Maria Consiglia Rasulo

Maria Consiglia Rasulo

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Ricercatori CNR e INGV, attraverso l’utilizzo di immagini radar del satellite giapponese ALOS 2, hanno rilevato le deformazioni del suolo provocate dagli eventi sismici del 26/10/2016 che hanno colpito le province di Macerata e Perugia. Il campo di deformazione rilevato si estende per circa 20 Km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 cm
 

Prosegue l’attività relativa allo studio delle deformazioni del suolo e delle sorgenti sismiche, focalizzata ora sugli eventi del 26 ottobre scorso. Tale attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene svolta da un team di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati radar satellitari e della sismologia, con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

“Utilizzando i dati del satellite giapponese ALOS 2, il team di ricercatori di CNR-IREA e INGV ha misurato anche in questa occasione e con alta precisione i movimenti permanenti del suolo originati durante il terremoto, utilizzando l'interferometria differenziale”, spiega Riccardo Lanari, direttore del CNR-IREA. “In questo caso, la banda di frequenze utilizzate (banda L) dal radar operante a bordo del satellite ALOS 2 ci ha consentito di rilevare le deformazioni del suolo nonostante la zona colpita sia particolarmente coperta da vegetazione. Tali deformazioni si verificano circa 8 chilometri più a Nord rispetto a quelle provocate dal terremoto di Amatrice del 24 agosto, e caratterizzano una zona che si estende per circa 20 km in direzione Nord e presenta un abbassamento del suolo massimo di circa 18 cm (corrispondenti a 22 centimetri di allontanamento, rispetto alla linea di vista del radar) in corrispondenza dell’area di Vallestretta”.

 

eventi 26102016 small

 

“I movimenti del suolo misurati dal satellite, insieme ad altri dati geologici e sismologici, sono ora in corso di analisi per elaborare dei modelli fisico-matematici tramite i quali sarà possibile individuare la faglia sorgente del terremoto e caratterizzarne l'attività profonda. I primi risultati sembrano indicare che la faglia attivata il 26 ottobre faccia parte della stessa struttura geologica che ha causato il terremoto di Amatrice. Il piano di faglia quindi è inclinato verso ovest di circa 50°, si colloca tra 10 e 3 chilometri di profondità e non raggiunge la superficie”, spiega Stefano Salvi, dirigente tecnologo dell’INGV. “A partire dalla sequenza di Colfiorito nel 1997 i dati satellitari radar sono stati utilizzati molte volte in Italia per individuare sorgenti sismiche e vulcaniche, grazie anche alle tecniche sviluppate dai ricercatori del CNR-IREA, che oggi sono all'avanguardia nel panorama internazionale”.

L’obiettivo del Dipartimento della Protezione Civile, durante un’emergenza sismica, è ottenere in tempi brevi un quadro delle deformazioni e degli spostamenti del suolo causati dal sisma nell’area dell’epicentro. I Centri di Competenza CNR-IREA e INGV, grazie alle loro specifiche competenze, supportano il Dipartimento nell’utilizzo dei dati e delle informazioni satellitari e nella loro integrazione con i dati in situ: tale collaborazione consente lo sviluppo di prodotti, metodi e procedure che migliorano il sistema nazionale di risposta all’emergenza e che sono a disposizione di tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile. 

 

 

5xMilleCnr

Destinare il 5 per mille al Consiglio Nazionale delle Ricerche significa premiare i giovani. Basta compilare la sezione dedicata all'interno dei modelli per la dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Modello Unico Persone Fisiche) e inserire nell'apposito spazio dedicato al 'Finanziamento della ricerca scientifica e dell'università' il codice fiscale del Cnr: 80054330586. Quindi apporre la propria firma.

Con pochi, semplici gesti che non ti costeranno nulla in più avrai la possibilità di premiare giovani di eccellenza: il Cnr destinerà infatti i proventi delle donazioni fiscali a borse di studio per studenti e dottorandi meritevoli nei settori disciplinari di competenza dell'Ente.

 

 

 

Chile-earthquake-Sentinel-1-Interferogram-CNR-19092015
  Mappa di deformazione superficiale (interferogramma) indotta dal sisma di 
magnitudo 8.3 del 19 settembre 2015 in Cile. L'interferogramma è stato generato
sfruttando due immagini Sentinel-1 acquisite prima e dopo l'evento.
Ogni ciclo di colore corrisponde ad uno spostamento di circa 2,8 cm.
 

Il satellite europeo Sentinel-1, che opera nell'ambito del programma europeo per il monitoraggio ambientale Copernicus, rappresenta un potente sistema per la misura delle deformazioni della superficie terrestre attraverso la tecnica di Interferometria Radar ad Apertura Sintetica (InSAR), grazie in particolare alle sue caratteristiche di acquisizione a scala globale, nonché alla politica di accesso ai dati aperta e libera.

Tuttavia, I dati grezzi acquisiti dal satellite richiedono specifici algoritmi di elaborazione per essere trasformati in prodotti con informazione direttamente fruibile da un utilizzatore scientifico, e questo può scoraggiare coloro che non hanno familiarità con le tecniche InSAR.

A tal proposito, l’IREA ha sviluppato uno strumento che, attraverso una interfaccia web user-friendly, permette agli utenti di generare interferogrammi in modo automatico. Grazie a questo servizio, gli utenti possono selezionare le immagini SAR dall’archivio di dati Sentinel-1, impostare alcuni parametri di elaborazione, ed automaticamente elaborare le immagini così da ottenere l’interferogramma corrispondente. Ciò consentirà di promuovere un uso più ampio dei dati SAR di Sentinel-1, di estendere la ricerca sulle tecniche interferometriche e di rendere più semplice la generazione di misure InSAR accurate.

L’IREA ha sviluppato questo strumento web nell’ambito del progetto Geohazards TEP (Geohazards Thematic Exploitation Platform) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che ha lo scopo di implementare una piattaforma informatica per lo sfruttamento massiccio ed automatico di dati satellitari di Osservazione della Terra. Lo strumento web è disponibile da aprile 2016, per gli utenti scientifici appartenenti alla comunità che ruota intorno al Geo-hazard, come primo prototipo all’interno dell’infrastruttura di elaborazione dell'ESA G-POD (Grid Processing On Demand). Il prototipo diventerà un servizio pre-operativo entro l'inizio del 2017.

La notizia è stata riportata sul sito dell’Agenzia Spaziale Europea.

 


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gruppoGrande successo e grande entusiasmo per la seconda edizione napoletana della Space Apps Challenge, il grande evento mondiale promosso dalla Nasa, organizzato a Napoli dal CNR-IREA, dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II e dal Consolato Generale USA per il Sud Italia con il coordinamento di Chandrakanta Ojha, il giovane ricercatore indiano che studia e lavora all’IREA e vincitore dell’edizione di Space Apps 2013 a Roma.

Circa 90 quest’anno gli iscritti, 17 i team di studenti e appassionati di scienza e tecnologia che per 36 ore sono stati impegnati alla ricerca di soluzioni innovative alle sfide lanciate dalla NASA per affrontare esigenze globali.

Primo premio, selezionato dalla giuria locale, al team dal nome evocativo “Una sfogliatella su Marte”. I 5 ragazzi hanno proposto una soluzione per migliorare l’esplorazione marziana, ideando un mezzo a forma di ragno per velocizzare i movimenti sulla superficie del Pianeta Rosso, tenendo conto delle sue asperità, e la raccolta di campioni nel caso di una futura colonizzazione di Marte.

Al secondo posto si sono classificati gli “Space Kangaroos” con il progetto “Martian Kangaroo”, ancora un dispositivo pensato per aiutare la mobilità su Marte.

Oltre a vincere i premi in denaro, messi quest’anno a disposizione dal Consolato degli Stati Uniti per il Sud Italia, questi due progetti concorreranno per la competizione globale.

Il People’s Choice Award, votato da tutti i partecipanti alla manifestazione, è andato invece al “Team eight”, un gruppo in cui alcuni dei partecipanti avevano già partecipato alla precedente edizione napoletana dello Space Apps risultandone vincitori. 

Durante la conferenza stampa di presentazione ufficiale dell’evento, tenutasi nella sede della Federico II di via Nuova Agnano giovedì 21 aprile, il Console Generale degli Stati Uniti per il Sud Italia Colombia Barrosse aveva definito la manifestazione “Una grande occasione per i giovani studiosi napoletani". "Le bellezze di Napoli - ha poi aggiunto il Console Barrosse - sono tante e sono tutte notissime, ma non sono solo quelle che vediamo nelle cartoline. I giovani di Napoli e del Sud sono tra le eccellenze dell'Italia e dell'Europa e siamo certi che anche in questa occasione riusciranno a dimostrarlo. Questa iniziativa rappresenta una strada verso la prosperità e la stabilità del mondo. La scienza può fungere da ponte tra Paesi diversi».

 


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rsz spaceapps2016

 

Ancora Napoli tra le 163 città del mondo in cui si svolgerà, il prossimo 23 e 24 aprile, la quinta edizione dell’International Space Apps Challenge, la grande manifestazione promossa dalla NASA. Grazie all’organizzazione dell’IREA, del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II e del Consolato Generale USA per il Sud Italia, tanti giovani avranno l’opportunità di partecipare, presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base in Via Nuova Agnano 11, a una competizione globale di grande prestigio e proporre il proprio progetto ad una delle più grandi istituzioni mondiali quale la NASA.

L’International Space Apps Challenge è un evento in cui team di studenti, tecnologi, scienziati, designer, imprenditori, o semplici appassionati di scienze e tecnologia, interagiscono e collaborano per 48 ore in varie città nel mondo per produrre soluzioni innovative a sfide globali per la vita sulla Terra e nello spazio. La prima edizione ha avuto luogo nel 2012 in 25 città di tutto il mondo. Nel corso degli anni la manifestazione ha coinvolto un numero sempre crescente di Paesi e di partecipanti. L’ultima edizione, nel 2015, ha contato 13.918 partecipanti e 133 città, diventando il più grande hackathon mai realizzato. In 48 ore sono stati ideati 949 progetti per rispondere alle 25 sfide lanciate dalla NASA. Per la prima volta Napoli è entrata a far parte di questo grande evento. L’entusiasmo, la creatività e il talento mostrato dai ragazzi hanno spinto gli organizzatori a riproporre anche per quest’anno l'iniziativa a Napoli.

Le registrazioni sono già cominciate. L’iscrizione è assolutamente gratuita e aperta a tutti. Si inizierà alle 8:30 di sabato, con la registrazione dei partecipanti, la formazione dei team di lavoro e la presentazione delle sfide all'interno delle 6 aree tematiche proposte dalla NASA: Aeronautics, Space Station, Solar System, Technology, Earth, Journey to Mars. Al termine dell’evento, nel pomeriggio di domenica 24 aprile, saranno selezionati due team che rappresenteranno i vincitori locali di Space Apps Challenge 2016 Napoli. Insieme ai due progetti scelti da una giuria locale, ce ne sarà poi un terzo votato da tutti i partecipanti alla manifestazione. Tra tutti i vincitori locali, la NASA sceglierà poi i vincitori per: Best Use of Data, People's Choice, Galactic Impact, Most Inspirational, Best Mission Concept e Best Use of Hardware.

L'evento sarà presentato ufficialmente nel corso della conferenza stampa che si terrà giovedì 21 aprile alle 10.00 presso la sede dell'Università Federico II di via Nuova Agnano. Ospite speciale sarà l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) Luca Parmitano che parteciperà via Skype e risponderà alle domande di giornalisti e studenti.

Per partecipare all’evento e per maggiori informazioni: https://2016.spaceappschallenge.org/locations/napoli-italy

Scarica qui la brochure

Programma della manifestazione

 


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L’iscrizione è assolutamente gratuita e aperta a tutti. 

aeoschool

Nella straordinaria cornice dell'area archeologica di Pompei si terrà, dal 9 al 13 Maggio 2016, la Scuola "Geophysics and Remote Sensing for Archaeology".

Il corso, organizzato dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente e dall’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche, insieme alla Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Pompei, Ercolano e Stabia, mira a dare la possibilità a studiosi, dottorandi, ricercatori e specialisti in geofisica, Telerilevamento e Archeologia, di approfondire le proprie conoscenze e competenze con tecniche geofisiche e di telerilevamento per l'archeologia e la gestione dei beni culturali.

La scuola si articolerà in lezioni teoriche e attività sul campo effettuate presso il sito archeologico di Pompei.

La scuola si terrà nell'area degli scavi archeologici di Pompei presso l'Auditorium.

Vedi l'area dell'Auditorium e delle misure

Per ulteriori informazioni su contenuti, tempistica dei corsi e  modalità di registrazione scarica la locandina:

locandina2

  


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spettroNel 2002 i campi elettromagnetici (CEM) di bassa frequenza (0-300 Hz; ELF), associati alla trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica, e nel 2011 i CEM a Radiofrequenza (30 kHz-300 GHz; RF) sono stati classificati dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) in classe 2B come “possibili cancerogeni” per l’uomo, essenzialmente sulla base di evidenze epidemiologiche. La conoscenza scientifica degli effetti biologici e della loro rilevanza per quanto concerne eventuali rischi per la salute è tuttora lacunosa.

L’attenzione dei ricercatori IREA è rivolta agli effetti dei campi elettromagnetici sia di bassa (50 Hz) sia di alta frequenza, con particolare riferimento alle frequenze in uso per la telefonia cellulare (800-2000 MHz). Le sperimentazioni biologiche in vitro svolte presso l’IREA tendono ad individuare eventuali meccanismi che spieghino possibili interazioni tra i campi elettromagnetici ed organismi viventi per fornire o meno plausibilità all’ipotesi di cancerogenicità. Grazie alle competenze multidisci-plinari dei ricercatori IREA, vengono progettati e realizzati sistemi di esposizione in accordo con gli standard di qualità dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità per esposizioni in vitro, al fine di adottare condizioni ben definite e rigorosamente controllate in termini sia dei parametri elettromagnetici sia ambientali. I sistemi di esposizione, pilotati da computer, vengono alloggiati in incubatori per colture cellulari al fine di garantire nei campioni biologici le condizioni ottimali di temperatura, di anidride carbonica e di umidità. Sistemi uguali a quelli impiegati per le esposizioni, ma non alimentati, vengono utilizzati per alloggiare i campioni di controllo (campioni sham) al fine di escludere che gli effetti eventualmente riscontrati siano dovuti alle condizioni che si creano all’interno dei sistemi espositivi e non ai CEM. A valle delle esposizioni, i campioni cellulari vengono processati per la valutazione di endpoints biologici per i quali sono stati riportati effetti e già esiste evidenza di replicazione in letteratura. Tra gli effetti studiati, quelli a carico del DNA hanno un ruolo chiave poiché danni al materiale genetico sono sempre presenti nelle prime fasi del processo di cancerogenesi.

Nell’ambito di queste attività, vengono anche studiati gli effetti di esposizioni combinate in presenza di agenti chimici o fisici al fine di individuare l’eventuale effetto di co-promozione dell’evento cancerogeno che, come è noto coinvolge numerosi fattori. Nell’ambito dello studio degli effetti cooperativi, recentemente i ricercatori dell’IREA, in collaborazione con l’Università di San Antonio in Texas, hanno dimostrato che pre- esposizioni di cellule di mammifero a CEM alla frequenze in uso per la telefonia cellulare sono in grado di offrire protezione da successivi trattamenti mutageni sia chimici sia fisici (Risposta Adattativa). Questo è un aspetto molto interessante che apre nuovi scenari per lo sviluppo di nuove applicazioni in ambito biomedicale. Due delle pubblicazioni scientifiche sulla risposta adattativa indotta da radiofrequenza sono state selezionate per la pubblicazioni in due diverse edizioni degli Highlights del CNR.

geohazard-tepIl progetto GEP ha avuto lo scopo di implementare una piattaforma informatica per lo sfruttamento massivo e automatico di dati satellitari di Osservazione della Terra, con particolare riferimento alle passate missioni ESA (es. ERS, ENVISAT) e alle missioni del programma Copernicus (Sentinel). In particolare, la piattaforma consentirà: l'accesso ai dati, la disponibilità di "tool" e risorse per la loro elaborazione in remoto; la condivisione dei risultati fra gli utenti della piattaforma. L'attività dell'IREA è consistita nell'implementazione di un sistema per l'elaborazione sistematica e massiva di dati SAR acquisiti dal satellite Sentinel-1 al fine di generare, in maniera automatica e "unsupervised", mappe e serie temporali di spostamento del suolo tramite la tecnica SBAS di Interferometria Differenziale SAR (DInSAR). L'IREA inoltre ha svolto, in stretta collaborazione con ESA, il ruolo di Scientific Communicator della piattaforma stessa, con il compito principale di selezionare, analizzare e pubblicizzare le attività svolte e i risultati ottenuti tramite la piattaforma GEP.

Committente: ESA (European Space Agency)

Prime contractorTerradue UK Ltd

Periodo di attività: 2015 - 2019

Finanziamento IREA:  € 80.000

Responsabile IREA: Francesco Casu

AttivitàUtilizzo di piattaforme cloud per l'elaborazione di dati SAR interferometrici

Tematica: Rischio vulcanico, sismico e idrogeologico

 

7 Dicembre 2015 ore 10:30, sala multimediale IREA via Diocleziano 328, Napoli. Seminario del Dr. Julie Gehl, del Center for Experimental Drug and Gene Electrotransfer Department of Oncology, Copenhagen Unversity Hospital Herlev Denmark, dal titolo: "Employing electric fields in medicine; how drug and gene delivery by electroporation has reached clinical practice and how novel treatment paradigms are evolving using this technology"
7 Dicembre 2015 ore 10:30, sala multimediale IREA via Diocleziano 328, Napoli. Seminario del Dr. Julie Gehl, del Center for Experimental Drug and Gene Electrotransfer Department of Oncology, Copenhagen Unversity Hospital Herlev Denmark, dal titolo: "Employing electric fields in medicine; how drug and gene delivery by electroporation has reached clinical practice and how novel treatment paradigms are evolving using this technology"
19 novembre ore 14.00 - 18.00. Politecnico di Milano, Aula S02 del Campus Leonardo in Via Celoria 1. Mapathon@Polimi>, un workshop per contribuire a creare mappe libere.
16 - 18 novembre 2015, Auditorium dell'Area della Ricerca di Pisa. Conferenza del Dipartimento DIITET.
24 ottobre 2015, ore 15:00. Biblioteca Berio, Sala dei Chierici, Genova. Nell'ambito della tredicesima edizione del Festival della Scienza incontro dal titolo "La Terra alla conquista del suo equilibrio". Ne parlano Giuseppe Solaro e Vincenzo De Novellis.

16-19 ottobre 2015: L'IREA partecipa alla ventinovesima edizione di Futuro Remoto. Napoli, Piazza del Plebiscito, padiglione Terra.

25 settembre 2015 ore 11:00, Sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Via dei Taurini n. 19, Sala PT, Roma. Il Georadar in Italia: una comunità tecnica da promuovere, difendere ed estendere. Presentazione della Sessione Italiana della European GPR Association.

21 aprile 2015 ore 11:45, sala multimediale IREA via Diocleziano 328, Napoli. Seminario del prof. Xudong Chen, (Department of Electrical and Computer Engineering, National University of Singapore)  dal titolo "Reducing the Nonlinearity of Inverse Scattering Problems by the Subspace-based Optimization Method". 

ERMES, il Progetto FP VII coordinato dall'IREA, sul portale della Ricerca italiana del MIUR

International Space Apps Challenge, 11 e 12 Aprile 2015, Università degli Studi di Napoli 'Federico II', Via Nuova Agnano, 11, Napoli.

Nell'ambito del ciclo "A tu per tu con la scienza" incontro col pubblico di Città della Scienza in via Coroglio a Napoli dal titolo "Si forma, si deforma, si osserva. Il racconto della vita di un vulcano". Ne parlano Susi Pepe e Vincenzo De Novellis.

 


Anni:   2018   2017   2016   2014   2013   2012   2011

Contributi in rivista: 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 20172018, 2019

 

  1. Zinno I, Casu F, De Luca C, Elefante S, Lanari R, Manunta M, “A Cloud Computing Solution for the Efficient Implementation of the P-SBAS DInSAR Approach”, IEEE Journal of Selected Topics in Applied Earth Observations and Remote Sensing, Vol. 10 (3), pp 1-16, doi: 10.1109/JSTARS.2016.2598397.

  2. Ludeno G, Nasello C, Raffa F, Ciraolo G, Soldovieri F, Serafino F, “A comparison between drifter and X-band wave radar for sea surface current estimation”, Remote sensing Molecular Diversity Preservation International, Vol. 8 (9), doi: 10.3390/rs8090695.

  3. Valente A, Sathyendranath S, Brotas V, Groom S, Grant M, Taberner M, Antoine D, Arnone R, Balch WM, Barker K, Barlow R, Belanger S, Berthon JF, Besiktepe S, Brando V, Canuti E, Chavez F, Claustre H, Crout R, Frouin R, Garcia-Soto C, Gibb SW, Gould R, Hooker S, Kahru M, Klein H, Kratzer S, Loisel H, McKee D, Mitchell BG, Moisan T, Muller-Karger F, O'Dowd L, Ondrusek M, Poulton AJ, Repecaud M, Smyth T, Sosik HM, Twardowski M, Voss K, Werdell J, Wernand M, Zibordi G, “A compilation of global bio-optical in situ data for ocean-colour satellite applications”, Earth System Science Data, Vol. 8 (1), pp 235-252.

  4. Bevacqua MT, Scapaticci R, "A compressive sensing approach for 3d breast cancer microwave imaging with magnetic nanoparticles as contrast agent", IEEE Transactions on Medical Imaging, Vol. 35 (2), pp 664-673.

  5. Catapano I, Soldovieri F, "A Data Processing Chain for Terahertz Imaging and Its Use in Artwork Diagnostics", Journal of Infrared, Millimeter, and Terahertz Waves, Vol. 38 (4), pp 518-530, doi: 10.1007/s10762-016-0340-3.

  6. De Novellis V, Castaldo R, Lollino P, Manunta M, Tizzani P, “Advanced three-dimensional finite element modeling of a slow landslide through the exploitation of DInSAR measurements and in situ surveys”, Remote Sensing, Vol. 8 (8), doi: 10.3390/rs8080670.

  7. Borgogno-Mondino E, Lessio A, Gomarasca MA, “A fast operative method for NDVI uncertainty estimation and its role in vegetation analysis”, European Journal of Remote Sensing, Vol 49, pp 137-156.

  8. Pepe A, Solaro G, Calò F, Dema C, “A Minimum Acceleration Approach for the Retrieval of Multiplatform InSAR Deformation Time Series”, IEEE Journal of Selected Topics in Applied Earth Observations and Remote Sensing, Vol. 9 (8), pp 3883-3898.

  9. Minardo A, Bernini RZeni L, “Analysis of SNR penalty in Brillouin optical time-domain analysis sensors induced by laser source phase noise”, Journal of Optics, Vol. 18 (2), doi: 10.1088/2040-8978/18/2/025601.

  10. Bellizzi G, “A New Formulation for the Radiation Operator: Application to the Fast Computation of the Singular Value Decomposition”, IEEE Transactions on Antennas and Propagation, Vol. 64 (8), pp 3478-3486.

  11. Di Donato L, Palmeri R, Sorbello G, Isernia T, Crocco L, “A New Linear Distorted-Wave Inversion Method for Microwave Imaging via Virtual Experiments”, IEEE Transactions on Microwave Theory and Techniques, Vol 64 (8), pp 2478-2488.

  12. Loperte A, Soldovieri F, Palombo A, Santini F, Lapenna V, “An integrated geophysical approach for water infiltration detection and characterization at Monte Cotugno rock-fill dam (southern Italy)”, Engineering Geology, Vol. 211, pp 162-170.

  13. Punzo M, Lanciano C, Tarallo D, Bianco F, Cavuoto G, De Rosa R, Di Fiore V, Cianflone G, Dominici R, Iavarone M, Lirer F, Pelosi N, Giordano L, Ludeno G, Natale A, Marsella E, “Application of X-Band Wave Radar for Coastal Dynamic Analysis: Case Test of Bagnara Calabra (South Tyrrhenian Sea, Italy)”, Journal of Sensors, Vol. 2016, doi: 10.1155/2016/6236925. 

  14. Bordogna G, Kliment T, Frigerio L, Brivio PA, Crema A, Stroppiana D, Boschetti M, Sterlacchini S, "A Spatial Data Infrastructure Integrating Multisource Heterogeneous Geospatial Data and Time Series: A Study Case in Agriculture", ISPRS International Journal of Geo-Information MDPI, Vol. 5 (5), doi: 10.3390/ijgi5050073. 

  15. Azar R, Villa P, Stroppiana D, Crema A, Boschetti M, Brivio PA, “Assessing in-season crop classification performance using satellite data: A test case in Northern Italy”, European Journal of Remote Sensing, Vol. 49, pp 361-380.

  16. Lauro SE, Gennarelli G, Pettinelli E, Soldovieri F, Cantini F, Rossi AP, Orosei R, "A strategy for an accurate estimation of the basal permittivity in the Martian North Polar Layered Deposits", Geophysical Prospecting, Vol. 65 (3), doi: 10.1111/1365-2478.12443.

  17. Trivero P, Adamo M, Biamino W, Borasi M, Cavagnero M, De Carolis G, Di Matteo L, Fontebasso F, Nirchio F, Tataranni F, "Automatic oil slick detection from SAR images: Results and improvements in the framework of the PRIMI pilot project”, Deep-Sea Research Part II: Topical Studies in Oceanography, Vol. 133, pp 146-158.

  18. Kliment T, Ceti V, Tuchyna M, Kliment M, Bordogna G, “Bolegweb platform - contribution to the web communities”, AGRIS on-line Papers in Economics and Informatics, Vol. VIII (4), pp 85-95, doi: 10.7160/aol.2016.080408.

  19. Minardo A, Coscetta A, Bernini R, Zeni L, “Brillouin Optical Time Domain Analysis in silica fibers at 850 nm wavelength”, IEEE Photonics Technology Letters, Vol. 28 (22), pp 2577-2580.

  20. Zinno I, Mossucca L, Elefante S, De Luca C, Casola V, Terzo O, Casu F, Lanari R, “Cloud computing for earth surface deformation analysis via spaceborne radar imaging: A case study”, IEEE Transactions on Cloud Computing, Vol. 4 (1), pp 104-118.

  21. Gennarelli G, Vivone G, Braca P, Soldovieri F, Amin MG, “Comparative Analysis of Two Approaches for Multipath Ghost Suppression in Radar Imaging”, IEEE Geoscience and Remote Sensing Letters, Vol 13 (9), pp 1226-1230.

  22. Bordogna G, Frigerio L, Kliment T, Brivio PA, Hossard L, Manfron G, Sterlacchini S, "Contextualized VGI" Creation and Management to Cope with Uncertainty and Imprecision, ISPRS international journal of geo-information, Vol 5 (234), doi: 10.3390/ijgi5120234.

  23. Solaro G, De Novellis V, Castaldo R, De Luca C, Lanari R, Manunta M, Casu F, “Coseismic fault model of Mw 8.3 2015 Illapel earthquake (Chile) retrieved from multi-orbit Sentinel1-A DInSAR measurements”, Remote Sensing, Vol. 8 (4), doi: 10.3390/rs8040323.

  24. Fugazza C, Pepe M, Oggioni A, Tagliolato P, Pavesi F, Carrara P, “Describing Geospatial Assets in the Web of Data: A Metadata Management Scenario”, ISPRS International Journal of Geo-Information, Vol. 5 (12), doi: 10.3390/ijgi5120229.

  25. Gómez-Enri J, Scozzari A, Soldovieri F, Coca J, Vignudelli S, “Detection and characterization of ship targets using CryoSat-2 altimeter waveforms”, Remote Sensing, Vol. 8 (3), doi:10.3390/rs8030193.

  26. Euillades LD, Euillades PA, Riveros NC, Masiokas MH, Ruiz L, Pitte P, Elefante S, Casu F, Balbarani S, “Detection of glaciers displacement time-series using SAR”, Remote Sensing of Environment, Vol. 184, pp 188-198.

  27. Massa B, D’Auria L, Cristiano E, De Matteo A, “Determining the stress field in active volcanoes using focal mechanisms”, Frontiers in Earth Science, Vol. 4, doi: 10.3389/feart.2016.00103.

  28. Bresciani M, Giardino C, Lauceri R, Matta E, Cazzaniga I, Pinardi M, Lami A, Austoni M, Viaggiu E, Congestri R, Morabito G, "Earth observation for monitoring and mapping of cyanobacteria blooms. Case studies on five Italian lakes”, Journal of Limnology, doi: 10.4081/jlimnol.2016.1565.

  29. Pavesi F, Basoni A, Fugazza C, Menegon S, Oggioni A, Pepe M, Tagliolato P, Carrara P, "EDI - A Template-Driven Metadata Editor for Research Data”, International Journal of Open Source Software & Processes, Vol. 4 (1), doi: 10.5334/jors.106.

  30. Lenarduzzi L, Pepe M, “Enhancing and segmenting a remote sensing image of a glacier body”, Mathematics and Computers in Simulation, Vol. 137, Pages 411–423.

  31. Greco F, Currenti G, Palano M, Pepe A, Pepe S, "Evidence of a shallow persistent magmatic reservoir from joint inversion of gravity and ground deformation data: The 25-26 October 2013 Etna lava fountaining event”, Geophysical Research Letters, Vol. 43 (7), pp 3246-3253.

  32. Soldovieri F, Gennarelli G, “Exploitation of ubiquitous Wi-Fi devices as building blocks for improvised motion detection systems”, Sensors, Vol. 16 (3), doi: 10.3390/s16030307.

  33. Bevacqua M, Crocco L, Donato LD, Isernia T, Palmeri R, “Exploiting sparsity and field conditioning in subsurface microwave imaging of nonweak buried targets”, Radio Science, Vol 51 (4), pp 301-310.

  34. Diao F, Walter TR, Solaro G, Wang R, Bonano M, Manzo M, Ergintav S, Zheng Y, Xiong X, Lanari R, “Fault locking near Istanbul: Indication of earthquake potential from InSAR and GPS observations”, Geophysical Journal International, Vol. 205 (1), pp 490-498.

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