campi elettromagnetici

Visualizza articoli per tag: campi elettromagnetici

premio Balzirai 2022 Palmeri

Nel corso della XXIV Riunione Nazione di Elettromagnetismo (RiNEm), tenutasi a Catania dal 18 al 21 Settembre 2022, Roberta Palmeri, ricercatrice presso l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha ricevuto il Premio Barzilai, il prestigioso riconoscimento conferito dalla SIEm (Società Italiana di Elettromagnetismo) al migliore lavoro proposto alla Riunione da giovani ricercatori di età inferiore ai 35 anni.

Il premio è stato assegnato per il lavoro dal titolo A new phaseless and sparsity-promoting approach to array faults diagnosis from near-field measurements , in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria, nel quale si propone un nuovo approccio per la diagnostica di guasti in schiere di antenne da misure di sola intensità del campo radiato in zona vicina.

Il metodo proposto, che sfrutta il paradigma del Compressive Sensing per la riduzione del numero di misure necessarie a rilevare la presenza e la collocazione dei guasti, è stato validato anche sperimentalmente per la rilevazione di guasti on-off su un array lineare.

 



Vai alle altre notizie in evidenza

 

 

Pubblicato in Notizie in evidenza
Venerdì, 16 Giugno 2023 22:15

Special Issue della Rivista "Bioengineering"

Bioengineering special issueI campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (EMF) sono ampiamente utilizzati nella vita di tutti i giorni e in specifici ambienti professionali. Le tecnologie basate sui campi elettromagnetici impiegano diverse porzioni dello spettro, dai campi statici ai campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza incluso le onde millimetriche e THz.

L'esposizione a questi campi solleva preoccupazioni circa i possibili effetti sulla salute umana, in particolare a causa della diffusione delle reti 5G che dovrebbero avere un impatto importante sugli scenari di esposizione. D'altra parte, le applicazioni biomedicali delle radiazioni non ionizzanti sono impiegate con successo per la diagnosi e la terapia (ad esempio, trattamenti basati sull'elettroporazione, l'ipertermia a microonde, ecc.). C'è perciò un grande interesse nel valutare i meccanismi di interazione associati, che sono rilevanti anche per favorire lo sviluppo di nuove applicazioni biomediche o l'ottimizzazione di quelle esistenti.

Il numero speciale "Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields in Biology and Medicine: From Mechanisms to Biomedical Applications, Volume II" della rivista Bioengineering, i cui guest editor sono Stefania Romeo e Anna Sannino del CNR-IREA, intende raccogliere studi scientifici riguardanti indagini in vitro, in vivo ed epidemiologiche sull'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, volti a valutare i possibili effetti sulla salute nonché il potenziale benefico di tali campi per la diagnosi e la terapia, e studi incentrati sui meccanismi di interazione. 

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link

La scadenza per la sottomissione degli articoli è il 31 dicembre 2023
 


Vai alle altre notizie in evidenza

Pubblicato in Notizie in evidenza

MNP CS

Nel corso della XX Riunione Nazionale di Elettromagnetismo tenutasi a Padova dal 15 al 18 settembre la dottoressa Rosa Scapaticci, assegnista di ricerca dell’IREA, è stata insignita insieme all’ing. Martina Bevacqua, studentessa di dottorato presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, del Premio Barzilai, il prestigioso riconoscimento conferito dalla SIEm (Società Italiana di Elettromagnetismo) al migliore lavoro proposto alla Riunione da autori di età inferiore ai 35 anni.

Il premio è stato conferito al lavoro 'Exploiting compressive sensing in Magnetic Nano Particle enhanced MWI for breast cancer imaging’ nel quale le giovani studiose hanno proposto una metodologia di elaborazione in grado di migliorare le prestazioni di una innovativa tecnica per la diagnostica a microonde del tumore al seno, sviluppata presso l’IREA nell’ambito del progetto MERIT.

Tale tecnica diagnostica sfrutta in modo congiunto i campi elettromagnetici alle frequenze di microonde quale strumento di indagine non invasivo e non nocivo e le nanoparticelle magnetiche quale agente di contrasto. Queste ultime, “funzionalizzate” mediante opportune procedure biochimiche, sono infatti in grado di addensarsi nei soli tessuti tumorali ed indurre una variazione selettiva delle proprietà magnetiche. Data la natura dei tessuti umani, che non presentano intrinsecamente proprietà magnetiche, questa “marcatura” consente di ottenere una tecnica diagnostica altamente affidabile. 

La metodologia proposta dalle autrici, che ne hanno analizzato le potenzialità mediante un’ampia campagna di simulazioni numeriche riscontrando il miglioramento delle prestazioni rispetto alle tecniche standard finora utilizzate, può consentire notevoli vantaggi quali la capacità di identificare lesioni di piccole dimensioni, fattore cruciale nella diagnostica precoce, o di apprezzare la morfologia della lesione, informazione utile ai clinici per individuarne la tipologia. 

 



Vai alle altre notizie in evidenza

 

 

Pubblicato in Notizie in evidenza

tempNell’ambito delle attività che la Commissione Europea svolge in materia di monitoraggio sui potenziali effetti dei campi elettromagnetici sulla salute, L’IREA partecipa alle attività dello SCENIHR (Scientific Committee on Emerging and Newly Identified Health Risks).

Le ricercatrici Maria Rosaria Scarfì e Olga Zeni, nominate “external experts” dalla Commissione, hanno contribuito alla stesura della "Opinion on Potential Health Effects of Exposure to Electromagnetic Fields (EMF), pubblicata il 6 Marzo 2015.

Scopo prioritario della “Opinion” è di aggiornare i precedenti report del 2009 attraverso la revisione della letteratura scientifica sugli effetti dei campi elettromagnetici non ionizzanti pubblicata nel periodo 2009-2014. Inoltre la nuova pubblicazione copre aree per le quali, in passato, erano stati identificati importanti “gap in knowledge” e discute i possibili meccanismi di interazione tra campi elettromagnetici e sistemi biologici nonché il potenziale ruolo delle co-esposizioni a fattori di stress ambientale.

Leggi il rapporto dello SCENIHR sui potenziali effetti sulla salute dei campi elettromagnetici pdf 

Leggi una versione semplificata del report  pdf 

 


Vai alle altre notizie in evidenza

Pubblicato in Notizie in evidenza

DIAGNOSTIC AND THERAPEUTIC ELECTROMAGNETIC APPLICATIONSTra l’11 e il 15 settembre prossimo si terrà il Corso “Diagnostic and Therapeutic Electromagnetic Applications”, organizzato a Napoli dall’IREA-CNR, dall’Università di Napoli Federico II e dal Politecnico di Torino nell’ambito della “European School of Antennas”.

Scopo del corso, concepito principalmente per studenti di dottorato e ricercatori con un background di ingegneria o fisica, è far comprendere le problematiche e le sfide delle applicazioni mediche dei campi elettromagnetici.

I campi elettromagnetici sono già parte di svariate applicazioni cliniche, tra cui la Risonanza Magnetica, ma un'ampia gamma di nuove applicazioni stanno emergendo nel campo sanitario, quali l’imaging a microonde o l’ipertermia elettromagnetica. Inoltre, l'avvento delle nanotecnologie, con la possibilità di produrre componenti biocompatibili di dimensioni nanometriche in grado di interagire efficacemente con i campi elettromagnetici, può aprire scenari completamente nuovi, tra cui il controllo da remoto di processi biologici. Questa evoluzione apre un'ampia gamma di nuove opportunità di ricerca ed applicazioni.

Dopo un'introduzione al Bioelettromagnetismo, con particolare attenzione agli aspetti della sicurezza, saranno presentate le principali attuali applicazioni diagnostiche e terapeutiche dei campi elettromagnetici. Saranno poi analizzate in modo più dettagliato alcune applicazioni emergenti e saranno presentati alcuni sviluppi previsti. Un focus particolare sarà sui campi elettromagnetici per il trattamento del cancro. Il prof. Gerard C. van Rhoon, dell’Erasmus MC Cancer Institute di Rotterdam (Paesi Bassi) e Presidente della Società Europea per l’Ipertermia Oncologica, tratterà degli aspetti clinici e ingegneristici dell'ipertermia basata sui campi elettromagnetici.

La scadenza per la registrazione è il 27 Agosto 2017. Il corso si terrà presso la Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Piazzale Vincenzo Tecchio, 80, Napoli.

Per tutte le informaizioni e dettagli sul corso vai a questo link 

Scarica la brochure del corso

 


Vai alle altre notizie in evidenza 

Pubblicato in Notizie in evidenza
5G Napoli
Il dibattito circa l’influenza delle onde elettromagnetiche sulla salute è sempre vivace e controverso e provoca ricorrenti allarmismi nell’opinione pubblica, preoccupata per i presunti rischi derivanti da esposizioni ai campi generati dai sistemi di distribuzione dell’energia elettrica, o dai sistemi per telecomunicazioni (stazioni radio-TV, stazioni radio-base). Recentemente, la diffusione di tecnologie di nuova generazione, come i sistemi 5G, contribuisce ad alimentare questa preoccupazione.
Ma qual è il loro reale impatto sulla salute dell’uomo? Ne ha parlato Olga Zeni, ricercatrice dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (Irea) del Cnr che si occupa da molti anni dello studio delle interazioni tra sistemi biologici e campi elettromagnetici, in una intervista pubblicata sull’ultimo numero dell’Almanacco della Scienza dedicato alla paura.
“La paura associata al 5G”, spiega Olga Zeni, “è comprensibile, ma mal posta, perché le frequenze in gioco sono state in gran parte esplorate nelle tecnologie precedenti (2G, 3G, 4G) e i livelli di potenza associati al 5G sono inferiori a quelli delle precedenti generazioni di telefonia mobile. Insomma: le conoscenze acquisite finora non sono tali da dimostrare effetti dannosi per la salute, fermo restando che gli standard di protezione dagli effetti termici vengano rispettati".
Leggi qui l’articolo completo dal titolo “Campi elettromagnetici: non bisogna temerli” . 
 

 

Pubblicato in Notizie in evidenza

cellulareA causa dell’aumento esponenziale dell’uso dei telefoni cellulari, la ricerca degli ultimi anni è centrata sulla valutazione degli effetti di esposizioni alle frequenze ad essi associate (800-2000 MHz).

Esistono dunque rischi per la salute da esposizione alle radiazioni emesse dai telefoni cellulari? Nonostante il grande lavoro di ricerca teso a individuare l’eventuale rischio cancerogeno dovuto all’esposizione ai campi elettromagnetici in uso per la telefonia cellulare, non si è giunti ad una conclusione univoca. Nel 2011 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeni per gli esseri umani indicando, al contempo, la necessità di continuare a monitorare attentamente l'associazione fra l'uso dei telefoni cellulari e il rischio di tumore conducendo ulteriori ricerche a lungo termine.

Presso il laboratorio di bioelettromagnetismo dell’IREA l’attenzione è rivolta ai segnali di seconda (GSM) e terza (UMTS) generazione, al fine di valutarne gli effetti in colture di linfociti umani e linee cellulari stabilizzate. Tra i modelli cellulari, le cellule nervose hanno un ruolo chiave a causa della vicinanza del telefono cellulare alla testa dell’utilizzatore. Vengono impiegati sistemi di esposizione quali guide d’onda, celle TEM e wire patch cells, opportunamente disegnati e realizzati in accordo con gli standard di qualità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per esposizioni in vitro, al fine di adottare condizioni di esposizione ben definite. I risultati a tutt’oggi ottenuti non riportano alterazioni di parametri critici della funzionalità cellulare mentre sono state accumulate evidenze che esposizioni a campi a radiofrequenza sono in grado di ridurre i danni provocati al DNA da agenti mutageni .

Nell’ambito delle alte frequenze, la sperimentazione alle frequenze dei THz è di grande attualità considerando le recenti tecnologie e applicazioni che utilizzano tali frequenze soprattutto in ambito biomedico. In questo ambito l’IREA è stato coinvolto nel progetto “THz radiation in Biological Research: Investigation on Diagnostics and study of possible Genetic Effects (THz-BRIDGE)”, finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del V Programma Quadro, per valutare l’induzione di danno al DNA in linfociti umani da sangue periferico. La sperimentazione è stata svolta in collaborazione con l’ENEA di Frascati, dove è disponibile un laser ad elettroni liberi (FEL) che genera una radiazione coerente nel range di frequenza 90-150 GHz.

 

Pubblicato in Bio