Maria Consiglia Rasulo

Maria Consiglia Rasulo

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Uno dei rischi maggiori nelle operazioni che prevedono il trapianto di un organo è il rigetto da parte dell'organismo. Affinché il sistema immunitario accetti il nuovo organo è necessario somministrare farmaci immunosoppressori, deputati ad evitare le crisi di rigetto dell'organo trapiantato mediante l'inibizione della risposta del sistema immunitario. Tali farmaci abbassano però le difese immunitarie dell'intero organismo e una loro eccessiva somministrazione può avere pesanti effetti collaterali. Per questo motivo è essenziale definire il corretto dosaggio degli immunosoppressori per ogni paziente trapiantato.

Il progetto 'Nanodem', che coinvolge oltre a numerose istituzioni straniere e industrie tecnologiche due strutture del Cnr, l’IFAC (nel ruolo di coordinatore) e l’IREA, mira a realizzare un dispositivo in grado di misurare automaticamente e con elevata frequenza la concentrazione di farmaci immunosoppressori nel sangue di pazienti trapiantati. Il protocollo oggi in uso si basa su prelievi a intervalli di tempo definiti, generalmente ogni ora, e inviando il campione prelevato a laboratori centrali. La possibilità di effettuare una rilevazione più frequente, senza prelievo di sangue e utilizzando una strumentazione vicino al letto del paziente, potrà fornire un aiuto importante per l'individuazione della corretta terapia. 

L'apparecchiatura prevede l'utilizzo di un catetere intravascolare da microdialisi in grado di estrarre continuamente dal sangue del trapiantato un campione sul quale vengono misurati on-line gli immunosoppressori di interesse. Cuore del congegno sarà un avanzato biochip miniaturizzato che, sfruttando i più recenti sviluppi in ambito nanotecnologico, convertirà le variazione di concentrazione delle sostanze da analizzare in precisi segnali ottici rivelabili che permetteranno di effettuare una determinazione multipla dei diversi immunosoppressori.

 

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Personale IREA coinvolto

Romeo Bernini

 

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FR 2012L'IREA partecipa alla XXVI edizione di Futuro Remoto in programma a Città della Scienza di Napoli dal 4 ottobre al 4 novembre 2012. Quest’anno la manifestazione, dal titolo “Le fabbriche del cielo”, è interamente dedicata allo spazio, un tema caro ai ricercatori dell’IREA che lavorano nell’ambito del Telerilevamento che studiano metodologie e tecniche innovative di acquisizione, elaborazione e interpretazione dei dati telerilevati. Se è vero, infatti, che l’osservazione della Terra dallo spazio ha esteso incredibilmente la capacità di analisi ambientale permettendo di osservare fenomeni non direttamente accessibili all’esperienza umana e ottenendo risultati impossibili con tecniche tradizionali, tuttavia i dati ricevuti dai satelliti possono essere utilizzati e resi disponibili a tutti, ed in particolare ai responsabili della gestione del territorio (Ministeri e organi di governo come la Protezione Civile, amministrazioni pubbliche ed enti locali, ecc.), soltanto a valle di una complessa fase di elaborazione ed interpretazione. Ed è proprio su questo che lavorano i ricercatori dell’IREA impegnati in questa tematica, sviluppando tecniche innovative che permettono di misurare piccolissime deformazioni del suolo, anche dell’ordine del centimetro, e di seguirne l’evoluzione temporale.

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Mercoledì 31 ottobre conferenza per le scuole 

ing. Gianfranco Fornaro         

 

 

 

Visita la postazione IREA nell'Isola 5 "Lo spazio al servizio dei cittadini"

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Gli incendi: un fenomeno globale
 

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Telerilevamento Attivo
 

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L’IREA è una delle Unità di Ricerca dell’ICEmB (Centro Interuniversitario sulle Interazioni fra Campi Elettromagnetici e Biosistemi) in cui è coinvolta nello studio sperimentale dei meccanismi di interazione tra campi elettromagnetici di bassa e alta frequenza (da 50 Hz ai THz) e sistemi biologici e del loro impiego in biologia e medicina per applicazioni diagnostiche e terapeutiche.

In particolare, le tematiche di ricerca riguardano:

- Valutazione degli effetti indotti a carico di colture cellulari di mammifero in seguito a esposizioni a campi di bassa (50 Hz) e alta frequenza, con particolare riferimento alle frequenze e modulazioni in uso per la telefonia cellulare e le comunicazioni wireless (GSM, UMTS, WiFi). Inoltre, sono stati anche valutati effetti indotti da esposizioni alle frequenze dei THz. Da un punto di vista biologico, vengono studiati gli effetti correlati alla cancerogenesi genotossica (danno diretto al DNA) e non genotossica (stress ossidativo, apoptosi, proliferazione cellulare, citotossicità).

- Valutazione degli effetti indotti da esposizioni combinate a campi elettromagnetici e mutageni chimici e fisici al fine di individuare i meccanismi di azione alla base delle interazioni tra CEM e sistemi biologici, con particolare riguardo all’induzione di risposta adattativa. 

- Progettazione e realizzazione di sistemi di esposizione per sperimentazioni biologiche (bobine di Helmoltz, guide d’onda, celle TEM), con l’obiettivo di adottare condizioni di esposizione ben definite.

- Caratterizzazione degli effetti dell’esposizione a campi elettrici pulsati di brevissima durata (nanosecondi) in colture cellulari di mammifero, con il duplice scopo di esplorarne le potenzialità terapeutiche e i meccanismi di azione che ad oggi solo marginalmente noti. Inoltre, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione della Seconda Università di Napoli, vengono progettati e realizzati sistemi innovativi per la generazione di impulsi e per la loro applicazione ai campioni cellulari.

- Valutazione degli effetti indotti da trattamenti con campi a radiofrequenza e nanoparticelle in colture cellulari. L’uso congiunto di campi elettromagnetici e nanoparticelle è uno dei metodi emergenti per individuare e trattare il cancro. In questo contesto l’attività consiste nella stima della citotossicità delle nanoparticelle in esame applicando metodiche sensibili e ben standardizzate in linee cellulari umane sia di tessuti sani sia tumorali.

- Sviluppo di modellistica e metodologie di imaging per applicazioni biomedicali. L’attività riguarda la modellizzazione dell’interazioni tra campi elettromagnetici ed ambienti biologici complessi a frequenze che vanno dalle microonde ai Terahertz e la messa a punto di metodologie diagnostiche non invasive per la caratterizzazione elettromagnetica dei tessuti e l’individuazione di alterazioni.

 
Referente dell’Unità

Maria Rosaria Scarfì

 
 
Personale afferente al gruppo

Olga Zeni 

Lorenzo Crocco 

Francesco Soldovieri 

Ilaria Catapano

Anna Sannino

Stefania Romeo

Nell’ambito della Scuola Internazionale di Bioelettromagnetismo “Alessandro Chiabrera” si terrà quest’anno, dal 25 novembre al 1° dicembre, il VI corso dedicato ai campi magnetici statici e di bassa frequenza.

L’esposizione a tali radiazioni non ionizzanti riguarda milioni di individui. Basti pensare alle applicazioni diagnostiche (risonanza magnetica) e alle esposizioni occupazionali e residenziali in prossimità di apparati per la generazione e distribuzione di energia elettrica. Ciò nonostante, si conosce ancora poco sugli effetti biologici indotti da tali esposizioni.

Il VI corso tratterà diversi aspetti legati a questo argomento, da principi fisici fondamentali, inclusa la dosimetria, ai rilevanti risultati ottenuti dagli studi sull’esposizione di campioni biologici, a partire dai più elementari, fino all’uomo. In chiusura del corso ci sarà una giornata di discussione per identificare gli argomenti che necessitano di approfondimento per futuri studi sia teorici che sperimentali.

Il corso si terrà ad Erice (TP) presso la Fondazione e Centro per la Cultura Scientifica "Ettore Majorana" (Presidente: prof. Antonio Zichichi), che nel 2003 ha istituito una Scuola Permanente di Bioelettromagnetismo (Direttore: prof. Ferdinando Bersani) con l'obiettivo di affrontare i diversi aspetti dell'interazione tra campi elettromagnetici e biosistemi.

I direttori del VI corso sono Frank S Prato (Lawson Health Research Inst., London, Ont., Canada) e Jukka Juutilainen (Department of Environmental Science, University of Eastern Finland, Kuopio).

Nell’ambito del VI corso Maria Rosaria Scarfì, ricercatrice dell’IREA, terrà una lezione dal titolo “In vitro studies on static magnetic fields”.

Coloro che sono interessati possono consultare il Programma del corso contenente le modalità di iscrizione.

Highlights2010_2011Presentata a Roma l’ultima edizione degli ‘Highlights’ CNR. Il volume contiene una selezione dei più interessanti lavori scientifici usciti su riviste internazionali presenti nella banca dati del Web of Science, scelti dal Comitato editoriale del Consiglio Nazionale delle Ricerche sulla base di indici Isi.

Tra i 220 articoli scelti tra i circa 14.000 complessivamente pubblicati su riviste internazionali nel biennio 2010-2011, c’è quello sulla caratterizzazione della risposta adattativa indotta da radiofrequenza pubblicato dal gruppo di Bioelettromagnetismo dell’IREA (Sannino et al., International Journal of Radiation Biology, 89, 2011, pp. 993-999). L’articolo rappresenta la continuazione degli studi condotti presso l’IREA, in collaborazione con l’Università del Texas San Antonio, che hanno evidenziato per la prima volta che esposizioni a campi elettromagnetici a radiofrequenza sono in grado di ridurre il danno indotto al DNA da agenti genotossici.

 

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Nella cornice del palazzo reale di Monaco di Baviera e nell’ambito dei lavori della conferenza internazionale IGARSS 2012, la più importante nel settore del telerilevamento che raccoglie oltre duemila scienziati provenienti da tutto il mondo, le tecniche italiane di elaborazione di immagini per il monitoraggio da satellite sviluppate presso l’Istituto IREA del CNR sono state premiate dalla IEEE Society. Il lavoro “Tomographic Imaging and Monitoring of Buildings with Very High Resolution Data”, sviluppato da un team italo-tedesco e pubblicato sulla rivista  internazionale Geoscience and Remote Sensing Letters a firma di Diego Reale, Gianfranco Fornaro e Antonio Pauciullo dell’IREA-CNR e di Xiaoxiang Zhu e Richard Bamler dell’Agenzia Spaziale Tedesca, ha ricevuto il premio come miglior articolo dell’anno 2011. Questo lavoro rappresenta un significativo avanzamento nello sviluppo della tecnologia satellitare di monitoraggio della Terra da satellite, aprendo uno scenario di applicazione alla ricostruzione e monitoraggio di singoli edifici e strutture. I settori applicativi interessano il controllo delle deformazioni di edifici ed infrastrutture associati a difetti strutturali ed esposti alle sollecitazioni di origine naturale o antropica, come scavi ed estrazioni nel sottosuolo, o ad eventi estremi quali i terremoti.


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Ricostruzione 3D dell’Hotel Mirage a Las Vegas ottenuta mediante la tecnica di imaging SAR multi-dimensionale
(anche nota come tomografia SAR) con dati ad altissima risoluzione del satellite tedesco TerraSAR-X


Nuova_sede_9Si è svolta oggi, 2 luglio, la cerimonia di posa della prima pietra della nuova sede del "Polo Tecnologico" del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Napoli. La cerimonia è stata inaugurata dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais, e dal provveditore interregionale alle Opere pubbliche Campania e Molise, Giovanni Guglielmi.

Il complesso, che si svilupperà in via Marconi su una superficie di 6500 mq. con laboratori e studi distribuiti su tre piani per un totale di circa 10.000 mq., ospiterà l'Istituto di Ricerca sulla Combustione (IRC) e l'Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA).

L'intervento si inquadra, come elemento di consistente rilevanza, nell'ambito di un piano organico di sviluppo relativo all'assetto globale delle Strutture del CNR di Napoli.

“Con questo gesto simbolico conferiamo la volontà di proseguire nell’azione di potenziamento e adeguamento delle infrastrutture del Cnr su tutto il territorio nazionale”, ha dichiarato il presidente Nicolais. “In questo caso, gli interventi consentiranno di disporre di ambienti e attrezzature più funzionali alle attività degli Istituti e di valorizzare aree importanti del territorio cittadino.”

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Il progetto, curato e redatto dal Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise in qualità di Stazione Appaltante, prevede la realizzazione di tre corpi di fabbrica disposti ad “U” intorno ad una corte centrale, una tipologia che permette la massima integrazione tra verde e costruito e ottime soluzioni sia dal punto di vista funzionale che estetico. Oltre all’attualità delle linee architettoniche, è stata prevista sia l’applicazione dei recenti metodi di costruzione in zona sismica, sia l’utilizzo di metodologie per il risparmio energetico. "E' un progetto di eccellenza per quello che verrà realizzato e per le attività che verranno svolte", ha dichiarato il Provveditore alle Opere Pubbliche Giovanni Guglielmi.

L’inaugurazione del complesso è prevista fra 16 mesi.

 

Leggi il comunicato stampa del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Campania - Molise e del Consiglio Nazionale delle Ricerche

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premio_Serit_smallNel corso della seconda giornata annuale di Serit (Security Research in ITaly), la piattaforma tecnologica nazionale sulla sicurezza promossa da Cnr e Finmeccanica, il laboratorio Radar per applicazioni di sicurezza e monitoraggio del territorio dell'IREA ha ricevuto ieri, 27 giugno, presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Roma, il Serit Award.

Il laboratorio, i cui referenti sono l'ing. Gianfranco Fornaro e l’ing. Francesco Soldovieri, opera nei domini "Tecnologie per crisis management & per la protezione di persone, asset e infrastrutture" e "Detection & Identification systems"

Il premio è un riconoscimento per il laboratorio pubblico e/o privato italiano che si è distinto per la ricerca e l’innovazione in ambito Security, valutato sulla base di criteri di Eccellenza Tecnologica & Innovazione, Eccellenza Gestionale, Ambiente di lavoro.

Serit raggruppa le aziende e gli enti italiani che si occupano di ricerca in ambito "Homeland Security", con cui si intende lo sviluppo di capacità e tecnologie volte ad individuare, prevenire, contrastare e gestire l’impatto di atti criminali e dolosi, inclusi quelli terroristici, o rivolte alla mitigazione dei rischi provenienti da disastri naturali, antropici e industriali.

Attualmente fanno parte di Serit oltre 250 partner tra cui il CNR, Alenia aeronautica, Selex Elsag, Enea, il Centro ricerche Fiat, l’Università cattolica del sacro Cuore, il Politecnico di Torino.

 

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Nuovi dati dei satelliti radar Cosmo-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana hanno mostrato gli effetti permanenti dei movimenti del suolo relativi al terremoto del 29 maggio permettendo ai ricercatori di IREA-CNR e INGV di valutarne gli effetti. Rilevato un sollevamento dell’area fino a 12 centimetri

 

defo_map_google_IREAContinua l’attività di monitoraggio dallo Spazio delle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto, avviata dal Dipartimento della Protezione Civile dopo l’inizio della sequenza sismica. Le nuove acquisizioni radar dei satelliti della costellazione Cosmo-SkyMed programmate dall’Agenzia Spaziale Italiana su tutta l’area in cui sono in atto fenomeni sismici hanno permesso di studiare gli effetti permanenti dei movimenti del suolo causati dalla scossa del 29 maggio 2012.

Lo studio è stato condotto da un team congiunto di ricercatori dell’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR) di Napoli e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) mediante una tecnica denominata interferometria differenziale, che permette di misurare spostamenti del terreno anche dell’ordine di pochi centimetri su grandi aree.

L’ultima acquisizione del sistema Cosmo-SkyMed sulla zona interessata dal sisma era avvenuta la sera del 27 maggio, due giorni prima del secondo evento. Il calcolo della deformazione del suolo dovuta alla forte scossa del 29 maggio è stato possibile dopo il primo passaggio utile del primo dei quattro satelliti della costellazione sulla orbita, avvenuto nella serata del 4 giugno.

L’uso dei satelliti di Cosmo-SkyMed, caratterizzati da tempi di rivisita molto brevi, ha permesso di studiare e separare gli effetti delle prime scosse sismiche del 20 maggio da quelle avvenute il 29. Questi ultimi hanno causato un sollevamento del suolo fino a 12 centimetri. La zona maggiormente interessata si estende per circa 50 chilometri quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena.

L’immagine mostra la mappa degli spostamenti ricavata dall’interferogramma. Le zone in rosso sono quelle che hanno subito il maggior innalzamento, mentre le aree stabili sono in verde. Il sollevamento è stato causato dallo scorrimento in profondità dei due lembi della faglia sulla quale si è originato il terremoto del 29 maggio.

Il risultato ottenuto è particolarmente interessante in quanto consente una analisi completa della zona interessata dalle deformazioni del suolo, che mostra un orientamento prevalentemente est-ovest. Le sue caratteristiche, e il confronto con i dati della sismicità, indicano che la faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso ovest di quella del terremoto del 20 maggio.

A partire dalle informazioni fornite dall' INGV, i ricercatori dell’IREA hanno poi realizzato un modello della sorgente responsabile delle deformazioni osservate, che ne descrive forma e localizzazione. L’analisi preliminare dei residui, ossia le differenze tra le deformazioni reali e quelle ricostruite dal modello, evidenzia la presenza di effetti deformativi riferibili agli eventi di magnitudo superiore a 5 verificatesi all'interno dell'intervallo temporale considerato. 

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Una delle attività di ricerca irea

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