Maria Consiglia Rasulo
Il 19-20 settembre 2024 si terrà a Milano, presso l’Area Territoriale di Ricerca di Milano 1 (AdRMi1), il 13° workshop EARSeL sugli incendi boschivi dal titolo “Remote Sensing of Forest Fires: Lessons learned and future challenges under a changing climate”.
Nei due giorni dedicati alla tematica del monitoraggio degli incendi con dati di Osservazione della Terra in tutte le sue fasi (e.g. rischio e pericolo, previsione, impatti, emissioni) si riuniranno scienziati, esperti di settore, enti locali, manager, nazionali ed internazionali coinvolti nella previsione ed monitoraggio degli incendi boschivi e dei loro impatti sulla biosfera nel quadro della crisi climatica e dei cambiamenti climatici attesi.
Il workshop è organizzato in un’unica sessione plenaria orale e una sessione poster.
La sottomissione degli abstract è aperta fino al 31 marzo 2024 a questo link
Si svolgerà nell’incantevole città di Lecce, dal 3 al 7 giugno 2024, la quinta edizione della “Scuola Nazionale di Biosensori Ottici e Biofotonica”, BiO&B.
BiO&B è un evento biennale organizzato dalla Società Italiana di Ottica e Fotonica (SIOF) per promuovere la formazione e la collaborazione di giovani ricercatori che lavorano nel campo del biosensing ottico e della biofotonica.
La scuola, che ha tra i suoi direttori Genni Testa dell'IREA-CNR e tra i membri dell’advisory board Romeo Bernini, è rivolta a un massimo di 35 studenti di dottorato, ricercatori e scienziati post-doc afferenti ad Università, enti pubblici di ricerca e laboratori privati.
I corsi faranno luce sui biosensori, svelando le ultime scoperte nel campo dei biorecettori e delle tecniche di immobilizzazione all'avanguardia, e su metodi ottici innovativi che sfruttano le interazioni fotone-materia biologica, con applicazioni di vasta portata che abbracciano la biomedicina, l’agroalimentare e le scienze ambientali.
La scadenza per l'iscrizione è il 03/04/2024.
Analizzando dati satellitari avanzati e segnali sismici, un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell'Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli (CNR-IREA) ha tracciato la mappa della sorgente vulcanica dell’isola di Vulcano, e delineato chiaramente le implicazioni di questa scoperta per la sicurezza dell'area. Lo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, ha fornito risultati che rappresentano un fondamentale punto di partenza per valutazioni future della pericolosità vulcanica dell’isola.
“L'Isola di Vulcano, patria dell'imponente ‘La Fossa’, ha suscitato attenzione a partire da settembre 2021, manifestando segni di riattivazione vulcanica. Il nostro studio, focalizzato su dati InSAR (Interferometria radar satellitare) e GNSS (sistema satellitare globale di navigazione), ha esplorato questa dinamica, localizzando la sorgente, valutandone le caratteristiche e impatto sulla pericolosità vulcanica” spiega Federico Di Traglia, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV e primo autore dell’articolo.
Il focus principale dello studio è stato la comprensione della riattivazione vulcanica e la stima della pericolosità associata. “Analizzando i dati satellitari InSAR e i segnali sismici, abbiamo identificato la sorgente, posizionata a 500 mt sotto l'area craterica di Vulcano, operante tra luglio e dicembre 2021”, aggiunge Valentina Bruno, ricercatrice dell’Osservatorio Etneo dell’INGV e coautrice dell’articolo. “Utilizzando serie temporali InSAR e dati GNSS da Sentinel 1 e dell’Osservatorio Etneo dell’INGV (INGV–OE), abbiamo localizzato e valutato l'evoluzione della sorgente. Gli eventi VLP (Very Long Period, eventi sismici legati alla pressurizzazione dei fluidi nel sistema idrotermale di Vulcano), riscontrati tra luglio e dicembre 2021, hanno supportato l'aumento della dilatazione dell'area vulcanica e sono stati associati al sistema idrotermale sotto il cono de La Fossa".
Un team internazionale di ricercatori dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (CNR-IREA) di Napoli e dell’Instituto Volcanológico de Canarias (INVOLCAN) di Tenerife (Spagna) ha recentemente pubblicato uno studio innovativo sulla più grande eruzione storica mai registrata a La Palma, una delle isole Canarie, avvenuta il 19 settembre 2021. L'eruzione di Tajogaite ha suscitato interesse non solo per i suoi impatti immediati, ma anche per la rilevante quantità di informazioni utili a fini scientifici che sono state ottenute.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista Scientific Report, ha esaminato dettagliatamente gli otto giorni precedenti e i primi dieci giorni dell'eruzione, rivelando elementi non noti sulla dinamica ed evoluzione del vulcanismo dell’isola.
“Il preludio dell'eruzione è durato 8 giorni ed è stato caratterizzato da segnali precursori manifestatisi a partire dall'11 settembre 2021”, spiega Luca D’Auria, Geofisico e Direttore dell’Area di sorveglianza vulcanica di INVOLCAN. “La sismicità, con migrazione verso ovest e verso la superficie degli ipocentri”, prosegue D’Auria, “ha anticipato l’insorgere dell’imminente evento eruttivo”.
Le stazioni GPS-GNSS permanenti, attive sul lato occidentale dell'isola, hanno altresì registrato, a partire dal 12 settembre, deformazioni del suolo superiori a 15 cm, offrendo indicazioni di rilievo sulla evoluzione della pressione magmatica sottostante. Dopo l’inizio dell’eruzione, le deformazioni del suolo hanno poi raggiunto il picco massimo il 22 settembre, mostrando nei mesi successivi una tendenza alla deflazione. In particolare, le osservazioni realizzate hanno mostrato che Il 27 settembre l'eruzione ha subito una pausa di alcune ore attribuita a un collasso temporaneo del sistema di alimentazione superficiale lungo il sistema di fratturazione attivo.
Per comprendere appieno la dinamica del vulcano, il team di ricercatori ha utilizzato serie temporali GPS-GNSS e dati satellitari della costellazione Europea Sentinel-1, esaminando orbite ascendenti e discendenti. La geometria risultante della sorgente ha rivelato un dicco, ossia una struttura magmatica instrusiva subverticale, spazialmente articolato piegato verso est. Nello specifico, il suddetto sistema di alimentazione ha condizionato l'ascesa del magma lungo due rami principali mostrando una stretta correlazione con la sismicità pre-eruttiva, ed è stata anche influenzata dalla presenza di uno strato duttile e termicamente anomalo al di sotto del vulcano. Analisi approfondite hanno rivelato anche deformazioni superficiali precoci attribuite agli effetti di fluidi idrotermali ascendenti.
Questi risultati sottolineano l'importanza di modellazioni avanzate per la comprensione dei processi pre-eruttivi nei complessi vulcani basaltici. “L'analisi geodetica realizzata” afferma il geofisico Pietro Tizzani, primo ricercatore del CNR-IREA, “ha dimostrato il grande potenziale di questa tecnica nello studio dei processi di ascesa del magma”.
I ricercatori coinvolti nello studio hanno concluso che questi risultati forniscono prove della complessità dei processi di propagazione della fratturazione e dei cambiamenti temporali nel sistema di alimentazione superficiale di un vulcano, aprendo nuove prospettive per la comprensione e la mitigazione dei rischi legati alle future eruzioni.
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Inizia oggi “100xCNR100”, 100 domande per i 100 anni del CNR, il gioco online abbinato all’omonimo libro interattivo incentrato sulla storia del CNR e le sue ricerche.
Il progetto, realizzato dalla rete CREO-CNR (Campania Rete Outreach) in occasione del Centenario dell’istituzione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è partito ufficialmente il 14 novembre 2023 con la pubblicazione delle informazioni necessarie a risolvere gli enigmi. Nella stessa data l’iniziativa è stata presentata ad alcune scuole di Napoli e all’Ufficio Regionale Scolastico della Campania presso la Sala convegni dell’Area di Ricerca in via Pietro Castellino 111 a Napoli.
Il gioco propone 100 quiz online che potranno essere risolti usando le informazioni contenute in un libro interattivo che racconta la storia del CNR e di alcune delle sue figure più celebri, presenta la sua organizzazione e le ricerche in corso, in particolare negli istituti della rete campana che ha curato l’iniziativa di cui fa parte l’IREA.
Lo scopo è avvicinare il pubblico, soprattutto le nuove generazioni, al più grande ente di ricerca italiano che è stato in questi 100 anni il costante riferimento, nonché uno degli artefici, del progresso scientifico e tecnologico del Paese.
Tutti coloro che supereranno il gioco senza errori riceveranno un attestato e una menzione speciale sul sito di CREO. I tre solutori (singoli o squadre fino a 30 componenti) più veloci ad inviare il file di risultati senza errori saranno ospiti presso un’area di ricerca o un istituto della rete CREO a propria scelta tra quelli indicati sul sito, in una data da concordare.
Il libro interattivo, il gioco e le istruzioni per giocare sono raggiungibili all’indirizzo https://creo.na.cnr.it/100xCNR100.
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Giovedì 14 dicembre alle 15:30 Riccardo Lanari, Dirigente di ricerca del CNR-IREA, prenderà parte al workshop “Le tecnologie dello spazio per l'ambiente e l'agricoltura” che si terrà nell'ambito di Smau Napoli, l’appuntamento di riferimento per tutte le imprese che vogliono avviare attività di sviluppo di prodotto e di processo entrando in contatto con i protagonisti dell’innovazione.
Le sfide presenti in ambito agritech e ambiente richiedono, infatti, tecnologie innovative in grado di offrire soluzioni adeguate per mitigare i rischi naturali e antropici e per favorire l’adattamento delle colture al cambiamento climatico. In quest’ottica i sistemi già in uso nello spazio si rivelano essenziali per aiutare i paesi ad affrontare emergenze e criticità del territorio. In questo ambito, Riccardo Lanari presenterà un contributo sull’utilizzo delle tecnologie radar satellitari per l’analisi ed il monitoraggio delle deformazioni del suolo e dell’ambiente costruito, con un focus sull’analisi dell’area napoletana e flegrea.
Alle 16.30, poi, Riccardo Lanari parteciparà al Tavolo di Lavoro "Space economy – Earth Observation". Il Tavolo, che vedrà anche la partecipazione di Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, sarà un'occasione per presentare la community campana dedicata alla Space economy – Earth Observation, con importanti aggiornamenti sul lavoro realizzato nell’ambito del programma IRIDE, uno tra i più importanti programma spaziali europei per l'osservazione della Terra che sarà realizzato in Italia entro il 2026 con il supporto di ESA e ASI grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La costellazione IRIDE sarà basata su una serie di strumenti e tecnologie di rilevamento diverse, che spaziano dall’imaging a microonde (tramite Radar ad Apertura Sintetica, SAR) all’imaging ottico a varie risoluzioni spaziali e in diverse gamme di frequenza. La costellazione aiuterà il Dipartimento della Protezione Civile e altre amministrazioni a fronteggiare varie tipologie di emergenza: dalla siccità agli incendi, dal risparmio idrico in agricoltura alla sorveglianza sullo smaltimento dei rifiuti e degli scarichi inquinanti.
Tra i vari servizi che IRIDE offrirà agli utenti, attraverso l’elaborazione di dati di Osservazione della Terra da satellite, ci sono la mappatura e il monitoraggio dei movimenti del suolo e delle infrastrutture causati da eventi naturali, quali terremoti, eruzioni vulcaniche, frane e fenomeni di subsidenza, o antropici, attività sulle quali i ricercatori dell’IREA sono impegnati da anni e hanno maturato consolidate competenze diventando Centro di Competenza per il Dipartimento della Protezione Civile per il monitoraggio delle deformazioni del suolo rilevate applicando tecniche Radar interferometriche satellitari.
Durante l’evento, che sarà moderato dalla giornalista di “Repubblica” Eleonora Chioda, Riccardo Lanari presenterà alcune delle attività svolte a supporto della realizzazione della componente osservativa della costellazione IRIDE basata su sistemi radar.
Smau Napoli si terrà il 14 e il 15 dicembre presso la Mostra d'Oltremare in Viale J. F. Kennedy, 54.
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Anche quest’anno l’IREA sarà presente a Futuro Remoto, la prima manifestazione europea di diffusione della cultura scientifica e tecnologica giunta ormai alla XXXVII edizione, che affronterà il tema “INTELLIGENZE” illustrando la molteplicità delle forme intellettive ormai riconosciute dalla ricerca, dall’intelligenza delle piante fino alla sfida dell’intelligenza artificiale.
Insieme ad altri Istituti della rete CREO (Campania REte Outreach) del CNR (ICB, IEOS, INO, STEMS, e IGB) e all’Istituto Tecnico Industriale “Augusto Righi” di Napoli, le ricercatrici del BIO-Lab dell’IREA, Olga Zeni, Stefania Romeo, Anna Sannino e Mariateresa Allocca, hanno realizzato una Escape room a tema scientifico dal titolo “Intelligenze CREOattive: in gioco alla scoperta delle intelligenze biologiche e tecnologiche!”
I visitatori che vorranno mettersi alla prova riceveranno una serie di informazioni sugli ultimi risultati della ricerca riguardo le strategie evolutive operanti a tutti i livelli di complessità della vita e le soluzioni sviluppate dai ricercatori per sfruttare o intervenire su questi aspetti. Comprenderanno come le cellule di mammifero sono in grado di reagire all’esposizione ai campi elettromagnetici non ionizzanti, che tanta preoccupazione destano nella popolazione per i rischi che possono arrecare alla salute, attivando meccanismi adattativi che le rendono più forti nei confronti degli effetti dannosi di agenti fisici e chimici. Conosceranno poi nuovi prodotti e materiali, talvolta ispirati a modelli biologici e naturali, dotati di maggiore flessibilità d’uso e sostenibilità ambientale/energetica di quelli tradizionali.
A questo punto si potrà partecipare a una gara contro il tempo, organizzandosi in squadre, per completare un percorso, risolvendo giochi, enigmi ed eseguendo esperimenti basati sulle conoscenze appena acquisite.
Vi aspettiamo dal 21 al 23 novembre, per imparare divertendosi.
Il CNR è qui: gli eventi del CNR alla 37a edizione di Futuro Remoto
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L’Associazione Italiana di Telerilevamento (AIT), unitamente al CNR-IREA Milano, bandisce annualmente un premio per una tesi di laurea per onorare la memoria del dott. Eugenio Zilioli, già responsabile della Sezione IREA di Milano e co-fondatore dell’AIT, costituita nel 1986.
Anche quest'anno la commissione, composta dal presidente di AIT, Enrico Borgogno Mondino, e da Claudia Giardino e Mirco Boschetti dell'IREA, ha valutato le candidature pervenute in base a originalità della tesi, contributo al settore di pertinenza, impatto applicativo. E' risultata vincitrice Lorenza Rinaldi, con la tesi "Glaciers change monitoring using optical satellite imagery: the case of Forni Glacier"
La premiazione avverrà durante le giornate EARTH TECHNOLOGY EXPO a Firenze (15-18 Novembre 2023 Fortezza Da Basso, Firenze).
Riccardo Lanari, Dirigente di Ricerca dell’IREA-CNR, ha ricevuto il Diploma di Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” nel corso della cerimonia che si è svolta lo scorso 4 novembre, ricorrenza della Festa dell’Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate, nel Salone delle Muse della Prefettura di Napoli alla presenza del Prefetto Claudio Palomba e del Sindaco Gaetano Manfredi. L’onorificenza è stata conferita con Decreto del Presidente della Repubblica del 2 giugno 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2023 Serie Generale n. 171, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentito il Consiglio dell'Ordine " Al Merito della Repubblica Italiana".
Il prestigioso riconoscimento viene concesso ogni anno dal Presidente della Repubblica in considerazione di particolare benemerenze verso la Nazione nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dell’economia e nello svolgimento di cariche pubbliche e di attività svolte ai fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.
Riccardo Lanari vanta più di 30 anni di attività di ricerca nel settore dell’Osservazione della Terra, attività svolta anche presso prestigiosi centri di ricerca internazionali. Tra il 2010 e il 2021 è stato Direttore dell'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) del CNR. E’ autore di 2 brevetti e di più di 500 pubblicazioni, tra le quali il libro intitolato “Synthetic Aperture Radar Processing” (1999, CRC Press), che vanta oggi più di 1400 citazioni (fonte: Google Scholar). E’ stato responsabile di numerosi progetti di ricerca ed iniziative scientifiche, tra le quali la costituzione presso l’IREA-CNR del Centro di Competenza per l’analisi delle deformazioni del suolo mediante l’uso di dati radar satellitari del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra il 2017 e il settembre 2023 ha fatto parte della Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi. Riccardo Lanari ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per l'attività scientifica svolta tra i quali, nel 2020, il Fawwaz Ulaby Distinguished Achievement Award della Geoscience and Remote Sensing Society (GRSS) dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers (IEEE), nel 2017, la Medaglia “Christiaan Huygens” della European Geosciences Union (EGU) e, nel 2015, il Premio Guido Dorso per la Speciale Sezione “Ricerca”, patrocinato dal Senato della Repubblica Italiana, dal CNR e dall’Università di Napoli ”Federico II”.
Con 10 ricercatori il CNR-IREA (Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente) rinnova la sua presenza nella classifica mondiale dei migliori scienziati internazionali elaborata dai ricercatori dell’Università di Stanford e pubblicata nella prestigiosa rivista scientifica PLOS Biology.
L'elenco dei “Top Scientist” mondiali contiene 210.199 nomi di scienziati che rientrano nel top 2% nelle loro specifiche aree di ricerca. La valutazione si basa sull’analisi statistica della quantità, qualità e diffusione delle pubblicazioni scientifiche di oltre 6 milioni di ricercatori di università e centri di ricerca di tutto il mondo raggruppati in 22 campi scientifici e 174 sottocampi.
Nella lista di coloro che si sono distinti per l'impatto scientifico delle loro ricerche, considerate nell’arco delle loro carriere fino a dicembre 2022, ci sono Gianfranco Fornaro, Riccardo Lanari, Eugenio Sansosti, Francesco Mattia e Antonio Pepe (area Geological & Geomatics Engineering), Francesco Soldovieri e Lorenzo Crocco (Networking & Telecommunications), Romeo Bernini (Optoelectronics & Photonics), Gloria Bordogna, (Artificial Intelligence & Image Processing). A questi si aggiunge Claudia Giardino (Geological & Geomatics Engineerin”) presente nell’elenco “single year 2022” che considera la produttività scientifica del 2022.