Lunedì, 20 Novembre 2017 15:24

Campi Flegrei: incontro sui sistemi di monitoraggio e sullo stato del vulcano

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Incontro PozzuoliSi è svolta martedì 15 novembre, presso la sede del Centro Operativo di protezione civile del Comune di Pozzuoli, una riunione pubblica in risposta alla richiesta di informazioni e chiarimenti sui rischi di eruzioni e possibili sciami sismici collegati al bradisismo avanzata dal sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia agli enti governativi. Presenti il capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, i responsabili degli istituti preposti al monitoraggio dei Campi Flegrei - OV (Osservatorio Vesuviano), INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), e CNR-IREA (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente) -,  dirigenti di carabinieri e polizia, sindaci e assessori dei comuni compresi nella zona rossa (Bacoli, Monte di Procida, Quarto, Marano, Giugliano) e il vice sindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice.
Nella prima parte dell’incontro, riservata all’informazione sui sistemi di monitoraggio e sullo stato del vulcano flegreo, i vertici del Dipartimento, dell’INGV, dell’Osservatorio Vesuviano e del CNR-IREA hanno presentato un quadro tecnico-scientifico sullo stato di attività del vulcano Campi Flegrei, sui dati di monitoraggio e sorveglianza e sulle attività di pianificazione poste in essere per far fronte ad eventuali fasi emergenziali.

In particolare Riccardo Lanari, direttore dell’IREA, ha mostrato i risultati delle elaborazioni dei dati radar satellitari relativi all’area flegrea. L’IREA, che è Centro di Competenza per il Dipartimento della Protezione Civile per il monitoraggio satellitare delle deformazioni del suolo, contribuisce infatti al monitoraggio dei principali vulcani italiani, tra cui la Caldera dei Campi Flegrei. Qui è stato possibile analizzare con un elevato grado di dettaglio il fenomeno del bradisismo che interessa l’intera area vulcanica. In particolare, nel periodo 2009-2017 è stato rilevato un progressivo sollevamento del suolo, caratterizzato da periodi di stasi intervallati da periodi in cui sono stari misurati incrementi, anche sensibili, della velocità di sollevamento.

 

campi flegrei
 La deformazione del suolo ai Campi Flegrei vista dai satelliti COSMO-SkyMed. La zona viola, in corrispondenza della città di Pozzuoli, è quella con il maggiore sollevamento.
Le zone verdi sono quelli in cui la deformazione non è presente. 
Il plot a sinistra evidenzia l’andamento temporale della deformazione nella zona di massimo spostamento corrispondente all’area urbana di Pozzuoli

Nella discussione è stato più volte ribadito che allo stato attuale non ci sono particolari motivi aggiuntivi di preoccupazione, ovvero, come confermato dagli scienziati, le variazioni dei parametri monitorati non sono tali da consigliare né un innalzamento del livello di allerta, né un ritorno al livello inferiore, che corrisponderebbe ad un’attività ordinaria del vulcano.

«Bisogna avere fiducia e rispetto delle informazioni ufficiali – ha dichiarato Carlo Doglioni, presidente nazionale dell’Ingv - non è possibile dare credito a ciò che non è direttamente collegato agli organi di controllo e studio. lo stato di allerta “giallo” ossia di attenzione non è da modificare».

Il livello di allerta per rischio vulcanico resta dunque giallo e la fase operativa di attenzione, così come dichiarato dal Dipartimento della Protezione Civile. Si ricorda che i livelli di allerta per i Campi Flegrei, indicativi della possibile evoluzione dello stato di attività del vulcano, sono quattro (verde, giallo, arancione e rosso), cui corrispondono oltre all’ordinario (livello di allerta verde) le Fasi operative di Attenzione, Pre-allarme e Allarme. Bisogna però sottolineare che, per ogni vulcano, il passaggio di livello di allerta può non avvenire necessariamente in modo sequenziale o graduale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività, anche del tutto impreviste. È proprio per questo che, lungi dal fare inutili allarmismi, è necessario tenere l’attenzione altissima continuando quell’intensa attività di monitoraggio, incrementata dal 2012 con il passaggio al livello di allerta giallo, che rende i Campi Flegrei tra i territori più controllati al mondo.

 

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