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Un nuovo studio INGV-CNR svela segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei: una chiave per comprendere l'attuale fase di instabilità
Uno studio congiunto tra ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) ha identificato segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei, fornendo nuove chiavi di lettura sulla dinamica del vulcano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Dal 2021 si è registrato un aumento degli sciami sismici burst-like, caratterizzati da sequenze rapide di piccoli terremoti, difficili da distinguere con le tecniche tradizionali. Parallelamente, si è osservata un’accelerazione dei fenomeni di sollevamento del suolo, dell’attività sismica ordinaria e delle emissioni di gas, tipici di questa fase di attività. Studi condotti in altri contesti vulcanici hanno associato gli sciami sismici burst-like a esplosioni freatiche e a fasi critiche di unrest (agitazione). Questo suggerisce che i fenomeni sismici osservati potrebbero essere potenziali indicatori di cambiamenti significativi nelle condizioni fisiche del sistema idrotermale della caldera flegrea.
L'analisi ha localizzato queste sequenze nell’area del principale campo idrotermale, evidenziando un’anomalia geodetica presso il Monte Olibano, dove il sollevamento del suolo risulta più lento rispetto alle zone circostanti.
La ricerca integra approcci geofisici, geochimici, geodetici e satellitari, migliorando la comprensione del vulcano e contribuendo al monitoraggio e alla gestione del rischio in un’area densamente popolata.
Leggi il comunicato stampa CNR-INGV
Leggi l'articolo "Burst-like swarms in the Campi Flegrei caldera accelerating unrest from 2021 to 2024", Giudicepietro, F., Avino, R., Bellucci Sessa, E. et al., Nature Communications, volume 16, 1548 (2025)
Per un approfondimento ulteriore sul tema dell'anomalia geodetica vedi anche il recente articolo “First evidence of a geodetic anomaly in the Campi Flegrei caldera (Italy) ground deformation pattern revealed by DInSAR and GNSS measurements during the 2021–2023 escalating unrest phase”, Giudicepietro F., Casu F., Bonano M., et al. International Journal of Applied Earth Observation and Geoinformation, Volume 132, 2024
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Immagine 1 Confronto tra un "burst-like swarm" (pannello d e cerchi rossi nel pannello b) e una sequenza sismica generica caratterizzata da brevi intervalli temporali tra eventi successivi (pannello c e cerchi blu nel pannello b). Si osserva che gli eventi appartenenti alla sequenza di tipo "burst-like" sono prevalentemente localizzati nell’area idrotermale di Solfatara-Pisciarelli, mentre le localizzazioni della sequenza sismica generica si trovano solo nel settore più superficiale del volume sismogenetico
Immagine 2 Velocità media dello spostamento verticale del suolo (pannello a) della caldera dei Campi Flegrei relativa al periodo 2021-2024, dove ogni ciclo di colore corrisponde ad un incremento del sollevamento di 4 cm/anno. Nello zoom in alto a destra si evidenzia l’effetto dell’anomalia geodetica in corrispondenza dell’area del Monte Olibano, a cui si riferisce anche il diagramma in basso (pannello b) dove viene mostrata l’evoluzione temporale, a partire dal 2015, del deficit di sollevamento che diventa evidente dal 2021.
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Uno studio congiunto tra ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) ha identificato segnali sismici peculiari ai Campi Flegrei, fornendo nuove chiavi di lettura sulla dinamica del vulcano. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Dal 2021 si è registrato un aumento degli sciami sismici burst-like, caratterizzati da sequenze rapide di piccoli terremoti, difficili da distinguere con le tecniche tradizionali. Parallelamente, si è osservata un’accelerazione dei fenomeni di sollevamento del suolo, dell’attività sismica ordinaria e delle emissioni di gas, tipici di questa fase di attività. Studi condotti in altri contesti vulcanici hanno associato gli sciami sismici burst-like a esplosioni freatiche e a fasi critiche di unrest (agitazione). Questo suggerisce che i fenomeni sismici osservati potrebbero essere potenziali indicatori di cambiamenti significativi nelle condizioni fisiche del sistema idrotermale della caldera flegrea.
L'analisi ha localizzato queste sequenze nell’area del principale campo idrotermale, evidenziando un’anomalia geodetica presso il Monte Olibano, dove il sollevamento del suolo risulta più lento rispetto alle zone circostanti.
La ricerca integra approcci geofisici, geochimici, geodetici e satellitari, migliorando la comprensione del vulcano e contribuendo al monitoraggio e alla gestione del rischio in un’area densamente popolata.
Telerilevamento e diversità vegetale: un webinar del progetto TERRAQUA-RS
Giovedì 12 dicembre, nel contesto delle attività di TERRAQUA-RS, progetto bilaterale coordinato da IREA-CNR nell’ambito dell’accordo di cooperazione scientifica CNR-MOST (Ministry of Science and Technology, China), la prof.ssa Yuan ZENG e la dott.ssa Zhaoju ZHENG dell’Ecosystem Remote Sensing Lab dell’Aerospace Information Research Institute, Chinese Academy of Sciences (AIR-CAS), cureranno un webinar sul tema delle potenzialità e delle applicazioni del telerilevamento per la caratterizzazione della diversità vegetale.
Tramite la raccolta e l’elaborazione di dati in situ e da remoto, il progetto “Remote sensing of plant species and functional diversity from terrestrial to aquatic systems” (TERRAQUA-RS) mira a sviluppare metodi per stimare la diversità tassonomica e funzionale da dati ottici spettrali in comunità vegetali altamente eterogenee, che spaziano dalla vegetazione acquatica a quella terrestre (prateria e bosco) L’evento si terrà dalle 09:30 alle 11:30 con trasmissione in diretta nella sala multimediale Lorenzo Busetto di IREA Milano (CNR Area Territoriale di Ricerca di Milano 1, Via A. Corti 12 – Milano) e in modalità virtuale su piattaforma Teams.
Per ulteriori informazioni e la registrazione al webinar contattare il Dott. Paolo VILLA ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. )
Un approccio innovativo di imaging geodetico 4D svela i segreti del sistema di alimentazione vulcanica della caldera dei Campi Flegrei
Uno studio recentemente condotto da ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente di Napoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), dell’Instituto de Geociencias di Madrid del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (IGEO-CSIC), dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) - Osservatorio Vesuviano, del Canada Centre for Mapping and Earth Observation (CCMEO) e dell’University of Colorado, ha rivelato dettagli inediti sul sistema di alimentazione vulcanico dei Campi Flegrei e sulla sua evoluzione spazio-temporale.
Il lavoro, pubblicato sulla prestigiosa rivista Remote Sensing of Environment, si basa su un innovativo metodo di imaging 4D e rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione delle complesse dinamiche della caldera flegrea, dimostrando come la sinergia tra competenze scientifiche possa produrre risultati di grande rilievo per la comunità scientifica e per la società.
“Abbiamo utilizzato una metodologia di inversione tomografica all'avanguardia che ha permesso di generare un'immagine accurata della sorgente responsabile delle deformazioni del suolo osservate tra il 2011 e il 2022 grazie a una tecnica che aggrega ripetutamente diverse sorgenti di sovrappressione”, spiega Pietro Tizzani, primo ricercatore dell’IREA e coordinatore della ricerca.
In particolare, i ricercatori hanno ottenuto una visione d'insieme della sorgente magmatica e delle regioni crostali sottoposte a stress dovuto alla migrazione del magma e dei fluidi caldi a esso associati, fornendo una rappresentazione 4D del sistema di alimentazione della caldera. Lo studio ha permesso di identificare un corpo magmatico principale tra i 3 e i 4 km di profondità, che, tra il 2018 e il 2020, si è espanso lateralmente a seguito di un nuovo impulso magmatico. Sono state inoltre individuate due regioni aggiuntive in sovrappressione: una, situata più in profondità, collega la sorgente principale con la crosta inferiore; l'altra, più superficiale, si trova tra Solfatara e Pisciarelli, estendendosi fino a circa 400 metri dalla superficie e potrebbe rappresentare il serbatoio dei fluidi idrotermali che alimentano le fumarole di quest’area.
Lo studio si basa su dati di deformazione del suolo acquisiti da costellazioni satellitari e analizzati mediante la tecnica DInSAR (Differential Interferometric Synthetic Aperture Radar), insieme ai dati sismici dell'INGV-Osservatorio Vesuviano. Sono state processate oltre 800 immagini radar da satelliti come Sentinel (ESA-Programma Copernicus) e COSMO-SkyMed (Agenzia Spaziale Italiana), permettendo una ricostruzione dettagliata del campo delle deformazioni della caldera flegrea e una modellazione precisa della geometria del sistema di alimentazione vulcanica nel tempo. I risultati evidenziano anche l'esistenza di una zona di debolezza nella crosta sotto la caldera, costituita da strati fratturati di tufi, sedimenti marini e piroclastiti. Questa regione potrebbe facilitare l'accumulo di fluidi caldi e l'eventuale risalita del magma.
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I dati di osservazione della Terra per il monitoraggio ambientale a Bari per la Notte Europea dei Ricercatori
Bari si trasforma in un laboratorio a cielo aperto per celebrare insieme una notte dedicata alla scienza e all'innovazione. Il 27 Settembre, Piazza Umberto I ospiterà la Notte Europea dei Ricercatori, un'iniziativa promossa dalla Commissione Europea nell’ambito delle azioni Marie Curie per avvicinare il grande pubblico al mondo della ricerca.
In qualità di partner del progetto SHARPER (SHAring Researchers’ Passion for Education and Rights), il CNR sarà protagonista assoluto della manifestazione. Molti ricercatori degli Istituti dell’Area della Ricerca del Cnr di Bari, in collaborazione con quelli di UNIBA, POLIBA, LUM, INFN, ISTAT, CREA, l'Irccs-Istituto Tumori Bari "Giovanni Paolo II" e con il patrocinio del Comune di Bari, hanno contribuito all’organizzazione di un ricco programma di eventi per tutte le età e presenteranno i risultati delle loro ricerche in modo coinvolgente e interattivo, offrendo al pubblico l'opportunità di conoscere da vicino il mondo della scienza e di fare domande ai protagonisti. Tra loro anche i ricercatori dell’IREA, che mostreranno come utilizzano i dati per valutare la qualità dei suoli, monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici e prevenire il dissesto idrogeologico
Sul sito SHARPER Bari è possibile scoprire il programma completo della manifestazione a questo link SHARPER Bari - La Notte Europea dei Ricercatori 2024
Altre informazioni sono reperibili al link Bari si illumina di scienza: una notte per scoprire, sperimentare, domandare | Consiglio Nazionale delle Ricerche
L’appuntamento è per venerdì 27 Settembre dalle 10:00 alle 22:00 in Piazza Umberto I, Bari.
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Incendi Boschivi in Sardegna: la costellazione Copernicus per il monitoraggio in tempo reale e la valutazione dei danni



Grazie all’analisi di questi dati è stato possibile realizzare le mappe di estensione delle aree bruciate e severità dei fuochi riportate in Figura 2 e stimare una superficie interessata di più di 11000 ettari con livelli di danno molto intenso e perdita del patrimonio naturale. Lo studio dell'incendio boschivo del Montiferru conferma come l'uso combinato di dati Sentinel 1 e Sentinel 2 rappresenti un potente strumento, ormai maturo, capace di monitorare le aree interessate dal fuoco, mentre l’evento stesso è in corso, e fornendo una rapida valutazione dei danni associati subito dopo che l’evento è terminato. Si noti come in Figura 1 per la data del 25 luglio vi sia un perfetto accordo tra fuochi attivi e mappatura da dati RADAR (le zone più scure sono quelle associate agli incendi). Lo strumento radar si è rivelato in questo caso interessante per lo studio delle fasi di innesco della catena di incendi verificatisi nell’area di interesse e per studiarne i meccanismi di propagazione. Infine, le aree bruciate e le mappe della severità dei fuochi possono fornire preziose informazioni geo spaziali per guidare, ad esempio, indagini sul campo post-evento e quale supporto alla pianificazione delle attività di mitigazione e prevenzione da futuri eventi calamitosi.
Pubblicate le Linee Guida per l'utilizzo dei dati interferometrici satellitari ai fini dell'Interpretazione del comportamento strutturale delle costruzioni


Planetary Health: quali relazioni tra natura, ricerca, società e politica?

Ulteriori informazioni sono sul sito del centenario CNR.
Notte Europea dei Ricercatori 2023

NOTTE EUROPEA DEI RICERCATORI “MEET ME TONIGHT”: faccia a faccia con CREO-CNR, la rete outreach degli Istituti CNR della Campania

L’Irea a Expo Dubai 2020

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Campi elettromagnetici in diagnostica clinica ed in terapia
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