Giovedì 10 maggio un gruppo di alunni dell'Istituto Tecnico Industriale "Antonio Pacinotti" di Scafati (SA) ha effettuato una visita guidata alla sede IREA di Napoli, dove gli studenti hanno potuto vedere da vicino i luoghi dove si fa ricerca, osservare direttamente gli strumenti di lavoro e incontrare i ricercatori.
I ragazzi, studenti per lo più del 5° anno con specializzazione in Elettrotecnica, Elettronica e Telecomunicazioni, hanno compreso come è possibile misurare anche piccolissime deformazioni della superficie terrestre grazie alle tecniche per l’elaborazione di dati radar da satellite frutto dell’attività di ricerca e come si può accedere in maniera semplice ai risultati di queste misure. Hanno poi appreso i principi di funzionamento del georadar, uno strumento di diagnostica sub-superficiale che, grazie all’uso di opportune strategie di elaborazione dati, permette di ottenere informazioni su oggetti sepolti e/o nascosti sfruttando la capacità di un segnale a microonde di attraversare mezzi opachi.
Gli studenti hanno poi verificato come è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geometriche di oggetti nascosti utilizzando essi stessi un radar olografico, un particolare tipo di radar progettato per effettuare introspezioni subsuperficali.
Hanno quindi visitato il laboratorio di sensoristica ottica, dove hanno potuto osservare come vengono sviluppati e realizzati sensori in fibra ottica, che consentono di misurare temperatura e/o deformazioni di una struttura su distanze che possono arrivare a decine di chilometri, e sensori ottici integrati per analisi ambientali, chimiche e biologiche.
Nel laboratorio di bioelettromagnetismo, dove si studia l’interazione tra campi elettromagnetici non ionizzanti e sistemi biologici per valutare i possibili rischi per la salute della popolazione ma anche le applicazioni in ambito medicale, gli studenti hanno osservato la strumentazione utilizzata per esposizioni di colture cellulari a campi elettromagnetici di bassa e alta frequenza e a campi elettrici pulsati, e hanno anche avuto l’opportunità di osservare direttamente al microscopio colture di cellule di origine umana e animale.
Con questa visita i ragazzi hanno “toccato con mano” cosa si fa in un Istituto di ricerca. Accogliere nella propria struttura giovani studenti, incoraggiando e stimolando la loro curiosità, è un’esperienza importante non solo per i giovani, in vista anche delle loro scelte future, ma anche perché è un occasione per diffondere la cultura scientifica, nel senso di orientamento verso un indirizzo scientifico di studio e lavoro e di sensibilizzazione nei confronti della scienza e della ricerca, per capirne l’impatto rilevante che essa ha nella vita di tutti i giorni.