Maria Consiglia Rasulo
E' stato firmato oggi un accordo fra Croce Rossa Italiana (CRI), Comitato di Napoli, e IREA. L’accordo, firmato da Paolo Monorchio, Presidente della CRI Napoli, e Riccardo Lanari, Direttore dell’IREA, rappresenta il primo protocollo di intesa in Italia tra CRI e CNR.
L’accordo prevede la collaborazione su attività di ricerca volte a sviluppare tecnologie che possano essere di supporto alle attività della CRI che svolge, su tutto il territorio nazionale e anche in scenari internazionali, attività di assistenza socio/sanitaria, soccorso e supporto delle popolazioni colpite da disastri e catastrofi naturali. In particolare, in questa prima fase l’attività di ricerca sarà prevalentemente orientata allo sviluppo e validazione in condizioni pre-operative di tecnologie e metodologie per la ricerca e il soccorso di persone scomparse, sia in scenari ordinari che critici, mediante sensoristica radar allocata su droni.
Tra le priorità di ricerca e sperimentazione individuate vi sono le tecnologie di rilevamento radar da aeromobile ad ala rotante e drone per l’individuazione su mare di relitti aeronavali e per l’individuazione di persone sotto le macerie.
“Le prospettive di questo accordo - ha detto il Dott. Paolo Monorchio, nel corso dell’evento relativo alla firma dell’accordo – sono tante e importanti e permetteranno di ampliare la capacità operativa del Comitato e della Croce Rossa tutta.”
Il 22 novembre si e' tenuto al Parlamento Europeo, a Brussels, un evento speciale di lancio del volume "The ever growing use of Copernicus across Europe's Regions", voluto dalla Commissione Europea, da ESA e da NEREUS (la rete delle regioni europee che si occupano di spazio).
Il volume presenta ben 99 schede che testimoniano ad utenti non specialistici la crescente capacità delle regioni Europee di beneficiare dei dati offerti dal Programma Copernicus e dalla costellazione Sentinel, migliorando le vite quotidiane di tutti. ESA in particolare sponsorizza da alcuni anni questo tipo di pubblicazioni e, come asserisce Josef Aschbacher, Direttore del Programma Earth Observation: “It is very exciting to see how Copernicus Sentinel data are being increasingly used by public authorities to provide better services for European citizens". Il volume si può leggere online nella sua interezza.
Come nelle precedenti edizioni, i ricercatori IREA si sono dimostrati in prima linea anche in questa occasione. Massimo Antoninetti, ricercatore della Sede milanese, fa parte del panel dei revisori del volume. Gli articoli targati IREA che sono stati selezionati dal panel riguardano applicazioni nei settori agro-food, qualità delle acque, gestione del territorio e pianificazione, deformazione dei suoli per usi di protezione civile, nonché la creazione di sistemi amichevoli per l'accesso alle immagini Sentinel. Tutti si svolgono a scale regionali e sub-regionali e confermano la vocazione di IREA all'interlocuzione con operatori locali, grazie alle competenze ad ampio spettro e all'affidabilità dei propri ricercatori.
Giova ricordare infine che IREA, Sede di Milano, fa parte dei membri associati di NEREUS, in connessione con Regione Lombardia.
Su questo tema è anche molto attiva la Regione Puglia che ha la presidenza di NEREUS e che ospita la Sede secondaria recentemente confluita nell'IREA dove opera il gruppo di Osservazione della Terra dell'ex ISSIA.
E' stata pubblicata da CNR Edizioni la monografia “I CAMMINI DELLA RETE LTER-ITALIA”, a cura di Caterina Bergami, Alba L'Astorina e Alessandra Pugnetti.
Il volume è dedicato all’omonima iniziativa di comunicazione informale della scienza ideata e realizzata da ricercatrici e ricercatori della Rete di Ricerca Ecologica a Lungo Termine LTER-Italia, di cui anche la Stazione E. Zilioli è parte come sito LTER lacustre, e dell’infrastruttura di ricerca virtuale sulla biodiversità LifeWatch-Italia.
I Cammini LTER sono eventi itineranti che si svolgono in modalità lenta, a piedi, in bicicletta o in canoa, lungo tragitti di durata variabile dai quattro ai dieci giorni che collegano ogni volta due o più siti della Rete, attraverso paesaggi diversi: riserve naturali, siti archeologici, località di rilevanza culturale, piccole e grandi città. Gli itinerari sono aperti al pubblico: appassionati della natura e della ricerca ecologica, cittadini e altri studiosi possono unirsi per osservare insieme la vegetazione e la fauna che si incontrano nei percorsi o collaborare a campagne di studio nei siti della Rete. L’obiettivo è far conoscere le ricerche che la Rete svolge nel territorio italiano e sensibilizzare sull’importanza di studiare gli ecosistemi e la biodiversità in maniera approfondita e continuata nel tempo.
Nei vari capitoli i protagonisti di ciascun Cammino (nove in tutto, realizzati nelle tre edizioni che si sono svolte dal 2015 al 2017), tra cui anche diversi ricercatori dell'IREA, descrivono i percorsi, le tappe, le attività di comunicazione e di coinvolgimento pubblico e gli attori incontrati. Fuori dai laboratori, ricercatrici e ricercatori sperimentano, attraverso la condivisione “in cammino”, nuove risposte ai cambiamenti in atto nella scienza e nell’ecologia, al mutamento di relazioni tra ambienti naturali ed esseri viventi, alle sfide ambientali e sociali che chiedono a tutti, scienziati compresi, di ridefinire ruoli e responsabilità.
Il volume è accessibile online in modalità “open access” a questo link
L'IREA è impegnato in ricerche per favorire il rafforzamento della coesione sociale mediante la condivisione di informazioni su risorse e servizi nel vicinato. Attraverso l’applicazione smart sviluppata nel progetto FHfFC – Future Home for Future Communities (Accordo Quadro CNR-Regione Lombardia, http://www.fhffc.it/) – è possibile conoscere le risorse e i servizi offerti dal territorio nei pressi della propria abitazione.
Si tratta di un’offerta dedicata soprattutto ai soggetti più deboli, come anziani, disabili e le loro famiglie, famiglie con bambini, che necessitano di informazioni autorevoli, aggiornate e disponibili nel vicinato. Il sistema creato da IREA integra su un’unica piattaforma online le informazioni aperte provenienti dal portale della Regione Lombardia, annunci creati da privati e associazioni di volontariato attraverso un’app e li espande con commenti giunti attraverso Twitter.
L’applicazione e il sistema sono stati illustrati da Gloria Bordogna e Luca Frigerio, rispettivamente Primo Ricercatore e Assegnista di ricerca dell'IREA di Milano, al pubblico intervenuto nella giornata di presentazione dei risultati del progetto FHfFC presso la sede di Lecco del Politecnico di Milano.
In tale occasione i risultati sono stati apprezzati anche dalla dottoressa Silvana Di Matteo, dirigente regionale della Struttura Investimenti della Ricerca, l’Innovazione e il Rafforzamento delle competenze.
A questo link la brochure descrittiva della smart app
Il monitoraggio degli oceani e delle aree costiere gioca un ruolo fondamentale nella vita sociale dell'uomo, soprattutto per quanto riguarda le questioni attuali e future legate al cambiamento climatico. In questo contesto, dispositivi di telerilevamento come i sistemi radar stanno suscitando un notevole interesse per il monitoraggio dei parametri caratteristici dello stato del mare.
Il numero speciale "Radar Technology for Coastal Areas and Open Sea Monitoring", che ha tra gli editor Giovanni Ludeno, Ricercatore dell’IREA, si pone l'obiettivo di creare un forum virtuale in cui sono esaminate e discusse metodologie e applicazioni all'avanguardia riguardanti il monitoraggio degli oceani e delle aree costiere tramite l'utilizzo di sistemi radar.
Ulteriori informazioni e le istruzioni per la sottomissione sono disponibili a questo link
La scadenza per le sottomissioni è il 31 Maggio 2019
Facendo seguito alle richieste dell’Associazione Europea di Bioelettromagnetismo (EBEA) e del Centro Interuniversitario per lo Studio delle Interazioni tra Campi Elettromagnetici e Biosistemi (ICEmB), nel 2003 la Fondazione e Centro per la Cultura Scientifica “Ettore Majorana”, con sede ad Erice (Sicilia, Italia), ha fondato la Scuola Internazionale di Bioelettromagnetismo intitolata ad Alessandro Chiabrera. I Direttori della Scuola sono il Prof. Ferdinando Bersani, dell’Università di Bologna, e la Dott.ssa Maria Rosaria Scarfì, Primo Ricercatore dell’IREA.
Il 9° Corso della Scuola, dal titolo “Possible Biomedical Applications of Electromagnetic Fields to cancer: from Biology and in silico to clinical perspectives”, co-organizzato dall’EBEA e dalla COST Action A17115: “European Network for Advancing Electromagnetic Hyperthermic Medical Technologies” (MyWAVE) si terrà ad Erice dal 24 al 30 Marzo 2019. Il Direttori del Corso sono il Prof. Theodoros Samaras (Aristotle University of Thessaloniki, Faculty of Sciences, School of Physics, Thessaloniki, Greece) e il Dr Gregor Sersa (Institute of Oncology, Ljubljana, Department of Experimental Oncology, Ljubljana, Slovenia).
Per maggiori informazioni si rinvia alla locandina di presentazione del corso ed al programma preliminare.
Il Centro Interuniversitario sulle Interazioni tra Campi Elettromagnetici e Biosistemi (ICEmB), l’Università di Genova e l’Università di Salerno, organizzano la quinta edizione del convegno nazionale “Interazioni tra Campi Elettromagnetici e Biosistemi”, che si terrà a Salerno dal 28 al 30 novembre 2018.
Il Convegno, in linea con le precedenti iniziative, si propone di stimolare il confronto tra i ricercatori che, nei rispettivi settori disciplinari (fisica, ingegneria, biologia, medicina, epidemiologia), contribuiscono attivamente allo sviluppo delle conoscenze nell’ambito del bioelettromagnetismo.
A tale scopo, il Comitato Tecnico Scientifico e Organizzativo del Convegno, di cui fa parte Stafania Romeo, Ricercatore dell’IREA, è lieto di invitare tutti i ricercatori impegnati nello studio delle interazioni tra campi elettromagnetici e biosistemi a partecipare a questo momento di confronto scientifico, sottoponendo i propri lavori nell’ambito delle seguenti, ma non esclusive, aree d’interesse: effetti biologici e sanitari dei campi elettromagnetici, dosimetria elettromagnetica, modelli e meccanismi di interazione, applicazioni biomedicali.
Per maggiori informazioni si rinvia alla locandina dell’evento ed al sito web ICEmB:
Napoli sta per tornare nello Spazio: appuntamento sabato 20 e domenica 21 ottobre con l’International Space Apps Challenge, il più grande hackathon al mondo, dedicato e aperto a tutti gli appassionati di Spazio e promosso dalla NASA.
A livello locale l’evento è co-organizzato dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli insieme al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II (DII), l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA-CNR), e il Center for Near Space (CNS) dell’Italian Institute for the Future. Gli sponsor quest’anno sono le aziende Sòphia High Tech e TRANS-TECH.
Si tratta di una sfida internazionale che si basa su un approccio di problem solving collaborativo e open-source: saranno 48 ore dedicate alla tecnologia spaziale e alle sue applicazioni terrestri. I partecipanti degli hackathon che si terranno contemporaneamente in centinaia di città di tutto il mondo – lo scorso anno hanno partecipato più di 25.000 persone in 187 città di sei continenti - lavorareranno a diverse sfide, proponendo soluzioni innovative per vincere il titolo di Galactic Problem-Solver.
I settori di applicazione sono diversi, quindi possono partecipare tutti coloro che hanno la passione per il pianeta Terra e per lo Spazio, e il desiderio di lavorare con un team interdisciplinare sulle varie sfide globali.
Per partecipare, basta registrarsi al link: https://2018.spaceappschallenge.org/auth/signup?location=naples
Non ci sono limiti di età, e la registrazione è totalmente gratuita.
Il tema di Space Apps 2018 sarà Earth and Space, Terra e Spazio, declinato in sei categorie:
Anche quest’anno, il Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli mette in palio tre premi speciali in denaro per i team vincitori locali:
In ogni location, i primi due team vincitori locali parteciperanno poi alla fase globale, sottoposti al giudizio degli esperti NASA. Lo scorso anno, il team napoletano BEe Space - si era classificato al secondo posto a #SpaceApps Napoli - era stato poi selezionato per la fase globale della competizione nella categoria ‘Best Mission Concept’ con il progetto ‘H.O.M.E. Lab' (Hexagonal Open Modular Environment). Si trattava di una base di ricerca in isolamento per simulare future missioni su altri pianeti, in particolare su Marte, capace di garantire condizioni di vita confortevoli all’equipaggio al suo interno e progettata con una particolare attenzione all’utilizzo di soluzioni ecosostenibili, anche in vista di possibili applicazioni in ambito civile e nel caso di insediamenti di emergenza a seguito di catastrofi naturali. Tutti i dettagli sull’evento e sui temi selezionati quest’anno sono disponibili sul sito:
https://2018.spaceappschallenge.org/locations/naples/
Per registrarsi: https://2018.spaceappschallenge.org/auth/signup?location=naples
L’IREA-CNR è nel team multidisciplinare, autore di una importante scoperta riguardante l’evidenza di acqua liquida nel sottosuolo di Marte alla profondità di circa 1.5 km. Questa scoperta è stata possibile grazie ad un’indagine condotta mediante il radar italiano MARSIS (da Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) a bordo della sonda europea Mars Express.
MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) è un radar sounder, ovvero un radar che opera a frequenze comprese tra 1.5 e 5 MHz. In virtù delle basse frequenze adoperate, e delle caratteristiche trasparenti dei ghiacci, MARSIS è capace di sondare il sottosuolo di Marte fino alla profondità di 4-5 km e per più di 12 anni il radar ha investigato le calotte polari del pianeta rosso in cerca di indizi di acqua liquida.
Il lavoro che testimonia questa scoperta, di cui è co-autore Francesco Soldovieri dell’IREA-CNR, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science. Nella pubblicazione il team composto da ricercatori appartenenti a centri di ricerca ed università italiane (INAF, Università degli studi Roma Tre, ASI, Università D’Annunzio Chieti-Pescara, CNR e Sapienza Università di Roma), mostra per la prima volta, la prova dell’esistenza di acqua liquida nel sottosuolo marziano. I dati di MARSIS indicano che probabilmente l’acqua è salata poiché alla profondità di 1.5 km, dove l’acqua è stata identificata, la temperatura è sicuramente ben al di sotto di 0°C. I sali, che probabilmente sono simili quelli che la sonda NASA Phoenix ha trovato nel ghiaccio della zona circumpolare nord, agiscono da “antigelo” aiutando a mantenere l’acqua allo stato liquido. Inoltre, potrebbero esserci altre zone con condizioni favorevoli alla presenza di acqua in profondità su Marte ed il team coinvolto nella scoperta continuerà ad investigare.
Lo studio ha riguardato la regione del Planum Australe, per la quale sono stati analizzati i dati acquisiti da MARSIS nel periodo tra il maggio 2012 ed il dicembre 2015. I profili radar raccolti su questa area hanno mostrato caratteristiche peculiari e permesso di identificare una area di circa 20km quadrati (centrata nella zona con le seguenti coordinate: 193°E e 81°S), nella quale la sottosuperficie è molto riflettente, al contrario di ciò che succede nelle aree circostanti. Nello specifico, l’IREA-CNR ha partecipato all’analisi quantitativa dei segnali radar, mediante modellistica elettromagnetica inversa, per arrivare a determinare la permittività dielettrica dello strato riflettente. Questa parte del lavoro, durata quasi 4 anni, ha consentito di determinare che la permittività dielettrica dell’area altamente riflettente è maggiore di 15, perfettamente in accordo con la presenza di materiali che contengono notevoli quantità di acqua liquida.
Negli ultimi 34 anni l'ACM Symposium on Applied Computing (SAC) è stato uno dei forum internazionali principali per gli informatici, gli ingegneri informatici e gli sviluppatori di applicazioni per raccogliere, interagire e presentare il loro lavoro.
L’Information Access and Retrieval riguarda la teoria, l'implementazione e la valutazione delle tecnologie di accesso alle informazioni in nuove aree di applicazione e in nuovi contesti.
Deadline per la sottomissione di articoli: 10 settembre 2018
Per ulteriori informazioni, scarica la Call for Papers