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Satelliti e cambiamento climatico: il monitoraggio dallo spazio per un futuro più sostenibile
Il cambiamento climatico è uno dei temi più urgenti del nostro tempo, e per affrontarlo servono dati affidabili, aggiornati e su scala globale. È proprio questo il contributo essenziale offerto dai satelliti per l’osservazione della Terra.
Grazie a queste tecnologie, possiamo monitorare in modo continuo e preciso il nostro pianeta, rilevando variazioni spesso impercettibili ma decisive: innalzamento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, variazioni del livello del mare, concentrazione dei gas serra nell’atmosfera. In un’intervista pubblicata sull’Almanacco della Scienza del CNR, Eugenio Sansosti e Simona Verde – ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) – spiegano il ruolo fondamentale dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico.
«Il contributo dei satelliti è essenziale per contrastare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi del 2015», sottolinea Sansosti. «Offrono una visione globale e continuativa, utile per analizzare le emissioni e gli assorbimenti netti di gas serra, ma anche per individuare emissioni puntuali generate da attività umane, come centrali elettriche e aree urbane».
Come spiega Simona Verde, la varietà di sensori oggi disponibili amplia le potenzialità del monitoraggio: «I satelliti meteorologici osservano le nuvole tramite sensori ottici e infrarossi. Ma esistono anche radar attivi che operano nella banda delle microonde e possono 'vedere' anche di notte o attraverso le nuvole, grazie alla loro fonte di illuminazione interna».
Questi strumenti, sempre più sofisticati, consentono di raccogliere enormi quantità di dati in tempo quasi reale, utili sia per la ricerca scientifica che per la gestione delle emergenze ambientali.
In un contesto globale in continua evoluzione, il monitoraggio satellitare rappresenta una risorsa strategica. Non solo ci aiuta a capire meglio i fenomeni in atto, ma fornisce anche un supporto concreto per guidare le politiche ambientali, misurare i progressi nella riduzione delle emissioni e pianificare interventi di adattamento.
Dal cielo, i satelliti ci offrono uno sguardo unico sullo stato di salute della Terra. Un’osservazione indispensabile per costruire un futuro più sostenibile.
Leggi qui l’articolo completo “Il ruolo dei satelliti nella lotta al cambiamento climatico” di Alessandro Frandi
Special Issue della Rivista "Journal of Marine Science and Engineering"
L'innalzamento del livello del mare e l'aumento delle mareggiate sono fenomeni che interagiscono a diverse scale temporali e spaziali e giocano un ruolo fondamentale nelle questioni attuali e future legate al cambiamento climatico. Per prevenire e/o mitigare tale impatto, sono necessari un monitoraggio costante e un'analisi dettagliata dello stato del mare.
Lo Special Issue “Measuring, Monitoring and Modeling the Ocean Waves: Possible Combined Uses for Advances and Future Perspectives” che ha tra gli editor Giovanni Ludeno, Ricercatore dell’IREA, intende pubblicare studi basati sull’integrazione tra osservazioni sul campo e risultati numerici, al fine di migliorare la comprensione della propagazione delle onde e dell'idrodinamica nella regione costiera alla luce del cambiamento climatico e ambientale.
Ulteriori informazioni e le istruzioni per la sottomissione sono disponibili a questo link.
La scadenza per le sottomissioni è il 07 Marzo 2022
Incendi Boschivi in Sardegna: la costellazione Copernicus per il monitoraggio in tempo reale e la valutazione dei danni



Grazie all’analisi di questi dati è stato possibile realizzare le mappe di estensione delle aree bruciate e severità dei fuochi riportate in Figura 2 e stimare una superficie interessata di più di 11000 ettari con livelli di danno molto intenso e perdita del patrimonio naturale. Lo studio dell'incendio boschivo del Montiferru conferma come l'uso combinato di dati Sentinel 1 e Sentinel 2 rappresenti un potente strumento, ormai maturo, capace di monitorare le aree interessate dal fuoco, mentre l’evento stesso è in corso, e fornendo una rapida valutazione dei danni associati subito dopo che l’evento è terminato. Si noti come in Figura 1 per la data del 25 luglio vi sia un perfetto accordo tra fuochi attivi e mappatura da dati RADAR (le zone più scure sono quelle associate agli incendi). Lo strumento radar si è rivelato in questo caso interessante per lo studio delle fasi di innesco della catena di incendi verificatisi nell’area di interesse e per studiarne i meccanismi di propagazione. Infine, le aree bruciate e le mappe della severità dei fuochi possono fornire preziose informazioni geo spaziali per guidare, ad esempio, indagini sul campo post-evento e quale supporto alla pianificazione delle attività di mitigazione e prevenzione da futuri eventi calamitosi.
Una delle attività di ricerca irea
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