Comunemente con Big Data si intendono informazioni eterogenee multi sorgente non strutturate disponibili su Web caratterizzate da grandi volumi, grande velocità di cambiamento e grande varietà semantica.
Lo studio della relazione tra Big data e geografia è un argomento di interesse emergente.
La capacità di individuare, interpretare e analizzare big data, creati mediante l'uso di dispositivi mobili smart per segnalare, commentare o documentare con fotografie, video, ecc., eventi critici ambientali di cui gli autori sono stati testimoni, può rivelarsi di grande aiuto in varie situazioni: per prevenire eventi catastrofici, per monitorare il territorio, per pianificare opere di mitigazione e l'allocazione di risorse durante le emergenze e per salvaguardare la sicurezza della popolazione.
Tali informazioni contengono spesso contenuto geografico esplicito, codificato da coordinate GPS, o implicito, espresso da nomi di entità geografiche nel testo, e sono spesso create e condivise su Web mediante applicazioni sociali quali Tweeter, Facebook o mediante applicazioni specifiche per la creazione di informazione geografica quali Foursquare, Ushaiidi, ecc.
La loro gestione richiede l'applicazione di tecniche proprie di varie discipline quali l'Information Retrieval di documenti testuali per la ricerca, l'analisi lessicale e la rappresentazione del contenuto delle informazioni relative ad argomenti di interesse; tecniche di gestione e condivisione interoperabile delle informazioni geografiche per la mappatura dei riferimenti spaziali; tecniche di data mining spazio-temporale per l'analisi contestualizzata dei contenuti; e infine tecniche di validazione della qualità dell'informazione eterogenea multimediale.
Invariabilmente tali informazioni sono caratterizzate da incertezza e imprecisione e dunque la loro gestione richiede l'impiego di metodi appropriati quali la statistica e il soft computing.