Da alcuni anni chiunque voglia presentare un progetto di ricerca in ambito europeo, deve dichiarare di ispirarsi ai principi della Ricerca e Innovazione Responsabili (nota con l’acronimo RRI), anticipando i possibili impatti della sua ricerca e spiegando come il processo proposto produrrà un’innovazione “socialmente desiderabile e accettabile”.
Perché un’attività di ricerca possa definirsi RRI, essa deve prevedere il coinvolgimento attivo di vari pubblici (Public Engagement) per la definizione di obiettivi socialmente condivisi; considerare la dimensione etica (Ethics) e le diverse prospettive ed implicazioni - per uomini e donne - delle sue attività (Gender); garantire opportunità di formazione in grado di costruire una cittadinanza attiva e partecipe ai processi decisionali (Science Education); consentire l’accesso aperto (Open Access) alla conoscenza e ai risultati delle ricerche scientifiche fin dai primi momenti della costruzione di un progetto; tendere verso una più proficua interazione con il mondo politico per garantire un governo maggiormente condiviso dell’innovazione (Governance).
Da quando la RRI è stata formulata, molti progetti hanno cercato di promuoverne un’ampia applicazione, soprattutto in ambito scientifico, ma da alcune indagini risulta che il tentativo di incorporare l’approccio nelle pratiche di ricerca sia stato finora piuttosto debole ed eterogeneo e che molti ricercatori non abbiano una chiara comprensione di cosa implichi assumere un approccio di RRI.
Cosa è la RRI per i ricercatori? È l’ennesimo vincolo burocratico cui sottomettere la propria attività, o un invito a ripensare il modo di fare ricerca e innovazione?
Il volume "Scienziati in affanno? Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) in teoria e nelle pratiche", curato da Alba L'Astorina dell'IREA e Monica Di Fiore, intende esplorare i diversi significati di un approccio complesso come la RRI, ricollocando la sua formulazione nel contesto più ampio della riflessione sui rischi e i benefici connessi all’innovazione tecnoscientifica e sul rapporto tra scienza, società e politica. Lo scopo del volume è di offrire ai ricercatori uno strumento per orientarsi nel nuovo scenario europeo di politiche della ricerca e, nello stesso tempo, fornire alcuni spunti critici sul modo in cui è cambiato il modo di produrre e condividere la conoscenza scientifica e sul nuovo ruolo che gli scienziati hanno in questo processo.
La prima parte del libro, che raccoglie gli interventi di alcuni esperti intervenuti in una serie di workshop organizzati dall’IREA del CNR di Milano nel 2016, ricostruisce il contesto epistemologico, politico e sociale che ha portato alla definizione delle dimensioni chiave della RRI.
A partire dalle questioni emerse durante il dibattito con i partecipanti all’iniziativa del CNR, è stata costruita la seconda parte del volume, che esplora le condizioni che rendono possibile l’introduzione o la valorizzazione di queste dimensioni chiave nelle pratiche di ricerca. Cosa vuol dire aprire la scienza ai valori della società? Come è possibile condividere le domande di ricerca? Qual è il ruolo dei vari attori in un progetto partecipato e inclusivo? A queste domande cercano di rispondere autori che in diverso modo si sono confrontati con la RRI nel corso di progetti di ricerca esplicitamente ispirati a questo approccio o che ne hanno esplorato varie dimensioni nell’ambito di esperienze più ampie. Alcuni contributi si collocano al di fuori dell’accademia e non sono direttamente vincolati dal contesto normativo della RRI, perché il tema della “responsabilità” non è prerogativa di questo approccio, né della sola politica europea.
Il volume si chiude con una conversazione con due studiosi che da anni si interrogano sullo stato critico della relazione tra scienza, società e politica, con lo scopo di allargare la riflessione oltre i confini italiani ed oltre la stessa RRI. Il tema principale del volume diventa così un pretesto per introdurre all'interno della comunità scientifica temi diventati prerogativa delle scienze sociali e contribuire così a ridurre la distanza - che a volte ha i tratti del conflitto - tra chi "fa" scienza e chi "riflette" sui suoi cambiamenti.
Il volume "Scienziati in affanno? Ricerca e Innovazione Responsabili (RRI) in teoria e nelle pratiche" è il più recente risultato delle attività legate all'RRI (Ricerca e Innovazione Responsabili) che l'IREA conduce nell'ambito della linea di ricerca dedicata agli Studi sociali su scienza, comunicazione ed educazione.
Il libro è accessibile e interamente scaricabile al seguente indirizzo web: http://doi.irea.cnr.it/scienziati-in-affanno-ricerca-e-innovazione-responsabili-rri-in-teoria-e-nelle-pratiche/