È stata sottoscritta il 23 aprile 2015 dal Comune di Avellino e dall’Irea-Cnr di Napoli la “Convenzione operativa per l'attività di collaborazione tecnico-scientifica nel campo della ricerca e tutela ambientale”.
«L’Intesa – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Giuseppe Ruberto nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto che si è tenuta a Palazzo di Città – nasce con lo scopo di tutelare il territorio cittadino, individuando eventualmente fenomeni di dissesto idrogeologico o altri fattori di rischio legati a movimenti della superficie terrestre. Abbiamo sottoscritto con il CNR di Napoli un accordo fondamentale per il Comune di Avellino che si porrà all’avanguardia per il monitoraggio ed il controllo del proprio territorio. Grazie all’innovativa tecnologia resa disponibile dall’Irea, il Comune di Avellino potrà dotarsi di una mappatura delle aree critiche del proprio territorio e potrà così predisporre una conseguente pianificazione degli interventi.»
A illustrare tecnicamente l’attività è stato il direttore dell’Irea, Riccardo Lanari: «Periodicamente, al passaggio dei satelliti, sofisticati radar “fotografano” il territorio dallo spazio. Il ‘Radar ad apertura sintetica’ (SAR) invece di utilizzare la luce, come una comune macchina fotografica, si avvale di una radiazione elettromagnetica a microonde. Ciò consente di acquisire immagini sia di giorno sia di notte, anche quando il cielo è coperto da nuvole, visto che le microonde riescono ad attraversale. Le immagini ottenute vengono successivamente combinate e confrontate tra loro mediante una tecnica altamente innovativa, denominata SBAS, (acronimo di Small BAeline Subset) sviluppata interamente presso l’Irea-Cnr di Napoli. Mediante tale tecnica è possibile combinare le varie immagini radar acquisite nel corso del tempo riuscendo così a seguire l’evoluzione temporale dei movimenti e misurare nel dettaglio deformazioni del suolo anche molto piccole, per esempio dell’ordine del centimetro. Un risultato a dir poco sorprendente se si pensa che viene ottenuto utilizzando satelliti che si trovano a circa 800 km di altezza.»
«Queste misure – ha proseguito Lanari – riescono a coprire aree vaste e non sono limitate a pochi punti, come accade tipicamente con le tecniche di monitoraggio tradizionali. Pertanto è possibile tenere sotto controllo e analizzare fenomeni anche in zone dove non sono presenti sensori delle reti di sorveglianza perché non sono attesi effetti deformativi. Le moderne tecnologie informatiche permettono inoltre un accesso semplice ed intuitivo ai risultati di queste misure. L’Irea-Cnr di Napoli ha sviluppato una piattaforma web (http://webgis.irea.cnr.it), basata essenzialmente su una interfaccia Google Maps, attraverso la quale chiunque abbia una connessione internet può consultare i risultati della tecnica SBAS.» «Il sistema di rilevamento satellitare – ha poi aggiunto il direttore dell’Irea – è stato utilizzato, ad esempio, in occasione del sisma dell'Emilia Romagna per verificare le modificazioni negli assetti del sottosuolo. Ma ha trovato anche applicazione in un progetto di monitoraggio sul territorio di Roma, molto simile a quello che verrà realizzato sulla città di Avellino. »
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