Maria Consiglia Rasulo

Maria Consiglia Rasulo

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Nuova_sede_9Si è svolta oggi, 2 luglio, la cerimonia di posa della prima pietra della nuova sede del "Polo Tecnologico" del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Napoli. La cerimonia è stata inaugurata dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais, e dal provveditore interregionale alle Opere pubbliche Campania e Molise, Giovanni Guglielmi.

Il complesso, che si svilupperà in via Marconi su una superficie di 6500 mq. con laboratori e studi distribuiti su tre piani per un totale di circa 10.000 mq., ospiterà l'Istituto di Ricerca sulla Combustione (IRC) e l'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA).

L'intervento si inquadra, come elemento di consistente rilevanza, nell'ambito di un piano organico di sviluppo relativo all'assetto globale delle Strutture del CNR di Napoli.

“Con questo gesto simbolico conferiamo la volontà di proseguire nell’azione di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture del Cnr su tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato il presidente Nicolais. “In questo caso, gli interventi consentiranno di disporre di ambienti e attrezzature più funzionali alle attività degli Istituti e di valorizzare aree importanti del territorio cittadino.”

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Il progetto, curato e redatto dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise in qualità di Stazione Appaltante, prevede la realizzazione di tre corpi di fabbrica disposti ad “U” intorno ad una corte centrale, una tipologia che permette la massima integrazione tra verde e costruito e ottime soluzioni sia dal punto di vista funzionale che estetico. Oltre all’attualità delle linee architettoniche, è stata prevista sia l’applicazione dei recenti metodi di costruzione in zona sismica, sia l’utilizzo di metodologie per il risparmio energetico. "E' un progetto di eccellenza per quello che verrà realizzato e per le attività che verranno svolte", ha dichiarato il Provveditore alle Opere Pubbliche Giovanni Guglielmi.

L’inaugurazione del complesso è prevista fra 16 mesi.

 

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premio_Serit_smallNel corso della seconda giornata annuale di Serit (Security Research in ITaly), la piattaforma tecnologica nazionale sulla sicurezza promossa da Cnr e Finmeccanica, il laboratorio Radar per applicazioni di sicurezza e monitoraggio del territorio dell'IREA ha ricevuto ieri, 27 giugno, presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma, il Serit Award.

Il laboratorio, i cui referenti sono l'ing. Gianfranco Fornaro e l’ing. Francesco Soldovieri, opera nei domini "Tecnologie per crisis management & per la protezione di persone, asset e infrastrutture" e "Detection & Identification systems"

Il premio è un riconoscimento per il laboratorio pubblico e/o privato italiano che si è distinto per la ricerca e l’innovazione in ambito Security, valutato sulla base di criteri di Eccellenza Tecnologica & Innovazione, Eccellenza Gestionale, Ambiente di lavoro.

Serit raggruppa le aziende e gli enti italiani che si occupano di ricerca in ambito "Homeland Security", con cui si intende lo sviluppo di capacità e tecnologie volte ad individuare, prevenire, contrastare e gestire l’impatto di atti criminali e dolosi, inclusi quelli terroristici, o rivolte alla mitigazione dei rischi provenienti da disastri naturali, antropici e industriali.

Attualmente fanno parte di Serit oltre 250 partner tra cui il CNR, Alenia aeronautica, Selex Elsag, Enea, il Centro ricerche Fiat, l’Università cattolica del sacro Cuore, il Politecnico di Torino.

 

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Nuovi dati dei satelliti radar Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana hanno mostrato gli effetti permanenti dei movimenti del suolo relativi al terremoto del 29 maggio permettendo ai ricercatori di IREA-CNR e INGV di valutarne gli effetti. Rilevato un sollevamento dell’area fino a 12 centimetri

 

defo_map_google_IREAContinua l’attività di monitoraggio dallo Spazio delle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto, avviata dal Dipartimento della Protezione Civile dopo l’inizio della sequenza sismica. Le nuove acquisizioni radar dei satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed programmate dall’Agenzia Spaziale Italiana su tutta l’area in cui sono in atto fenomeni sismici hanno permesso di studiare gli effetti permanenti dei movimenti del suolo causati dalla scossa del 29 maggio 2012.

Lo studio è stato condotto da un team congiunto di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR) di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mediante una tecnica denominata interferometria differenziale, che permette di misurare spostamenti del terreno anche dell’ordine di pochi centimetri su grandi aree.

L’ultima acquisizione del sistema Cosmo-SkyMed sulla zona interessata dal sisma era avvenuta la sera del 27 maggio, due giorni prima del secondo evento. Il calcolo della deformazione del suolo dovuta alla forte scossa del 29 maggio è stato possibile dopo il primo passaggio utile del primo dei quattro satelliti della costellazione sulla orbita, avvenuto nella serata del 4 giugno.

L’uso dei satelliti di Cosmo-SkyMed, caratterizzati da tempi di rivisita molto brevi, ha permesso di studiare e separare gli effetti delle prime scosse sismiche del 20 maggio da quelle avvenute il 29. Questi ultimi hanno causato un sollevamento del suolo fino a 12 centimetri. La zona maggiormente interessata si estende per circa 50 chilometri quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena.

L’immagine mostra la mappa degli spostamenti ricavata dall’interferogramma. Le zone in rosso sono quelle che hanno subito il maggior innalzamento, mentre le aree stabili sono in verde. Il sollevamento è stato causato dallo scorrimento in profondità dei due lembi della faglia sulla quale si è originato il terremoto del 29 maggio.

Il risultato ottenuto è particolarmente interessante in quanto consente una analisi completa della zona interessata dalle deformazioni del suolo, che mostra un orientamento prevalentemente est-ovest. Le sue caratteristiche, e il confronto con i dati della sismicità, indicano che la faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso ovest di quella del terremoto del 20 maggio.

A partire dalle informazioni fornite dall' INGV, i ricercatori dell’IREA hanno poi realizzato un modello della sorgente responsabile delle deformazioni osservate, che ne descrive forma e localizzazione. L’analisi preliminare dei residui, ossia le differenze tra le deformazioni reali e quelle ricostruite dal modello, evidenzia la presenza di effetti deformativi riferibili agli eventi di magnitudo superiore a 5 verificatesi all'interno dell'intervallo temporale considerato. 

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I dati rilevati dai satelliti radar COSMO-SkyMed dell'Asi hanno mostrato la deformazione della superficie,
permettendo ai ricercatori di Cnr-Irea e Ingv di fare le prime valutazioni sulla zona colpita
 

mappa_spostamenti_IREANell’emergenza post terremoto dell’Emilia Romagna il Dipartimento della Protezione Civile, fin dalle primissime ore dopo il sisma, ha coinvolto l’ASI Agenzia Spaziale Italiana, il CNR-IREA Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente e l’INGV Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, per la programmazione di nuove acquisizioni radar dai satelliti della costellazione COSMO-SkyMed al fine di disporre, in tempi molto rapidi, di informazioni circa la deformazione crostale connessa alle scosse sismiche di maggiore energia: tipo di deformazione, entità ed estensione del territorio interessato.

Grazie alle informazioni satellitari è stato possibile completare il quadro della situazione dell’area colpita dal sisma. Per una parte dell’area studiata si è evidenziato che si è avuto un sollevamento il cui valore massimo è pari a circa 15 centimetri. Questi dati concordano con quelli sismologici e mostrano un piano di rottura principale immergente verso Sud lungo il quale la parte meridionale di questo settore della Pianura Padana si è accavallato sul settore settentrionale (faglia di sovrascorrimento).

Una delle più importanti capacità dei sistemi radar per l’Osservazione della Terra è quella di funzionare giorno e notte e in qualsiasi condizione atmosferica. Questa caratteristica, data la densa copertura nuvolosa che ha interessato la zona durante i primi giorni dell’emergenza, si è rilevata di particolare importanza: l’informazione radar è risultata l’unica capace di fornire, in tempi brevissimi, un quadro d’insieme della situazione, non rilevabile con le metodologie ottiche standard.

Mediante una tecnica denominata Interferometria Differenziale è possibile misurare spostamenti del terreno, anche dell’ordine dei centimetri, utilizzando immagini radar acquisite prima e dopo un evento sismico. L’ultima acquisizione dei satelliti COSMO-SkyMed sulla zona interessata dal sisma è avvenuta la sera del 19 maggio, poche ore prima dell’evento.

Per poter calcolare la deformazione del suolo è necessario attendere che uno dei satelliti ripassi esattamente sulla stessa orbita. L’Agenzia Spaziale Italiana ha immediatamente predisposto l’acquisizione del primo passaggio utile post-terremoto, avvenuto nella serata del 23 maggio. I dati sono stati prontamente elaborati da un team di ricercatori coordinati da Eugenio Sansosti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Stefano Salvi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Per renderle più semplici da interpretare, le deformazioni misurate sono state rappresentate sulla cartografia di GoogleEarth mediante un codice di colori (vedi immagine). Le zone azzurre sono quelle affette da deformazione trascurabile, mentre quelle in rosso hanno raggiunto il valore di massimo sollevamento.

Questo primo risultato è particolarmente interessante in quanto, pur rappresentando solo il settore più orientale dell’area presumibilmente in deformazione, consente di capire che questa ha un orientamento prevalentemente est-ovest, parallelo alla struttura tettonica che ha generato il terremoto, e può quindi fornire utili informazioni per la definizione della geometria complessiva del processo in atto. La qualità delle immagini risulta buona, nonostante le caratteristiche non ottimali della superficie (presenza di coltivazioni e vegetazione).

Scarica il file che permette di vedere la mappa si deformazione in Google Earth sul tuo computer

Installa Google Earth

Ascolta l'intervista del GR1 a Eugenio Sansosti, 26 maggio 2012     ascolta

Giovedì 10 maggio un gruppo di alunni dell'Istituto Tecnico Industriale "Antonio Pacinotti" di Scafati (SA) ha effettuato una visita guidata alla sede IREA di Napoli, dove gli studenti hanno potuto vedere da vicino i luoghi dove si fa ricerca, osservare direttamente gli strumenti di lavoro e incontrare i ricercatori.

studentiI ragazzi, studenti per lo più del 5° anno con specializzazione in Elettrotecnica, Elettronica e Telecomunicazioni, hanno compreso come è possibile misurare anche piccolissime deformazioni della superficie terrestre grazie alle tecniche per l’elaborazione di dati radar da satellite frutto dell’attività di ricerca e come si può accedere in maniera semplice ai risultati di queste misure. Hanno poi appreso i principi di funzionamento del georadar, uno strumento di diagnostica sub-superficiale che, grazie all’uso di opportune strategie di elaborazione dati, permette di ottenere informazioni su oggetti sepolti e/o nascosti sfruttando la capacità di un segnale a microonde di attraversare mezzi opachi.

 

Gli studenti hanno poi verificato come è possibile ottenere immagini ad alta risoluzione delle caratteristiche geometriche di oggetti nascosti utilizzando essi stessi un radar olografico, un particolare tipo di radar progettato per effettuare introspezioni subsuperficali.

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Hanno quindi visitato il laboratorio di sensoristica ottica, dove hanno potuto osservare come vengono sviluppati e realizzati sensori in fibra ottica, che consentono di misurare temperatura e/o deformazioni di una struttura su distanze che possono arrivare a decine di chilometri, e sensori ottici integrati per analisi ambientali, chimiche e biologiche.

 

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Nel laboratorio di bioelettromagnetismo, dove si studia l’interazione tra campi elettromagnetici non ionizzanti e sistemi biologici per valutare i possibili rischi per la salute della popolazione ma anche le applicazioni in ambito medicale, gli studenti hanno osservato la strumentazione utilizzata per esposizioni di colture cellulari a campi elettromagnetici di bassa e alta frequenza e a campi elettrici pulsati, e hanno anche avuto l’opportunità di osservare direttamente al microscopio colture di cellule di origine umana e animale.

 

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Con questa visita i ragazzi hanno “toccato con mano” cosa si fa in un Istituto di ricerca. Accogliere nella propria struttura giovani studenti, incoraggiando e stimolando la loro curiosità, è un’esperienza importante non solo per i giovani, in vista anche delle loro scelte future, ma anche perché è un occasione per diffondere la cultura scientifica, nel senso di orientamento verso un indirizzo scientifico di studio e lavoro e di sensibilizzazione nei confronti della scienza e della ricerca, per capirne l’impatto rilevante che essa ha nella vita di tutti i giorni. 

 

Il 30 marzo 2012 alle ore 10:00 presso l'Area della Ricerca del CNR di Potenza si terrà una giornata di studio su

“Tecnologie Elettromagnetiche non invasive per il monitoraggio di dighe: il caso studio della Diga sul Sinni”

Scarica la locandina

 

Mercoledì 18 Gennaio 2012, alle ore 11:30, presso la biblioteca dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (sede di Napoli), il prof. Sven Nordebosi della Linnaeus University (Sweden) terrà  il seminario "Fisher information analysis with applications for inverse problems". A seguire (ore 12:00 circa),  il prof. Mats Gustafsson della Lund University (Sweden) terrà il seminario "Optimal current distributions on antennas".

gprE’ stato appena pubblicato (dicembre 2011) sulla rivista IEEE Journal of Selected Topic in Remote Sensing un numero speciale sulle tematiche relative al Ground Penetrating Radar, la tecnologia che consente di ottenere informazioni su oggetti sepolti e/o nascosti a partire da misure effettuate in situ o da remoto e i cui sviluppi offrono un numero crescente di nuove e stimolanti applicazioni.

Questo special issue riporta alcuni dei risultati presentati alla XIII Conferenza Internazionale sul Ground Penetrating Radar tenutasi a Lecce dal 21 al 25 giugno 2010. I Guest Editor (Lorenzo Crocco e Francesco Soldovieri del CNR – IREA, Massimiliano Pieraccini dell’Università di Firenze e Motoyuki Sato della Tohoku University) hanno scelto tra tutti i contributi quelli che a loro avviso forniscono una panoramica delle tendenze più importanti e promettenti di sviluppo di questa tecnologia.
 
 
Leggi l'introduzione dei guest editors allo special issue

Copertina della rivista

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