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WorldtopscientistsCon 10 ricercatori il CNR-IREA (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente) rinnova la sua presenza nella classifica mondiale dei migliori scienziati internazionali elaborata dai ricercatori dell’Università di Stanford e pubblicata nella prestigiosa rivista scientifica PLOS Biology.

L'elenco dei “Top Scientist” mondiali contiene 210.199 nomi di scienziati che rientrano nel top 2% nelle loro specifiche aree di ricerca. La valutazione si basa sull’analisi statistica della quantità, qualità e diffusione delle pubblicazioni scientifiche di oltre 6 milioni di ricercatori di università e centri di ricerca di tutto il mondo raggruppati in 22 campi scientifici e 174 sottocampi.

Nella lista di coloro che si sono distinti per l'impatto scientifico delle loro ricerche, considerate nell’arco delle loro carriere fino a dicembre 2022, ci sono Gianfranco Fornaro, Riccardo Lanari, Eugenio Sansosti, Francesco Mattia e Antonio Pepe (area Geological & Geomatics Engineering), Francesco Soldovieri e Lorenzo Crocco (Networking & Telecommunications), Romeo Bernini (Optoelectronics & Photonics),  Gloria Bordogna, (Artificial Intelligence & Image Processing). A questi si aggiunge Claudia Giardino (Geological & Geomatics Engineerin”) presente nell’elenco “single year 2022” che considera la produttività scientifica del 2022.

L’importante riconoscimento premia l’impegno costante dei ricercatori dell’IREA e conferma l’elevata qualità della ricerca scientifica dell’Istituto. 
 

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DSC 0451E’ stata inaugurata lunedì 9 ottobre, presso l’Area Territoriale di Ricerca Milano 1 del CNR, la mostra ARCOBALENO E OLTRE: la Terra vista dallo spazio, realizzata dall’IREA - Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente in occasione delle celebrazioni per il centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche. L’evento ha visto la partecipazione del Dott. Emilio Campana (direttore DIITET), Dott. Francesco Soldovieri (direttore IREA), Dott. Giacomo De Carolis (responsabile IREA sede Milano), Dott. Enrico Stroppa (rappresentante Municipio 3, Comune di Milano), del comitato organizzatore IREA e del Prof. Gianluca Planamente e degli studenti del Liceo Scientifico «R. Donatelli e B. Pascal».

Gli invitati all’inaugurazione hanno potuto visitare le sale allestite con immagini e materiale multimediale allo scopo di valorizzare e divulgare le attività dei ricercatori del CNR- IREA nell’ambito delle applicazioni dell’Osservazione della Terra.

A partire da lunedì pomeriggio la mostra è stata poi aperta al pubblico e nell’arco della prima settimana ha avuto circa 200 visitatori che hanno potuto ammirare le spettacolari immagini satellitari di deserti, isole, mari, fiumi e laghi, dove natura, luce e tecnologie si mescolano per dare vita a vere e proprie opere d’arte. La meraviglia suscitata dagli ambienti del nostro pianeta ha contribuito a far comprendere le potenzialità dell’uso delle tecniche di telerilevamento per lo studio e il monitoraggio dell’ambiente e del territorio e le applicazioni e le tecniche di telerilevamento all’avanguardia sviluppate dai ricercatori del CNR-IREA per il monitoraggio degli ecosistemi acquatici, della qualità delle acque, delle colture agricole e degli incendi boschivi.

Molti i comuni cittadini che, interessati e curiosi, hanno colto l’opportunità di questo evento per conoscere nuovi aspetti della ricerca scientifica e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Tra i visitatori quattro classi del quinto anno del liceo scientifico delle Scienze Applicate IIS Maxwell, Milano, che, con i loro docenti e i ricercatori dell’IREA, hanno approfondito la tematica delle applicazioni dell’Osservazione della Terra per lo studio dei cambiamenti climatici. Molti anche gli studenti universitari che hanno potuto confrontarsi con i ricercatori sia sulla tematica dell’Osservazione della Terra che sul percorso formativo e le opportunità di carriera nell’ambito della ricerca ed al CNR in modo particolare.

La mostra resterà aperta per tutta la prossima settimana (da lunedì 16 ottobre a venerdì 20 ottobre). Per visitarla è necessaria una prenotazione tramite eventbrite a questo a questo link.

 

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Mercoledì, 02 Agosto 2023 16:25

ARCOBALENO E OLTRE: la Terra vista dallo spazio

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In occasione del centenario della fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’IREA - Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente ha organizzato una mostra multimediale di spettacolari immagini satellitari di osservazione della Terra, dove natura, luce e tecnologie si mescolano per dare vita a vere e proprie opere d’arte. Le immagini (ottenute in particolare dal satellite dell’ESA Copernicus Sentinel-2) ci propongono una visione unica di laghi, fiumi, deserti, isole, mari, luoghi remoti e molto spesso inaccessibili, per guardare il nostro pianeta sotto una luce nuova.

È infatti proprio grazie alla luce - dal visibile all’infrarosso e oltre- che arrivando all’”occhio” del satellite ci permette di osservare la Terra con rappresentazioni inedite di nicchie di biodiversità e peculiarità ambientali. Ed ecco che lo snodarsi di un fiume, le forme sinuose delle dune in un deserto o quelle geometriche dei campi coltivati, visti dall’alto, si trasformano in un quadro astratto.

Attraverso i pannelli informativi allegati a ciascuna immagine e l’incontro con i ricercatori di IREA, la mostra vuole far comprendere le potenzialità dell’uso delle tecniche di telerilevamento, facendo emergere la sinergia tra le molteplici discipline, per il loro efficace utilizzo. La mostra multimediale e autoguidata è disponibile all’indirizzo https://mostra100cnr.irea.cnr.it/

Dal 9 ottobre 2023 sarà invece possibile visitare di persona la mostra presso l’Area di Ricerca di Milano 1, via Alfonso Corti 12. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a questo link.
 

 

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Heritage IF bannerLa rivista HERITAGE, fondata nel 2018 da Nicola Masini (Cnr-Ispc) e Francesco Soldovieri (Cnr-Irea), che ne sono anche gli Editor in Chief, ha ricevuto lo scorso giugno il suo primo Impact Factor pari a 1,7 nel Journal Citation Reports (Clarivate).

HERITAGE è una rivista Open Access pubblicata con cadenza mensile, indicizzata in Scopus, ESCI (Web of Science) e altri database. HERITAGE è dedicata alle tematiche della conoscenza, conservazione, gestione e protezione del patrimonio culturale e naturale, con un approccio olistico che va dalle tecnologie, alle best pratices e alle scienze sociali.

La rivista nasce con l’idea di incoraggiare sinergiche connessioni tra diverse discipline, tecnologie, tematiche, scenari applicativi, approcci (dal multidisciplinare al trans disciplinare), valorizzando gli ambiti del patrimonio culturale e naturale, che rappresentano sempre più un’area di frontiera per nuovi avanzamenti metodologici e tecnologici di interesse anche in altri settori della conoscenza.

Per ulteriori dati riguardanti la rivista, vai a questo link.

 


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solfataraLunedì 3 luglio a partire dalle 16, presso l’hotel Gli Dei in via Coste d’Agnano 21 a Pozzuoli, si terrà un incontro informativo con la popolazione sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei. All’iniziativa, voluta dal Comune di Pozzuoli, partecipano il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Campania e l’INGV.

A relazionare sull’andamento del fenomeno per la comunità scientifica saranno: Francesca Bianco (direttrice del dipartimento vulcani Ingv), Mauro Di Vito (direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV), Giulio Zuccaro (responsabile scientifico del Centro di Competenza PLINIVS) e Francesco Casu (ricercatore del Cnr-Irea). A seguire, il Dipartimento di Protezione Civile illustrerà “il percorso della pianificazione di protezione civile dell’area flegrea”, la Protezione Civile della Campania interverrà sugli aspetti regionali, l’Acamir (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti) dettaglierà i “percorsi di allontanamento dei Campi Flegrei in modalità assistita ed autonoma in zona rossa”, mentre il Comune di Pozzuoli si soffermerà sulle “attività di protezione civile a livello locale”. Al termine degli interventi e prima delle conclusioni finali, i cittadini presenti in sala potranno porre domande agli esperti. 

L’incontro rappresenta una preziosa occasione per discutere della pianificazione di protezione civile per il rischio vulcanico e anche per fare un focus sul bradisismo. L’incontro, aperto a tutti i cittadini (fino ad esaurimento posti in sala), verrà trasmesso in diretta streaming attraverso la pagina Facebook del Comune di Pozzuoli e il canale YouTube del Comune di PozzuoliLa diretta sarà altresì proiettata tramite maxischermo all’esterno della sala che ospiterà l’evento.
 


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big cover-ijgi-v12-i5L'articolo “Flexible Trip-Planning Queries”, di Gloria Bordogna, Paola Carrara, Luca Frigerio e Simone Lella del CNR-IREAe' stato selezionato dalla rivista ISPRS International Journal of Geo-Information (IJGI) come storia di copertina del Volume 12 (Issue 5, May 2023) che contiene 29 articoli dedicati in maggioranza a temi e problemi posti de sistemi informativi geografici.

Nel contesto di grande mobilità sociale, in cui le persone cambiano frequentemente luogo di vita, sia per lavoro sia per turismo, e i servizi presenti sul territorio (come ad esempio i negozi) si modificano rapidamente, cresce il bisogno di sistemi che permettano di conoscere velocemente e costantemente le risorse del vicinato.

L’articolo Flexible Trip-Planning Queries affronta in modo originale i problemi posti da richieste online di utenti che vorrebbero visitare, identificando i percorsi migliori, tipi diversi di georisorse in una certa area locale di interesse. Al momento attuale ciò richiede la formulazione di ricerche multiple (prima per identificare le risorse, poi per selezionare il percorso ottimale). L’approccio proposto nell’articolo permette invece di effettuare una sola ricerca all’interno di un sistema di Information Retrieval Geografico (GIR). In risposta ad un’unica richiesta dell’utente (detta ‘flexible trip-planning query’) il sistema identifica le risorse rilevanti e propone itinerari per visitarle in una graduatoria che tiene conto delle preferenze dell’utente stesso.

L’algoritmo è applicato nel sistema Smart cOmmunity-based Geographic infoRmation rEtrievAl SysTem (SO-GREAT), sviluppato in IREA per dare forza a comunità locali: esso infatti raccoglie e gestisce open data messi a disposizione sia da autorità regionali e locali nella regione Lombardia che descrivono risorse e servizi del territorio (come scuole, ospedali, ecc.) sia da servizi geografici volontari in cui cittadini offrono servizi nel vicinato.

 


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Venerdì, 16 Giugno 2023 22:15

Special Issue della Rivista "Bioengineering"

Bioengineering special issueI campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (EMF) sono ampiamente utilizzati nella vita di tutti i giorni e in specifici ambienti professionali. Le tecnologie basate sui campi elettromagnetici impiegano diverse porzioni dello spettro, dai campi statici ai campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza incluso le onde millimetriche e THz.

L'esposizione a questi campi solleva preoccupazioni circa i possibili effetti sulla salute umana, in particolare a causa della diffusione delle reti 5G che dovrebbero avere un impatto importante sugli scenari di esposizione. D'altra parte, le applicazioni biomedicali delle radiazioni non ionizzanti sono impiegate con successo per la diagnosi e la terapia (ad esempio, trattamenti basati sull'elettroporazione, l'ipertermia a microonde, ecc.). C'è perciò un grande interesse nel valutare i meccanismi di interazione associati, che sono rilevanti anche per favorire lo sviluppo di nuove applicazioni biomediche o l'ottimizzazione di quelle esistenti.

Il numero speciale "Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields in Biology and Medicine: From Mechanisms to Biomedical Applications, Volume II" della rivista Bioengineering, i cui guest editor sono Stefania Romeo e Anna Sannino del CNR-IREA, intende raccogliere studi scientifici riguardanti indagini in vitro, in vivo ed epidemiologiche sull'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, volti a valutare i possibili effetti sulla salute nonché il potenziale benefico di tali campi per la diagnosi e la terapia, e studi incentrati sui meccanismi di interazione. 

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link

La scadenza per la sottomissione degli articoli è il 31 dicembre 2023
 


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SI Remote SensingLa rapida crescita di molti indicatori socio-economici (come popolazione, economia, utilizzo dell'acqua, produzione alimentare, trasporti, tecnologia, ecc.) registrata a partire dalla metà del 20° secolo, nota come “La Grande Accelerazione”, si rispecchia nell’impennata quasi simultanea del tasso di crescita dei dati relativi al sistema Terra (temperatura superficiale, acidificazione degli oceani, perdita della foresta tropicale, degrado della biosfera terrestre, ecc.), a testimonianza dell’impatto delle attività umane sull’ambiente e sui suoi ecosistemi.

Per affrontare la sfida scientifica associata ai fenomeni di “Grande Accelerazione” è necessaria la piena integrazione delle migliori metodologie disponibili di osservazione della Terra, combinando il telerilevamento satellitare e i dati in situ per il monitoraggio e la modellazione ambientale e del territorio (aree urbane e infrastrutture).

Lo Special Issue della rivista Remote Sensing "Integration of Space and In-Situ Earth Observing Methodologies for Environmental and Territory Monitoring", che ha tra gli editor Francesco Soldovieri, Direttore dell’IREA, vuole essere uno strumento efficace per promuovere e condividere approcci metodologici e nuove applicazioni basate sull'integrazione delle metodologie di osservazione della Terra multi-sorgente, multisensore e multi-risoluzione per lo studio di problemi ambientali complessi e con grandi impatti sulla società e sulla qualità della vita delle persone.

Accanto a questo, lo Special Issue prenderà in considerazione nuove applicazioni di intelligenza artificiale e metodologie di apprendimento automatico per l'elaborazione e l'analisi dei dati.

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link.

La scadenza per la sottomissione degli articoli è il 31 luglio 2023

 



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ponteVenerdì 28 ottobre, nell’ambito di Innovation Village, la fiera-evento sull’innovazione e la promozione di circuiti collaborativi fra ricerca e imprese, si terrà il convegno “Approcci e tecnologie di monitoraggio delle infrastrutture” a cura dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del CNR e Knowledge for Business, in collaborazione con l’Ordine Ingegneri Napoli. L’obiettivo è presentare le soluzioni più recenti della ricerca per affrontare le problematiche più rilevanti della rete infrastrutturale nazionale, chiamando al confronto policy makers, gestori delle infrastrutture di trasporto e ricercatori, anche con l’obiettivo di identificare tecnologie e approcci trasferibili al sistema delle imprese.

La gestione e la protezione del patrimonio infrastrutturale dei trasporti nazionali rappresenta un’esigenza prioritaria per il sistema Paese. Gran parte delle infrastrutture di trasporto, infatti, è ormai avanti negli anni e inizia a manifestare problemi di degrado e danno che ne possono inficiare la funzionalità e la sicurezza. Inoltre, le strutture da monitorare sono numerosissime ed in alcuni casi i dati e le informazioni disponibili non sono sufficienti per un monitoraggio completamente affidabile. Risulta dunque cruciale lo sviluppo di sistemi di monitoraggio e diagnostica capaci di fornire risultati effettivamente utili alla manutenzione efficiente e sostenibile delle strutture esistenti, in linea con quanto previsto dal PNRR in tema di interventi per la sicurezza e la resilienza di ponti e viadotti, utilizzando soluzioni tecnologiche e digitali con l’obiettivo di sviluppare una rete di infrastrutture di trasporto moderna, sostenibile e sicura.

Una possibile soluzione è rappresentata da un approccio semplificato e sistemico, dove la possibilità di un’investigazione di dettaglio di tutte le strutture (non sostenibile da un punto di vista economico e logistico) possa essere sostituita da una approccio in due tempi, con una visione in prima battuta “globale” e da remoto, finalizzata a visualizzare e categorizzare lo stato, l’età e le modalità costruttive, e rilevarne criticità, che viene poi seguita, laddove necessario, da un’indagine di dettaglio che si avvale di strumenti specifici per ottenere informazioni sul tipo di danno a cui è soggetto la struttura sotto investigazione.I risultati delle tecnologie di osservazione vanno assimilati nei modelli strutturali anche ricorrendo a Digital Twins delle strutture campione.

Aprirà la discussione il Direttore del DIITET-CNR Emilio Campana, che parlerà di Digital Twins, modelli computazionali di simulazione; progetti e competenze CNR. Interverranno, tra gli altri, Riccardo Lanari e Francesco Soldovieri, rispettivamente Dirigente di ricerca e Direttore dell’IREA-CNR, presentando gli ultimi risultati relativi allUtilizzo dei dati interferometrici satellitari ai fini dell’interpretazione del comportamento strutturale delle costruzioni, e al Monitoraggio in situ con tecnologie non-invasive.

L’evento si terrà dalle 14:30 alle 16:30 presso la Sala Averroè del Centro Congressi di Città della Scienza di Napoli.

Per l’iscrizione all’evento vai a questo link

 



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Un nuovo studio condotto da un team italo-statunitense di cui fa parte anche Francesco Soldovieri, direttore dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del CNR, e pubblicato su Nature Communications, torna ad avvalorare l’ipotesi – avanzata per la prima volta nel 2018 – della presenza di acqua salata allo stato liquido nel sottosuolo del Pianeta rosso

Figure1La scoperta della presenza di acqua salata sotto la calotta polare meridionale di Marte, resa possibile grazie ad un’indagine condotta con il radar italiano MARSIS dell'ASI montato a bordo della missione Mars Express dell’ESA, risale al 2018. Lo studio, svolto da un team di ricerca interamente italiano, del quale faceva parte anche l'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), fu pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Science.

Due anni dopo un altro studio, pubblicato su Nature Astronomy da parte di un team multidisciplinare composto da tredici ricercatori tra fisici, geologi ed ingegneri, tra cui anche Francesco Soldovieri dell’IREA-CNR, ha confermato la scoperta fornendo un ulteriore prova dell'esistenza di laghi di acqua salata intrappolati sotto il ghiaccio del Polo Sud marziano.

Arriva ora un nuovo studio, pubblicato Il 28 settembre su Nature Communications da un team internazionale a coordinamento italiano, che fornisce nuove prove sull’esistenza di acqua liquida sotto il polo sud di Marte. In particolare, lo studio è stato coordinato dall’Università di Roma Tre e dall’Istituto di Radioastronomia dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e vede la partecipazione dell’IREA-CNR insieme a University of Southern Queensland (Australia), Southwest Research Institute (USA) e Planetary Science Institute (USA).

La ricerca ha riguardato i depositi polari marziani meridionali (i cosiddetti SPLD - South Polar Layered Deposits). Lo studio approfondito e la valutazione dell’attenuazione del segnale radar nel ghiaccio dei SPLD, già rilevato in corrispondenza della zona investigata nel secondo studio, ha permesso di giungere a due importanti evidenze.

La prima è che l'attenuazione del segnale di MARSIS è costante nella intera regione analizzata, confermando così l'omogeneità composizionale dei depositi polari alla scala di osservazione del radar MARSIS.

Inoltre, i valori stimati dell’attenuazione hanno permesso di ricalcolare il valore del coefficiente di riflessione alla base dei SPLD e stimare la permittività dielettrica relativa, pari a 40 nell’area altamente riflettente, situazione compatibile solo con la presenza di acqua salata.

Infine, a partire dall’attenuazione stimata è stato possibile ottenere importanti informazioni in termini di contenuto di polvere nei depositi polari (SPLD), compreso tra il 5 e il 12%, e che la temperatura alla base dell'SPLD calcolata finora era stata sottostimata e può facilmente raggiungere i 200K (-73°C), assicurando condizioni compatibili con la presenza di acqua salata allo stato liquido.

L’insieme dei risultati sopracitati confermano quindi la presenza di acqua salata alla base dello SPLD come sola causa delle forti riflessioni basali nella regione di Ultimi Scopuli.

 



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