
Maria Consiglia Rasulo
Francesco Soldovieri e Pietro Tizzani, rispettivamente Primo Ricercatore e Ricercatore dell’IREA, sono tra gli editors dello Special Issue "New Frontiers of Multiscale Monitoring, Analysis and Modeling of Environmental Systems via Integration of Remote and Proximal Sensing Measurements" della rivista Remote Sensing.
Scopo di questo special Issue è presentare i risultati recenti e i progressi sugli approcci per l’analisi e la comprensione dei sistemi ambientali, con particolare attenzione allo studio dell'interazione tra i processi ambientali che si verificano a diverse scale. Questi progressi hanno aperto la strada alla progettazione e all'implementazione di sistemi di rilevamento multipiattaforma, da remoto e in situ, e di nuovi e strumenti per la sorveglianza e il monitoraggio. Un'attenzione particolare è dedicata allo sviluppo di nuove tecniche e strumentazioni integrate per il monitoraggio multi-scala di aree soggette a elevati rischi naturali, quali quelle vulcaniche, sismiche o esposte a frane.
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Monitorare il territorio è fondamentale per comprendere meglio le attività vulcaniche, i terremoti e gli altri fenomeni geofisici.
Ne hanno parlato Riccardo Lanari, Mariarosaria Manzo e Francesco Casu, dell’IREA-CNR, nel corso della puntata di Memex - I luoghi della Scienza prodotta da RAI Scuola e dedicata ai Campi Flegrei, il supervulcano campano la cui attività è sottoposta a monitoraggio costante.
Memex - I luoghi della Scienza: Campi Flegrei
(min. 11:07 - 15:50)
Si è conclusa domenica sera, con proclamazione dei vincitori, la terza edizione napoletana della Space Apps Challenge, il grande hackathon mondiale promosso dalla Nasa e organizzato a Napoli dal Consolato Generale USA per il Sud Italia, dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II e dall’IREA-CNR.
«I ragazzi sono stati bravissimi, hanno progettato in pochissimo tempo soluzioni molto belle e innovative. Mi auguro che da alcune di queste idee possano venir fuori dei contributi rilevanti», ha commentato Riccardo Lanari, direttore dell’IREA, che ha fatto parte della giuria insieme a Francesco Marulo, ordinario dell’Università Federico II, Shawn Baxter del Consolato degli Stati Uniti in Italia, Francesco Sacerdoti, Apple Academy, Raffaele Savino, Università Federico II e Carlo Noviello, IREA.
Più di 150 quest’anno gli iscritti, 14 i team di studenti e appassionati di scienza e tecnologia che per 36 ore sono stati impegnati alla ricerca di soluzioni innovative alle sfide lanciate dalla NASA per migliorare la vita sulla Terra e nello Spazio, così come è avvenuto in contemporanea in altre 187 città sparse in tutto il mondo tra cui, in Italia, Roma, Milano e Torino.
A vincere sono stati i "Pizza Flyers" con il loro progetto "Sky Tour", un’applicazione che consente a chi viaggia in aereo di visualizzare sul proprio smartphone tutti i luoghi di interesse, bellezze naturali e culturali sorvolate in quel momento, in modalità offline.
Secondi classificati, i "BEeSpace" che hanno vinto con il loro progetto H.O.M.E. (Hexagonal Open Modular Environment) LAB, un habitat di ricerca costituito da celle esagonali modulari ispirato agli alveari delle api, adatto a qualsiasi ambiente, spaziale o terrestre.
Al terzo posto i "Flying Mice", un gruppo i cui componenti, tranne i due fratelli, non si conoscevano prima. Hanno progettato una unità abitativa adattabile ad ogni tipo di habitat, totalmente ecosostenibile e biodegradabile, prodotta in canapa. Il loro progetto si chiama "Cake House” e consiste in una casa a forma di torta utile in situazioni di disastri ambientali e che si può spostare facilmente, chiudendola come un ombrello.
Oltre a vincere i premi in denaro messi a disposizione dal Consolato degli Stati Uniti per il Sud Italia, i primi due progetti parteciperanno anche alla selezione mondiale della NASA che individuerà i vincitori per ciascuna challenge. Concorrerà al giudizio globale anche il “People's Choice”, il progetto votato da tutti i partecipanti alla manifestazione, che quest’anno è andato a “Animalife” del team “SpaceCowboys”, un’app che mira ad aumentare la consapevolezza sulle specie animali in via di estinzione. La NASA raccoglierà tutte le segnalazioni locali e determinerà i vincitori per ciascuna delle cinque categorie: “Ideate and Create!”, “Our Ecological Neighborhood”, “Warning! Danger Ahead!”, “Planetary Blues” e “The Earth and Us”. In palio l’opportunità di assistere al lancio di un missile spaziale.
Proprio come è accaduto nel 2013 a Chandrakanta Ojha, il giovane ricercatore indiano che per tre anni ha lavorato all’IREA e che fu il vincitore della Space Apps Challenge a Roma e della competizione globale, vincendo così una visita al Kennedy Space Center. È stato proprio lui a proporre di svolgere per la prima volta la competizione anche a Napoli. Oggi lavora all'Arizona State University, e da lì si è collegato via skype sabato mattina per incoraggiare i partecipanti, spingendoli a credere nelle loro idee e nei loro sogni.
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«Sono state due giornate molto intense», ha detto Nicola, Leader del team Pizza Flyers che si è classificato al primo posto, «ma ci siamo divertiti moltissimo, E’ stata una bellissima esperienza che vorremo ripetere l’anno prossimo». Anche Arcangelo, 19 anni, studente della Apple Academy a San Giovanni ha espresso la sua soddisfazione per l’esperienza. «Mi sono divertito molto, è stato bello lavorare in gruppo. Conoscere tanti ragazzi con idee diverse ha favorito una crescita professionale e umana. Partecipare a Space Apps Challenge è stata una occasione di crescita.»
È proprio su questi obiettivi che si muove NASA Space Apps Challenge, come ha ricordato Timothy Tawney, rappresentante per la Nasa in Europa, venuto a Napoli per la presentazione dell’hackathon che si è tenuta venerdì mattina presso il nuovo polo di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II. «L’hackathon è un esercizio di pensiero, un invito alla creatività. Sarà un’occasione per conoscere le proprie potenzialità, lavorare in squadra e proporre soluzioni originali a una delle sfide in palio. Ma è chiaro che l’Agenzia spaziale americana tenga d’occhio ogni progetto proposto e chissà, in base ai budget e alle priorità, magari un giorno potrà decidere di svilupparne uno».
E Mary Ellen Countryman, Console Generale degli Stati Uniti per il Sud Italia, ha aggiunto «Speriamo che questo hackathon possa rappresentare un’opportunità per i giovani al sud Italia per spingerli a considerare l’innovazione e la tecnologia come carriera, elementi chiave per lo sviluppo economico».
Principale rassegna stampa e web
NASA, sfida a colpi di "app" nel campus della Federico II - Il Mattino - 22 marzo 2017
#SpaceApps, terzo anno consecutivo a a Napoli: Nuova sede all'iOS Academy - Il denaro.it - 21 aprile 2017
Torna a Napoli il "Nasa Space Apps Challenge" - Repubblica.it - 22 aprile 2017
Space Apps Challenge, a Napoli idee sull'esplorazione spaziale - Pupia Tv -28 apr 2017
Tre team di risolutori galattici vincono il Nasa Space Apps Challenge - Il Mattino.it - 30 aprile 2017
La Nasa porta Napoli nello spazio con lo Space Apps Challenge - Il Mattino.it - 30 aprile 2017
Video intervista ai primi classificati: il team "Pizza Flyers" - U.S. Consulate General Naples - 30 aprile 2017
Video intervista ai secondi classificati: il team "BEeSpace" - U.S. Consulate General Naples - 30 aprile 2017
Video intervista ai terzi classificati: il team "Flying Mice" - U.S. Consulate General Naples - 30 aprile 2017
Napoli - Space Apps Challenge 2017. Vince il team “Pizza Flyers" - Aeropolis - 1 maggio 2017
Nasa Space Apps, vincono i "Pizza Flyers" dell'Apple Academy - Repubblica.it - 1 maggio 2017
Academy sul podio. Ai magnifici 7 l'hackathon NASA - Il Mattino - 3 maggio 2017
I punti colorati rappresentano le misure radar effettuate dal satellite. Le zone in verde
sono ferme; quelle in rosso si allontanano dal satellite con una velocità media di circa 2.5 cm
all’anno; le zone in azzurro si avvicinano al satellite con velocità media di circa 1.5 cm all’anno.
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Riconosciuto come strumento utile per realizzare “operativamente” la direttiva INSPIRE, il software GET-IT è stato revisionato e registrato all’interno del catalogo di INSPIRE in Practice.
INSPIRE in Practice è una piattaforma ufficiale di INSPIRE che si rivolge a tutti coloro che, operando nell’ambito dell’informazione geografica, intendono adottare strumenti e pratiche “sostenibili”, che si accordino cioè non solo alle esigenze specifiche, ma anche a quelle di una comunità europea che coopera per rendere condivisibili e integrabili fra loro dati territoriali provenienti da sorgenti e nazioni diverse. Si tratta di un luogo accessibile online e collaborativo, che facilita lo scambio di expertise e know-how tra diverse tipologie di utenti.
GET-IT, il software sviluppato da CNR-IREA e CNR-ISMAR in RITMARE, che permette di pubblicare in rete e attraverso servizi standard OGC non solo mappe ma anche osservazioni acquisite da sensori, trova piena cittadinanza in INSPIRE in Practice. Infatti è al momento l’unico software in grado di offrire una gestione unificata per queste due categorie di dati e può essere adottato da un ampio spettro di utilizzatori per rendere esecutiva - e quindi più efficace - la direttiva INSPIRE. Semplice da utilizzare, Il software include l’editor EDI, che guida e assiste nella metadatazione delle risorse secondo gli standard INSPIRE.
Strumento completo e open-source, GET-IT è rilasciato gratuitamente con licenza GNU GPL v3 e può prestarsi a diversi ambiti applicativi. Informazioni per l’acquisizione e sugli use-case sono disponibili all’indirizzo: http://www.get-it.it/
Nonostante la copiosa copertura nevosa e le condizioni meteorologiche avverse, i satelliti Sentinel-1 and ALOS-2 hanno consentito a un gruppo di ricercatori dell’IREA-CNR di rilevare la deformazione della superficie terrestre indotta dalla recente sequenza sismica dell’Italia centrale, la cui scossa principale ha raggiunto la magnitudo di 5.5 il 18 gennaio 2017.
Grazie alla elaborazione congiunta di due immagini radar acquisite a cavallo dell'evento principale dalla costellazione Sentinel-1 del programma europeo Copernicus, è stato possibile generare l’interferogramma co-sismico (Figura 1a), una mappa che permette ai ricercatori di collegare direttamente il segnale radar allo spostamento del suolo. Sfruttando i dati di ALOS-2 dell'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), è stata effettuata un'analisi simile che conferma i risultati ottenuti tramite i dati di Sentinel-1 (vedi figura 1b). A partire dagli interferogrammi generati, sono state poi derivate le corrispondenti mappe di deformazione che mostrano (vedi figure 1c e 1d) l’allontanamento della superficie terrestre dal satellite fino a un massimo di circa 10 cm in un’area a sud di Amatrice. Uno zoom dell'area affetta dalle deformazioni co-sismiche (rappresentate in rosso) è mostrato in figura 2. Queste mappe sono state successivamente fornite all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) per consentire di modellare la sorgente che ha causato l'evento sismico. Un'analisi più dettagliata è fornita al seguente link: https://doi.org/10.5281/zenodo.266966 L'attività è coordinata dal Dipartimento della Protezione Civile (DPC) e viene eseguita da un gruppo di ricerca dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA di Napoli) e dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che sono Centri di competenza nei settori dell’elaborazione dei dati satellitari e della sismologia, rispettivamente, con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il programma Copernicus è diretto dalla Commissione Europea. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) gestisce i due satelliti Sentinel-1 ed ha anche il compito di sviluppare i satelliti Sentinel. I dati ALOS-2 sono stati forniti dalla JAXA nel quadro di un accordo con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per lo scambio di dati utili alla gestione delle emergenze. L’attività è stata anche supportata dal progetto GEP dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal progetto "Infrastruttura di Alta tecnologia per il Monitoraggio Integrato Climatico-Ambientale" (I-AMICA) finanziato dal MIUR nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON). Figura 2 - Zoom dell'area affetta dalle deformazioni co-sismiche ottenuto a partire dalla mappa Sentinel-1 di Figura 1c. |
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Il 4 ottobre presso l'Area di Ricerca del CNR di Milano, Aperitivo scientifico con i lettori e gli autori di 'Scienziati in affanno?' RRI in teoria e nelle pratiche, edito CNR e curato da Alba L'Astorina e Monica Di Fiore
Il 19 settembre presso l'AHAAA Science Center, a Tartu, in Estonia, il progetto europeo BLUEMED promuove un workshop partecipativo che esplora l’approccio della RRI nel contesto dell’economia e della crescita blu. L'evento è organizzato nell'ambito della Multi-conference Responsible Research and Innovation in Science, Innovation and Society 2018 (RRI – SIS 2018), organizzata dal progetto Marina (Marine Knowledge Sharing Platform for Federating Responsible Research and Innovation Communities) che chiama a raccolta per tre giorni attori di vari ambiti (ricerca, politica, società civile, associazionismo) in una serie di Conferenze dedicate al tema della RRI in un confronto e scambio di conoscenze. Leggi la notizia qui.
20 giugno ore 09.30 - 13.00 presso l'Area della ricerca Milano 1, Sala Expo via Corti 12, "Giornalismo e ricerca: un dialogo possibile? L'interazione tra media e ricercatori". Interverrà Alba L'Astorina
Una delle attività di ricerca irea
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Proximal sensing e attività di Cal/Val
Le attività di campo sono parte fondamentale delle attività di…