Visualizza articoli per tag: IREA
Christiaan Huygens Medal 2025 a Francesco Soldovieri
Francesco Soldovieri, Direttore dell'IREA, è stato nominato vincitore della medaglia Christiaan Huygens 2025, uno dei premi che l'European Geosciences Union (EGU) assegna ogni anno a eminenti scienziati per il loro straordinario contributo alla ricerca nelle scienze della Terra, planetarie e spaziali.
In particolare, la medaglia Christiaan Huygens viene assegnata per innovazioni, scoperte o contributi significativi che hanno portato a progressi rilevanti nel settore della “Geosciences Instrumentation and Data Systems”.
Tra i principali contributi scientifici del dott. Soldovieri ci sono le prime immagini del sottosuolo del lato oscuro della Luna grazie al Lunar Penetrating Radar della missione Chang'e 4; la prima applicazione aerea della tomografia radar a microonde per il monitoraggio di ghiacciai e ambienti desertici; la mappatura di un tempio dorico nell'area archeologica di Paestum. I suoi approcci innovativi sono stati applicati anche ai sistemi radar satellitari ad apertura sintetica e ai sistemi radar in banda X per il monitoraggio dello stato del mare.
Francesco Soldovieri è stato una figura chiave nell'esplorazione del sottosuolo marziano utilizzando radar a bassa frequenza, contribuendo alla scoperta di acqua liquida su Marte nel 2018. L'eccellenza della sua ricerca scientifica è dimostrata da un numero considerevole di articoli pubblicati su riviste leader con quasi 8000 citazioni e un H-index di 44 (fonte Scopus).
Il premio sarà consegnato nel corso della prossima Assemblea Generale EGU, che si terrà a Vienna dal 27 aprile al 2 maggio 2025.
Vai alle altre notizie in evidenza
Premio "Best Paper Presented by a Young Researcher" a Weili Tang
Nell’ambito dell’IEEE International Workshop on Technologies for Defense and Security (TechDefense 2024), tenutosi a Napoli dall’11 al 13 novembre 2024, Weili Tang, studentessa di dottorato presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” con una borsa di studio finanziata dall’IREA, ha ricevuto il premio per il secondo posto nella categoria "Best Paper Presented by a Young Researcher". Il riconoscimento è riservato al miglior articolo scritto o co-scritto e presentato da un ricercatore di età inferiore ai 35 anni.
Gli articoli sono stati valutati in base a criteri quali il merito tecnico, l’originalità, il potenziale impatto sul settore, la chiarezza del testo scritto e la qualità della presentazione durante la conferenza.
Il lavoro premiato, intitolato “Deep Learning-Based Persistent Scatterers Detection: First Results” (Autori: Weili Tang, Università di Napoli “Parthenope” e IREA-CNR; Simona Verde, CNR-IREA; Sergio Vitale, Giampaolo Ferraioli, Gilda Schirinzi e Vito Pascazio, Università di Napoli “Parthenope”; Gianfranco Fornaro, CNR-IREA), riguarda l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale per la rilevazione di Scatteratori Persistenti nell’Interferometria Radar ad Apertura Sintetica (SAR).
Questa tecnologia è ampiamente utilizzata nel monitoraggio delle deformazioni del suolo dallo spazio, trovando applicazioni in diversi settori legati alla gestione dei rischi naturali, con particolare attenzione al controllo di frane, deformazioni del terreno e infrastrutture.
Vai alle altre notizie in evidenza
Premio Young Investigators a Mariateresa Allocca, ricercatrice dell’IREA-CNR
Nell'ambito del 5° World Congress on Electroporation & Pulsed Electric Fields in Biology, Medicine, Food and Environmental Technologies, che si è tenuto a Roma dal 15 al 19 Settembre 2024, la Dott.ssa Mariateresa Allocca, ricercatrice TD presso l'IREA di Napoli, ha ricevuto il terzo premio nella categoria Basic Science nell’ambito della Young Investigator Competition riservata a giovani ricercatori under 35.
Il poster presentato, dal titolo "Reversible and irreversible electroporation mechanisms: an in vitro study on two pancreatic cancer cell models" (autori: Mariateresa Allocca, Luigi Sapio, Anna Sannino, Olga Zeni, Maria Rosaria Scarfì, Stefania Romeo), tratta lo studio del fenomeno dell’elettroporazione reversibile ed irreversibile in due linee cellulari di cancro al pancreas. L’elettroporazione è una tecnica che sfrutta l’applicazione di impulsi elettrici di alta tensione e durate nel range dei microsecondi per indurre la permeabilizzazione reversibile di tessuti tumorali e veicolare farmaci all’interno degli stessi. In condizioni di impulso particolarmente intense, si ottiene la permeabilizzazione irreversibile che ha potenziali applicazioni nell’ablazione di tessuti tumorali anche in assenza di farmaci. Benchè l’elettroporazione reversibile sia già utilizzata in ambito oncologico per potenziare l’azione citotossica di chemioterapici (elettrochemioterapia) in varie tipologie di tumori, la sua efficacia ed applicabilità sono ancora limitate da una non completa conoscenza dei meccanismi alla base. D’altra parte, essa si presenta come alternativa alle terapie antitumorali standard (chemioterapia, rimozione chirurgica) per i tumori che presentano resistenza ai farmaci o gravi complicanze in caso di resezione chirurgica, quale è il caso del tumore al pancreas.
Il poster presentato dalla Dott.ssa Allocca ha l’obiettivo di individuare le condizioni di esposizione reversibili ed irreversibili e studiare i meccanismi cellulari e molecolari dell’induzione di morte in cellule di adenocarcioma duttale pancreatico, una delle forme più aggressive di questo tumore, con lo scopo finale di contribuire all’ottimizzazione delle applicazioni di questa tecnica.
I risultati presentati da Mariateresa Allocca si inquadrano nell’ambito del progetto DEEPEST (Digging into rEversible and irreversible ElectroPoration: in vitro and in silico multiphysical analyses on cEll modelS for cancer Treatment) finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (Bando PRIN 2022, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), European Union – NextGenerationEU), di cui l’IREA è coordinatore nazionale.
Vai alle altre notizie in evidenza
Una nuova interpretazione degli strati superficiali del sottosuolo di Marte grazie alle immagini tomografiche ottenute dai dati del georadar installato sul rover Zhurong
Una nuova interpretazione del sottosuolo marziano nella regione di Utopia Planitia è oggetto di un articolo pubblicato su IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing, frutto della collaborazione dell’IREA-CNR con il Key Laboratory of Lunar and Deep Space Exploration, National Astronomical Observatories, Chinese Academy of Sciences.
Nel luglio 2020 è stata lanciata la prima missione cinese Tianwen-1 per l’esplorazione di Marte, che nel maggio 2021 ha visto l’atterraggio di un lander e di un rover nella regione meridionale di Utopia Planitia. Tra gli strumenti a bordo del rover Zhurong figura il Subsurface Penetrating Radar (RoSPR), il primo georadar a multipolarizzazione impiegato per esplorare il sottosuolo marziano. Questo radar opera in due bande di frequenza: la bassa (15-95 MHz) e l’alta (450-2150 MHz), sfruttando la capacità delle onde elettromagnetiche di penetrare materiali opachi e fornire informazioni sui target sepolti mediante il principio della diffusione elettromagnetica.
L’analisi si è concentrata sui dati radar a bassa frequenza raccolti lungo un percorso di circa 1840 m, coperto dal rover in 325 giorni marziani (sols). I dati sono stati elaborati tramite una strategia a due fasi: una prima fase di filtraggio per ridurre gli artefatti nei radargrammi e, successivamente, utilizzando una tecnica di inversione tomografica sviluppata presso i laboratori del’IREA-CNR, che ha permesso di ottenere immagini dettagliate del sottosuolo marziano fornendo informazioni sulla presenza, posizione e geometria approssimativa degli oggetti sepolti.
Le immagini tomografiche hanno rivelato una complessa stratigrafia del sistema suolo/sottosuolo marziano composta da tre distinti strati fino a una profondità massima di circa 40 m. Il primo strato, di uno spessore variabile da 5 ad 8 m, è costituito dalla regolite marziana, un materiale altamente poroso e omogeneo prodotto da impatti meteorici e processi atmosferici ed eolici. Il secondo strato, spesso 2-3 m, mostra discontinuità trasversali e un’assenza di riflessioni elettromagnetiche, suggerendo la presenza di un materiale fine e relativamente uniforme. Segue uno strato con uno spessore di 15-25 m che si distingue per forti riflessioni radar, indicative di un conglomerato con blocchi rocciosi a scala metrica.
La sequenza stratigrafica, con una diminuzione della dimensione dei grani verso l’alto, suggerisce una storia di processi atmosferici a lungo termine, impatti ripetuti ed eventi alluvionali. Durante un’antica fase di inondazione, la forte capacità di trasporto delle acque ha depositato materiali eterogenei e a grana grossa. Successivamente, con la diminuzione del volume d’acqua, si è attenuata la competenza dei flussi idrici superficiali e conseguentemente solo i materiali più fini sono stati trasportati e depositati nel secondo strato.

RoSPR LF data. (a) e (b) Radargrammi dopo il primo passo della procedura di elaborazione. (c) e (d) Immagini tomografiche corrispondenti ai radargrammi (a) e (b). Le immagini tomografiche mostrano le strutture sepolte dove il “rosso” indica le strutture con la risposta più forte in termini di segnali radar retrodiffusi. L’asse-x denota la distanza percorsa dal rover, mentre l’asse y denota la profondità del sottosuolo. Le tre line tratteggiate rappresentano il passaggio fra i tre strati
Vai alle altre notizie in evidenza
Visita al CNR-IREA del Rappresentante ONU per la Riduzione del Rischio di Catastrofi
Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'Ufficio delle Nazioni Unite per la Riduzione del Rischio di Catastrofi (UNDRR), dott. Kamal Kishore, ha visitato il 22 gennaio scorso il CNR-IREA, insieme all’ing. Luca Rossi di UNDRR e alla dott.ssa Chiara Cardaci in rappresentanza del Dipartimento di Protezione Civile (DPC).
Scopo della visita è stato illustrare il contributo che il CNR-IREA, in qualità di Centro di Competenza a supporto del DPC, fornisce al Servizio Nazionale di Protezione Civile in campo sismico e vulcanico grazie all’utilizzo di tecniche di interferometria radar satellitare, con particolare attenzione al quadro complessivo delle attività di monitoraggio di un territorio complesso quale l'area Flegrea.
Nel corso dell’incontro è stato brevemente illustrato al dott. Kishore ed all’ing. Rossi il principio di funzionamento dell’Interferometria SAR Differenziale e della tecnica P-SBAS, messa a punto dai ricercatori dell’IREA, che consente un monitoraggio delle deformazioni nel tempo. E’ stato poi presentato il servizio per la generazione automatica di mappe di spostamento del suolo implementato dall’IREA, che l’Istituto offre al Dipartimento di Protezione Civile a seguito dei maggiori sismi relativi al territorio nazionale, e la sua estensione per analisi di terremoti alla scala mondiale, i cui risultati sono liberamente accessibili online tramite l’infrastruttura di ricerca europea EPOS. Infine, è stata diffusamente presentata l’attività che l’IREA svolge a supporto del DPC per il monitoraggio dei principali vulcani attivi italiani, tra cui, in particolare, i Campi Flegrei.
Con riferimento alla crisi bradisismica in atto, è stato mostrato come l’IREA fornisca periodicamente al DPC e presenti alla Commissione Nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi mappe e serie temporali di spostamento del suolo e dell’ambiente costruito dell’area. Queste informazioni, assieme alle osservazioni effettuate dall’INGV e dagli altri Centri di Competenza, consentono un monitoraggio continuo nel tempo e su larga scala dell’area.
Il dott. Kishore e l’ing. Rossi hanno mostrato grande interesse per le attività illustrate, ponendo diverse domande a riguardo e alimentando, anche grazie al contributo della dott.ssa Cardaci, una discussione che è stata molto fruttuosa.
Questa visita conferma l'importanza della cooperazione internazionale nella gestione del rischio di catastrofi e mette in luce il valore della ricerca scientifica avanzata come strumento essenziale per proteggere le comunità vulnerabili e costruire un futuro più sicuro per tutti.
Vai alle altre notizie in evidenza
Biodiversità e transdisciplinarità: il progetto "RiViVe" premiato al Forum nazionale della biodiversità

Il progetto RiViVe – Perspectives for rethinking biodiversity in a transdisciplinary and collaborative way ha conquistato il premio come miglior poster nella categoria "Ricerche collaborative NBFC" durante il Forum nazionale della biodiversità, tenutosi lo scorso maggio all’Università di Milano-Bicocca. Selezionato tra oltre 250 contributi, il poster è stato premiato dagli spoke leader del National Biodiversity Future Center (NBFC) per la qualità scientifica, l’efficacia comunicativa e l’impatto visivo.
RiViVe, ideato nell’ambito dello Spoke 7 del NBFC e coordinato da CNR-IREA, propone un approccio innovativo e transdisciplinare alla biodiversità, mettendo in dialogo ecologi, artisti, antropologi, scienziati sociali e comunità locali. L’obiettivo è superare i confini tra discipline e costruire conoscenze condivise, radicate nei territori e nei loro saperi, per affrontare in modo collaborativo le sfide connesse alla perdita di biodiversità ma anche, e soprattutto, di valorizzazione della sua ricchezza.
La prima edizione del Laboratorio Residenziale “RiViVe – Ripensare la diversità del vivente” si terrà dal 13 al 18 ottobre 2025 a Collelongo (L’Aquila), nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: una cornice di straordinaria ricchezza ecologica e uno dei siti della Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine (LTER Italia). Collelongo è un territorio vivo, custode di antiche faggete e saperi locali, ideale per ospitare percorsi di ricerca e formazione basati sull’integrazione tra saperi scientifici, culturali e locali.
Con oltre 80 candidature già ricevute, RiViVe si prepara a diventare un progetto pilota del “Biodiversity Gateway”, che sarà anche parte dell’eredità del NFBC dopo il 2026, e a dare vita a una rete diffusa di Ambassadors pronti a promuovere consapevolezza ecologica, attivismo e ricerca responsabile.
Un’occasione unica per contribuire alla costruzione di un futuro in cui scienza e società si incontrano davvero.
Oltre a IREA, che coordina la proposta, partecipano al processo co-creativo di RiViVe altri istituti CNR (IBE, IRSA, ISMAR), la Rete LTER Italia ed altri Enti: Fondazione Pianpicollo Selvatico ETS; Associazione Nazionale Musei Scientifici; Gruppo Educazione Musei Scientifici; Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), Università Ca’ Foscari di Venezia – Centre for Environmental Humanities (Centro NICHE).
Gli autori del poster premiato: Alba L’Astorina (CNR – IREA), Amelia De Lazzari e Alessandra Pugnetti (CNR – ISMAR), Diego Fontaneto (CNR - IRSA), Giorgio Matteucci e Nicola Vuolo (CNR – IBE), Alice Benessia, Andrea Caretto e Raffaella Spagna (Pianpicollo Selvatico), Nicola Margnelli (ANMS - Uni Roma Torvergata), Roberta Raffaetà (Università Ca’ Foscari di Venezia-Centro NICHE), Alessandro Campanaro e Alice Lenzi (CREA).
Vai alle altre notizie in evidenza
Riccardo Lanari nominato Socio ordinario dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia
Riccardo Lanari, Dirigente di Ricerca dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), è stato nominato Socio ordinario dell’Accademia Italiana di Ingegneria e Tecnologia (ITATEC), prestigioso riconoscimento che testimonia il suo contributo alla ricerca scientifica e tecnologica nel campo dell’Osservazione della Terra mediante tecniche di telerilevamento radar satellitare e rappresenta un valore aggiunto per l’IREA-CNR.
Fondata nel settembre 2022 con il sostegno dell’Accademia Nazionale dei Lincei, ITATEC è un’associazione indipendente, multidisciplinare e senza fini di lucro, che si propone di promuovere la cultura tecnico-scientifica a livello nazionale e internazionale e di fornire indirizzi strategici e consulenza scientifica al governo e ai decisori politici su tematiche di rilevanza per il Paese.
L’Accademia riunisce studiosi ed esperti di alto profilo provenienti dal mondo accademico, della ricerca e dell’industria, selezionati sulla base dei loro meriti scientifici. Tra i suoi soci fondatori figurano personalità di spicco del panorama scientifico italiano, come il Premio Nobel Giorgio Parisi, la fisica Speranza Falciano (INFN), attuale presidente, Maria Chiara Carrozza, già presidente del CNR ed ex ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Massimo Inguscio, anch’egli già presidente del CNR.
Elemento distintivo di ITATEC è la presenza, accanto ai soci eletti per merito scientifico, dei rappresentanti degli stakeholder del settore tecnologico, tra cui le principali industrie italiane come ENI, Leonardo, Enel Green Power, SNAM, STMicroelectronics, TIM, CINECA ed ENEA, riuniti nel “Collegio dei Consiglieri”. La collaborazione tra consiglieri e accademici favorisce un dialogo costante tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, assicurando che le politiche e le innovazioni proposte siano non solo fondate scientificamente, ma anche concretamente attuabili.
A livello internazionale, l’Accademia rappresenta l’Italia presso lo European Council of Applied Sciences, Technologies and Engineering (Euro-CASE), organismo europeo indipendente e senza scopo di lucro che riunisce le principali accademie tecnologiche di 23 Paesi e fornisce consulenza scientifica alla Commissione Europea.
La nomina di Riccardo Lanari a Socio ordinario di ITATEC – che si aggiunge ad altre prestigiose membership in istituzioni scientifiche nazionali e internazionali – rappresenta un importante riconoscimento del valore della sua attività scientifica e del contributo dato nel campo dell’Osservazione della Terra, in particolare nello sviluppo di tecniche radar interferometriche per l’analisi ed il monitoraggio di fenomeni geofisici e ambientali.
A Riccardo Lanari vanno le più sentite congratulazioni da parte dell’IREA-CNR per questo nuovo, prestigioso traguardo, che premia una carriera scientifica di eccellenza, conferma la qualità della ricerca condotta all’interno dell’Istituto e rafforza la sua presenza nei contesti nazionali e internazionali più rilevanti per lo sviluppo della scienza e della tecnologia.
Vai alle altre notizie in evidenza
Francesco Soldovieri nominato Associate Editor della rivista IEEE Geoscience and Remote Sensing Magazine

Francesco Soldovieri, Direttore dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA), è stato nominato Associate Editor della rivista IEEE Geoscience and Remote Sensing Magazine (IEEE-GRSM), una delle più prestigiose pubblicazioni scientifiche internazionali nel settore del telerilevamento, risultando l’unico rappresentante di un’istituzione italiana a ricoprire questo incarico.
La rivista, edita dall’IEEE Geoscience and Remote Sensing Society, è attualmente al primo posto nella categoria Remote Sensing del Journal Citation Reports (ISI Web), con un Impact Factor di 16.4, a conferma della sua rilevanza nel panorama scientifico globale.
L’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) è la più grande associazione professionale al mondo nel campo dell’ingegneria elettrica, elettronica, dell’informatica e delle tecnologie affini, con una vasta rete internazionale di esperti e ricercatori.
La nomina di Francesco Soldovieri a questo prestigioso ruolo editoriale rappresenta un importante riconoscimento per la sua attività scientifica e per il contributo offerto dal CNR-IREA nei settori del telerilevamento e della diagnostica elettromagnetica.
Francesco Soldovieri è riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esperti nel campo del radar imaging, con particolare riferimento alle prospezioni subsuperficiali mediante georadar. Ha inoltre già ricoperto il ruolo di Associate Editor per diverse riviste dell’IEEE, tra cui IEEE Geoscience and Remote Sensing Letters (GRSL), IEEE Transactions on Geoscience and Remote Sensing (TGRS) e IEEE Transactions on Computational Imaging (TCI), ed è membro dell’Editorial Board della rivista Remote Sensing of Environment.
Vai alle altre notizie in evidenza
Remote Sensing, Intelligenza Artificiale e Robotica per l’Agricoltura: il workshop IREA-CNR a Innovation Village 2025

In occasione della decima edizione di Innovation Village – la fiera-evento interamente dedicata all’innovazione – l’IREA-CNR propone un workshop focalizzato sull’integrazione di Remote Sensing, Intelligenza Artificiale e Robotica per applicazioni avanzate in ambito agricolo.
L’incontro punta a favorire un dialogo diretto tra ricerca scientifica, imprese fornitrici di tecnologie e servizi e aziende del settore agricolo con l’obiettivo di migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale delle pratiche agricole. Al centro del workshop vi sono le tecnologie per il monitoraggio ambientale e agricolo basate sull’osservazione della Terra da piattaforme multiple – satelliti, velivoli, droni – integrate con sensori in situ e sistemi robotici avanzati.
L’iniziativa si inserisce nel quadro di un evento promosso da Knowledge for Business e organizzato in collaborazione con ENEA – EEN Consorzio Bridg€conomies, Regione Campania e numerosi partner scientifici e industriali. Obiettivo della manifestazione è favorire il dialogo tra ricerca e impresa, facilitando l’incontro tra domanda e offerta di innovazione e promuovendo il trasferimento tecnologico e la nascita di collaborazioni strategiche tra mondo scientifico e tessuto produttivo.
Vai alle altre notizie in evidenza
Satelliti e cambiamento climatico: il monitoraggio dallo spazio per un futuro più sostenibile
Il cambiamento climatico è uno dei temi più urgenti del nostro tempo, e per affrontarlo servono dati affidabili, aggiornati e su scala globale. È proprio questo il contributo essenziale offerto dai satelliti per l’osservazione della Terra.
Grazie a queste tecnologie, possiamo monitorare in modo continuo e preciso il nostro pianeta, rilevando variazioni spesso impercettibili ma decisive: innalzamento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, variazioni del livello del mare, concentrazione dei gas serra nell’atmosfera. In un’intervista pubblicata sull’Almanacco della Scienza del CNR, Eugenio Sansosti e Simona Verde – ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) – spiegano il ruolo fondamentale dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico.
«Il contributo dei satelliti è essenziale per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015», sottolinea Sansosti. «Offrono una visione globale e continuativa, utile per analizzare le emissioni e gli assorbimenti netti di gas serra, ma anche per individuare emissioni puntuali generate da attività umane, come centrali elettriche e aree urbane».
Come spiega Simona Verde, la varietà di sensori oggi disponibili amplia le potenzialità del monitoraggio: «I satelliti meteorologici osservano le nuvole tramite sensori ottici e infrarossi. Ma esistono anche radar attivi che operano nella banda delle microonde e possono 'vedere' anche di notte o attraverso le nuvole, grazie alla loro fonte di illuminazione interna».
Questi strumenti, sempre più sofisticati, consentono di raccogliere enormi quantità di dati in tempo quasi reale, utili sia per la ricerca scientifica che per la gestione delle emergenze ambientali.
In un contesto globale in continua evoluzione, il monitoraggio satellitare rappresenta una risorsa strategica. Non solo ci aiuta a capire meglio i fenomeni in atto, ma fornisce anche un supporto concreto per guidare le politiche ambientali, misurare i progressi nella riduzione delle emissioni e pianificare interventi di adattamento.
Dal cielo, i satelliti ci offrono uno sguardo unico sullo stato di salute della Terra. Un’osservazione indispensabile per costruire un futuro più sostenibile.
Leggi qui l’articolo completo “Il ruolo dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico” di Alessandro Frandi
Una delle attività di ricerca irea
-
Utilizzo di piattaforme Cloud per l'elaborazione di dati SAR interferometrici
L’interferometria SAR differenziale (DInSAR) è una tecnica per la stima…