Grazie alla grandissima diffusione di strumenti come Google Earth, è oggi noto a molti che immagini della superficie terrestre sono continuamente acquisite dai satelliti. Questi sono provvisti di sensori ottici, non molto diversi, come principio di funzionamento, dalle comuni macchine fotografiche digitali.
Forse è meno noto che esistono altri satelliti che osservano
Ma la caratteristica più importante di questi sistemi è che permettono di misurare piccolissime deformazioni del suolo, anche dell’ordine del centimetro, e di seguirne l’evoluzione temporale. Ciò è oggi possibile grazie all’utilizzo di una tecnica innovativa sviluppata interamente presso l'IREA del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed oramai largamente utilizzata in tutto il mondo.
La misura delle deformazioni del suolo è di estrema importanza per la prevenzione del rischio e a supporto delle decisioni in momenti di crisi: in aree vulcaniche le deformazioni sono spesso segnali precursori di eruzioni, o comunque indice di un incremento dell’attività vulcanica. Sotto la spinta del magma presente al di sotto dei vulcani, infatti, l’edificio vulcanico tende a “gonfiarsi”, sia pure di pochi centimetri, le sue pareti a deformarsi fino a quando il magma non trova una via di uscita.
L’analisi delle deformazioni post-sismiche è poi di grande utilità per geologi e Protezione Civile. Infine, mediante le mappe derivate dall’uso dei dati SAR, si possono identificare anche nelle città aree dove il terreno si è abbassato negli ultimi anni. Ciò consente di far controllare la solidità strutturale di edifici più vecchi al fine di evitare cedimenti improvvisi e disastrosi.
Una mappa di deformazione satellitare permette di coprire aree molto vaste e con una densità di punti di misura molto elevata. Una sola immagine radar permette di ottenere la mappa di velocità di deformazione del Golfo di Napoli relativa a un’area che si estende da Pozzuoli a Sorrento. La possibilità di avere una copertura spaziale così ampia permette di tenere sotto controllo e analizzare fenomeni anche in zone dove non sono presenti sensori delle reti di sorveglianza perché non sono attesi effetti deformativi.
Le moderne tecnologie informatiche permettono poi un accesso semplice ed intuitivo ai risultati di queste misure. A tale scopo, l’IREA ha sviluppato una piattaforma web molto semplice da utilizzare perché si avvale di una interfaccia derivata da Google Maps e quindi familiare anche ad un pubblico non specialistico. In questo modo è possibile visualizzare, in maniera semplice ed intuitiva, deformazioni del suolo avvenute negli ultimi anni nell’area napoletana ma anche in a svariati altri siti sparsi nel mondo.