Maria Consiglia Rasulo
La rivista HERITAGE, fondata nel 2018 da Nicola Masini (Cnr-Ispc) e Francesco Soldovieri (Cnr-Irea), che ne sono anche gli Editor in Chief, ha ricevuto lo scorso giugno il suo primo Impact Factor pari a 1,7 nel Journal Citation Reports (Clarivate).
HERITAGE è una rivista Open Access pubblicata con cadenza mensile, indicizzata in Scopus, ESCI (Web of Science) e altri database. HERITAGE è dedicata alle tematiche della conoscenza, conservazione, gestione e protezione del patrimonio culturale e naturale, con un approccio olistico che va dalle tecnologie, alle best pratices e alle scienze sociali.
La rivista nasce con l’idea di incoraggiare sinergiche connessioni tra diverse discipline, tecnologie, tematiche, scenari applicativi, approcci (dal multidisciplinare al trans disciplinare), valorizzando gli ambiti del patrimonio culturale e naturale, che rappresentano sempre più un’area di frontiera per nuovi avanzamenti metodologici e tecnologici di interesse anche in altri settori della conoscenza.
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Lunedì 3 luglio a partire dalle 16, presso l’hotel Gli Dei in via Coste d’Agnano 21 a Pozzuoli, si terrà un incontro informativo con la popolazione sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei. All’iniziativa, voluta dal Comune di Pozzuoli, partecipano il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Campania e l’INGV.
A relazionare sull’andamento del fenomeno per la comunità scientifica saranno: Francesca Bianco (direttrice del dipartimento vulcani Ingv), Mauro Di Vito (direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV), Giulio Zuccaro (responsabile scientifico del Centro di Competenza PLINIVS) e Francesco Casu (ricercatore del Cnr-Irea). A seguire, il Dipartimento di Protezione Civile illustrerà “il percorso della pianificazione di protezione civile dell’area flegrea”, la Protezione Civile della Campania interverrà sugli aspetti regionali, l’Acamir (Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti) dettaglierà i “percorsi di allontanamento dei Campi Flegrei in modalità assistita ed autonoma in zona rossa”, mentre il Comune di Pozzuoli si soffermerà sulle “attività di protezione civile a livello locale”. Al termine degli interventi e prima delle conclusioni finali, i cittadini presenti in sala potranno porre domande agli esperti.
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L'articolo “Flexible Trip-Planning Queries”, di Gloria Bordogna, Paola Carrara, Luca Frigerio e Simone Lella del CNR-IREA, e' stato selezionato dalla rivista ISPRS International Journal of Geo-Information (IJGI) come storia di copertina del Volume 12 (Issue 5, May 2023) che contiene 29 articoli dedicati in maggioranza a temi e problemi posti de sistemi informativi geografici.
Nel contesto di grande mobilità sociale, in cui le persone cambiano frequentemente luogo di vita, sia per lavoro sia per turismo, e i servizi presenti sul territorio (come ad esempio i negozi) si modificano rapidamente, cresce il bisogno di sistemi che permettano di conoscere velocemente e costantemente le risorse del vicinato.
L’articolo “Flexible Trip-Planning Queries” affronta in modo originale i problemi posti da richieste online di utenti che vorrebbero visitare, identificando i percorsi migliori, tipi diversi di georisorse in una certa area locale di interesse. Al momento attuale ciò richiede la formulazione di ricerche multiple (prima per identificare le risorse, poi per selezionare il percorso ottimale). L’approccio proposto nell’articolo permette invece di effettuare una sola ricerca all’interno di un sistema di Information Retrieval Geografico (GIR). In risposta ad un’unica richiesta dell’utente (detta ‘flexible trip-planning query’) il sistema identifica le risorse rilevanti e propone itinerari per visitarle in una graduatoria che tiene conto delle preferenze dell’utente stesso.
L’algoritmo è applicato nel sistema Smart cOmmunity-based Geographic infoRmation rEtrievAl SysTem (SO-GREAT), sviluppato in IREA per dare forza a comunità locali: esso infatti raccoglie e gestisce open data messi a disposizione sia da autorità regionali e locali nella regione Lombardia che descrivono risorse e servizi del territorio (come scuole, ospedali, ecc.) sia da servizi geografici volontari in cui cittadini offrono servizi nel vicinato.
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I campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (EMF) sono ampiamente utilizzati nella vita di tutti i giorni e in specifici ambienti professionali. Le tecnologie basate sui campi elettromagnetici impiegano diverse porzioni dello spettro, dai campi statici ai campi elettromagnetici a bassa e alta frequenza incluso le onde millimetriche e THz.
L'esposizione a questi campi solleva preoccupazioni circa i possibili effetti sulla salute umana, in particolare a causa della diffusione delle reti 5G che dovrebbero avere un impatto importante sugli scenari di esposizione. D'altra parte, le applicazioni biomedicali delle radiazioni non ionizzanti sono impiegate con successo per la diagnosi e la terapia (ad esempio, trattamenti basati sull'elettroporazione, l'ipertermia a microonde, ecc.). C'è perciò un grande interesse nel valutare i meccanismi di interazione associati, che sono rilevanti anche per favorire lo sviluppo di nuove applicazioni biomediche o l'ottimizzazione di quelle esistenti.
Il numero speciale "Electric, Magnetic, and Electromagnetic Fields in Biology and Medicine: From Mechanisms to Biomedical Applications, Volume II" della rivista Bioengineering, i cui guest editor sono Stefania Romeo e Anna Sannino del CNR-IREA, intende raccogliere studi scientifici riguardanti indagini in vitro, in vivo ed epidemiologiche sull'esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, volti a valutare i possibili effetti sulla salute nonché il potenziale benefico di tali campi per la diagnosi e la terapia, e studi incentrati sui meccanismi di interazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link
Il dibattito sui potenziali effetti sulla salute dovuti all’esposizione ai campi elettromagnetici non ionizzanti è sempre più acceso, soprattutto negli ultimi anni a seguito della introduzione della tecnologia 5G che porterà a un aumento della velocità e a un’ottimizzazione delle prestazioni di internet nonché a nuove esperienze di connessione per gli utenti.
Per poter sfruttare al meglio la grande quantità di dati sperimentali disponibili nella letteratura scientifica e fornire evidenza dei possibili effetti sulla salute, negli ultimi anni si sta delineando un nuovo approccio che impiega le revisioni sistematiche dei lavori pubblicati che prevedono che prevedono una dettagliata pianificazione delle strategie di ricerca bibliografica, identificazione e analisi dei dati in modo da minimizzare gli errori nella valutazione e sintesi degli studi rispetto a un particolare argomento di ricerca.
In questo ambito il gruppo di lavoro sui campi elettromagnetici a radiofrequenza del Comitato Scientifico per la Salute, l'Ambiente e i Rischi Emergenti della Commissione Europea (SCHEER - Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks), a cui ha partecipato in qualità di esperto esterno Olga Zeni primo ricercatore dell’IREA, ha concluso il suo lavoro di valutazione delle evidenze scientifiche sugli effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (100 kHz - 300 GHz) emerse dai lavori pubblicati dal 2015 ad oggi.
Sulla base di questa ampia opera di revisione il gruppo di lavoro non ha individuato evidenze di effetti avversi sulla salute derivanti da esposizioni a breve e lungo termine a campi elettromagnetici a radiofrequenza a livelli inferiori ai limiti di esposizione fissati dalla normativa europea.
Lo SCHEER sostiene tuttavia la necessità di una revisione tecnica degli allegati della raccomandazione 1999/519/CE del Consiglio e della direttiva 2013/35/UE per quanto riguarda i campi elettromagnetici a radiofrequenza poiché è necessario riconoscere le grandezze dosimetriche di recente introduzione e stabilirne i limiti.
Negli ultimi 39 anni l'ACM Symposium on Applied Computing (SAC) è stato un forum internazionale per scienziati informatici, ingegneri informatici e sviluppatori di applicazioni per interagire e presentare il loro lavoro.
L'ACM Special Interest Group on Applied Computing (SIGAPP) è l'unico sponsor di SAC. Gli atti del convegno sono pubblicati da ACM e sono anche disponibili online tramite la Biblioteca digitale di ACM.
La track denominata “Information Access and Retrieval (IAR)” organizzata sin dal 2002, riguarda la teoria, l'implementazione e la valutazione delle tecnologie di accesso alle informazioni a nuove aree di applicazione e in nuovi contesti. Questo campo di ricerca è oggi al crocevia di diverse discipline come la scienza dell'informazione, l'intelligenza artificiale e le scienze sociali a causa della natura pervasiva nella nostra vita quotidiana dei motori di ricerca, dei servizi che usano la localizzazione, dei chatbot e dei social network.
Le scadenze sono consultabili sulla pagina web di SAC 2024.
Per ulteriori informazioni, scarica la Call for Papers
Il 16 maggio, anniversario della realizzazione del primo laser al mondo da parte di T.H. Maiman nel 1960, si celebra la Giornata Internazionale della Luce, proclamata a partire dal 2015 dall'UNESCO con l'obiettivo di promuovere il ruolo centrale della luce e delle tecnologie basate su di essa nella scienza, nella cultura, nell'educazione e nello sviluppo economico sostenibile.
La Comunità Europea riconosce come tecnologie abilitanti fondamentali quelle basate sulla luce per realizzare gli obiettivi sostenibili d’interesse generale per l’ambiente, la cura e il benessere della popolazione. Per questo motivo, alcuni tra i principali poli di ricerca del CNR (Trento, Trieste, Milano, Firenze, Napoli, Lecce), in collaborazione e con il patrocinio della Società Italiana di Ottica e Fotonica (SIOF), hanno organizzato un evento di divulgazione in contemporanea, diffuso sul territorio nazionale da nord a sud, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni locali alla conoscenza delle innumerevoli possibilità offerte dalle tecnologie basate sulla luce e sviluppate nei laboratori delle sedi CNR e celebrare la storia dell’ottica e della fotonica nel centenario del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Presso l’Area di Ricerca Napoli 1, in particolare, i ricercatori degli Istituti del CNR che operano in questo settore in area partenopea, l’Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti “E. Caianiello” (ISASI), l’Istituto Nazionale di Ottica (INO), l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) e l’Istituto di Endocrinologia ed Oncologia Sperimentale “G. Salvatore” (IEOS), racconteranno le loro recenti ricerche mostrando come l’ottica e la fotonica trovino applicazione e stiano trasformando numerosi campi quali le telecomunicazioni, la medicina, il monitoraggio ambientale, la biomimetica, i beni culturali.
Tali Istituti sono stati sempre molto attivi nel campo dell’ottica e della fotonica, proponendo studi innovativi che hanno avuto negli anni notevole impatto sulla società.
La mattinata si concluderà con la premiazione del concorso fotografico sul tema “La luce del passato illumina il futuro”, che presenterà scatti inediti sulla bellezza della luce nella quotidianità. Il vincitore riceverà un simbolico premio, ovviamente di natura scientifica.
Vedi il programma della giornata
INIZIO 16 Mag 2023 ore 09:30
FINE 16 Mag 2023 ore 12:00
DOVE Via Pietro Castellino, 111, Napoli NA
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Si sono appena conclusi il terzo Plenary Meeting ed il secondo Technical Workshop del progetto NextGEM (Next Generation Integrated Sensing and Analytical System for Monitoring and Assessing Radiofrequency Electromagnetic Field Exposure and Health), finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon Europe, che vede coinvolto il gruppo di Bioelettromagnetismo dell’IREA.
I due incontri, tenutisi a Napoli il 9 e il 10 maggio presso la sede del CNR-STEMS, sono stati l’occasione per presentare le attività svolte finora nell’ambito del progetto e sviluppare ulteriormente sinergie tra i partners delle 20 istituzioni coinvolte per il raggiungimento dei suoi obiettivi.
Scopo di NextGEM è sviluppare linee guida per i cittadini e le autorità pubbliche riguardo l’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) e fornire un accesso rapido e affidabile alle conoscenze scientifiche rilevanti sull’argomento. L’adozione di nuove tecnologie per le telecomunicazioni, quali il 5G, richiede infatti studi approfonditi e l’aggiornamento delle evidenze scientifiche sui potenziali rischi per la salute dei campi elettromagnetici.
Il progetto NextGEM risponde a questa esigenza combinando la dimensione di ricerca scientifica con quella più propriamente tecnologica. La prima è volta a una stima degli effetti dell’esposizione ai CEM attraverso studi sperimentali sull’uomo, su piccoli organismi e su cellule in coltura. La seconda è volta alla definizione di metodologie e criteri di qualità per la valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici, i rischi per la salute ed i meccanismi di interazione.
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Lo scorso 2 marzo si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio tesi IEEE-GRS29-Italy 2022. Il concorso, organizzato anche quest’anno congiuntamente dai Chapter IEEE Geoscience Remote Sensing Central-North Italy (GRS29-CNI) e South Italy (GRS29-SI), ha visto la premiazione delle tre migliori tesi di dottorato e delle tre migliori tesi di laurea magistrale su tematiche di geoscienze e telerilevamento discusse nel periodo dal 1° giugno 2021 al 31 maggio 2022. Tra i candidati di quest’anno, è risultato vincitore Davide Palmisano, assegnista di ricerca presso la sede IREA di Bari, per la tesi di dottorato dal titolo “Time series analysis of synthetic aperture radar data for surface soil moisture retrieval at high resolution”, svolta presso l'IREA e discussa all’Università di Roma Sapienza nel febbraio 2022.
La tesi svolta da Davide ha investigato l’utilizzo di dati radar ad apertura sintetica (SAR) ad alta densità temporale per la stima di umidità superficiale del suolo ad alta risoluzione spaziale. Questa tematica riveste grande interesse scientifico ed applicativo perché contribuisce a migliorare la comprensione del ciclo idrologico e a sostenere applicazioni quali, per esempio, le previsioni meteorologiche e il monitoraggio del rischio legato alle inondazioni e siccità.
La tesi si sviluppa su tre approfondimenti tematici. Il primo riguarda la stima dell’umidità del suolo su superfici agricole attraverso i dati SAR della missione Europea Sentinel-1 acquisiti ad alto angolo di incidenza (maggiore di 40 gradi). L’angolo di incidenza è uno dei parametri che modula la sensibilità dei dati SAR al livello di umidità del suolo. L’attività di Davide in questo contesto è consistita in uno studio sperimentale atto a quantificare la stima dell’umidità del suolo in funzione dell’angolo di incidenza e del tipo di coltura agricola. L’analisi di sensibilità all’umidità è stata ulteriormente investigata nel contesto del progetto internazionale finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) “SARSense”, organizzato in preparazione della futura missione “ROSE-L”. In questo ambito, Davide ha partecipato alle attività di raccolta ed analisi dei dati della campagna di misure svoltasi sul sito di Selhausen (Germania).
Il secondo aspetto sul quale si è focalizzata la tesi ha riguardato lo sviluppo di una metodologia per la stima di umidità del suolo basata sull’integrazione di informazione SAR di fase ed intensità. La motivazione è la nuova e crescente disponibilità di serie ad alta densità temporale di dati SAR, la quale rende possibile lo sviluppo di approcci di integrazione di dati SAR coerenti ed incoerenti.
Un terzo pilastro dello studio ha riguardato la quantificazione dell’accuratezza dei prodotti SAR di umidità del suolo attraverso misure in situ. In tutto il mondo sono presenti delle reti idrologiche che acquisiscono con continuità temporale la umidità del suolo in situ, la quale viene utilizzata per effettuare la validazione delle misure derivate da satellite. Con la disponibilità di nuove costellazioni SAR, vari prodotti di umidità del suolo saranno probabilmente disponibili su larga scala e con continuità temporale. Davide ha investigato aspetti legati allo sviluppo di protocolli di validazione adatti al prodotto SAR, caratterizzato da un’alta risoluzione spaziale.
Attualmente Davide sta continuando la sua attività di ricerca nell’ambito del telerilevamento SAR per la stima di parametri biofisici del suolo.
Sinistra: esempio di mappa di umidità superficiale del suolo (SSM) a ~100 m di risoluzione derivata dall’algoritmo SMOSAR (Soil MOisture retrieval from multi-temporal SAR data). L’immagine rappresenta la stima di SSM all’interno delle parcelle agricole (riportate in nero) di un’area della regione spagnola della Castilla y León, alla data del 17 giugno 2021. Destra: mappa di SSM su un’area più estesa. La regione della Castilla y León è riportata in rosso in alto a sinistra.
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Una delle attività di ricerca irea
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Tecnologie SAR per l’ambiente marino
Stima della velocità radiale ottenuta dall’elaborazione dell’immagine ENVISAT del 22…